Fausto Gianfranceschi,
Aforismi del dissenso
(I libri del Borghese, pagg. 176, Euro 16,00)
Fausto Gianfranceschi, scrittore e giornalista
ancorato per sempre ai valori della destra, è scomparso a febbraio 2012.
Aspettava la morte come estremo atto di dignità, lui che tante volte si è
scagliato contro chi la trattava un tabù, un turpe accidente da negare. E
mentre le forze cedevano, le riservava a correggere, con l'amata figlia
Michela, le bozze di questo «Aforismi del dissenso», ora uscito ne «I libri del
Borghese». Il titolo dice bene dell'autore, raffinato intellettuale, tagliente
saggista e polemista. Il motto breve e paradossale l'aveva già spesso
praticato, Gianfranceschi. Nel libro postumo rivela ancora di più i fari della
propria vita. Tra i quali, oltre alle idee, gli affetti. «Tutto è perduto
fuorché l'amore» è il sottotitolo del libro. La dedica suona «A chi amo. A chi
mi ama». Ne esce il Gianfranceschi campione dell'«amore paterno» come
sottolinea nella prefazione chi è stato suo discepolo nelle idee, Marcello
Veneziani. È l'innamorato forever della
moglie Rosetta ma anche il cultore della bellezza femminile, uno degli aspetti
entusiasmanti del Creato («In certe voci femminili, in certe inflessioni, puoi
ancora percepire che una volta la parola era canto». Oppure: «Malgrado gli
anni, non rinuncio a tenere accesa la polarità uomo-donna»). E poi c'è
l'innamoramento per Roma, che assurge a città per antonomasia di lui orgoglioso
civis romanus, devoto di Sacra
Romana Chiesa, cantore del Rinascimento, del Barocco, delle ruine. Con vette tanto
ragguardevoli quanto sono icastiche: «La morte mi preoccupa. Sarò
all'altezza?»; «Vivi o morti, che differenza c'è? I vivi saranno morti, i morti
sono stati vivi»; «Ogni morte è un sacrificio che tiene in vita il mondo». E
con guizzi di sarcasmo contro le mode che svuotano di senso: «Oggi si fanno i
pellegrinaggi per sgranchirsi le gambe»; «La liberazione di Vienna dall'assedio
dei turchi fu un evento. Oggi un evento è la recita di questo o quel buffone».
Quello che ci lascia è il coraggio di sostenere le proprie idee, anche se
perdenti: «L'onore, un oggetto smarrito». La parola di Gianfranceschi ancora
lievita.
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