31/08/10

L'affaire Daniélou. Una nota di Giuseppe Gorlani

di Giuseppe Gorlani

Ho letto con estremo interesse la recensione di Aldo La Fata al libro di Jean-Louis Gabin L'hindouisme traditionnel et l’interprétation d’Alain Daniélou. Spero che qualche editore intelligente capisca l'importanza di tradurre presto questo volume in italiano. Intuisco trattarsi di un'opera chiarificatrice fondamentale.

Personalmente apprezzo le opere di Daniélou, poiché illuminano punti focali nella Tradizione del Sanatana-dharma sconosciuti agli occidentali. Tuttavia, alcuni aspetti del suo pensiero mi lasciano perplesso; per esempio laddove, generalizzando in modo ambiguo e fuorviante, sostiene che la via di Shiva sia tamasica, oppure ancora dove giustifica, e in un qualche modo esalta, i sacrifici umani ed animali, i quali avrebbero la funzione di limitare la violenza, restituendola al divino che l'ha voluta nel mondo. Inoltre, il prof. Fausto Freschi di Udine mi aveva già accennato, una decina di anni fa, ad una scarsa valutazione dell'opera di Daniélou negli ambienti tradizionali indiani.

E dire che Jean-Louis Gabin aveva scritto una bella ed elogiativa introduzione a Daniélou in Caste, Egualitarismo e Genocidi Culturali (Societa editrice Barbarossa, Milano 1997).

Nell'autobiografia La via del Labirinto (Ed. Casadeilibri, 2004) emergono altri punti oscuri nella lettura che Daniélou ci dà dell'Hinduismo; per non citarne che uno: riteneva che Sri Ramana Maharshi (il liberato in vita - jivanmukta - che l'India pregiò in modo pressoché unanime) fosse un imbonitore e un imbroglione.

Ho letto anche lo scambio di opinioni con Angelo Ciccarella; condivido di questi le riflessioni sulla sessualità (non ho mai incontrato in India un sadhaka, uno yogin o un baba omosessuale); anch'io credo che incarnare la norma, ossia la pienezza della virilità, valga quale condizione sine qua non per intraprendere un cammino di autentica ascesi. In tal senso è significativo rilevare come Daniélou, pur avendo penetrato con sufficiente chiarezza l'abito non occidentalizzato del cosidetto Hinduismo, non abbia dato segni di comprensione profonda circa la "via" metafisica asparsha (senza sostegni), ovvero la via diretta, enunciata nelle Upanishad, che essenzia il Vedanta e intorno alla quale ruota la religiosità del Bharatavarsha. Tornando a Ciccarella, non condivido però la sua acrimonia nei confronti della Chiesa. Al di là della meschinità di alcuni (pochi o molti) suoi rappresentanti, una Forma tradizionale non può che attingere al Sovrasensibile e quindi in essa vi è qualcosa di permanentemente valido e provvidenziale.

A quanto pare oggi, mentre riceve plausi lo scientismo, dilaga l'anticlericalismo e molte anime, anche nobili e intelligenti, si lasciano inconsciamente contagiare da tale temperie. Da un lato si esalta - in modo "democratico" si intende - la gerarchia e l'autorità basata sull'avere e sul conoscere empiricamente, dall'altro si rifiuta la gerarchia fondata sulla maggiore o minore riflessione della Conoscenza sacra. Da un simile ribaltamento prospettico, niente affatto casuale, derivano di necessità disperazione e disorientamento. Mentre l'uomo viene docilmente guidato verso l'autoannientamento, lo si persuade che egli può fare tutto da sé; in altre parole, lo si priva della dimensione ontologica, ma gli si porge l'illusione di un "io" contingente assoluto. Detto ciò, si comprenderà come l'avversione per le gerarchie tradizionali e per gli autentici maestri abbia potuto diffondersi.


27/08/10

E' morto Raimundo Panikkar

E' con profonda commozione e umano dispiacere che diamo la notizia della scomparsa di Raimundo Panikkar. Il grande studioso indo-catalano che ci onorò della sua personale amicizia e che fu collaboratore della nostra rivista “Metapolitica”, aveva 91 anni.

Nel suo ultimo libro "Vita e Parola" (Jaka Book, aprile 2010) aveva scritto: “nel mondo moderno solo i mistici sopravviveranno. Gli altri saranno soffocati dal 'sistema', se vi si ribellano, o affogheranno nel sistema, se vi si rifugiano”. Una lezione cristiana e metapolitica da non dimenticare.


25/08/10

Il Codice ebraico delle Rune

Un nostro corrispondente ci segnala un libro che a tutta prima sembrerebbe non privo di interesse. Il suo titolo è "Scandinavian Secrets. The Hebrew Code of the Runes" di Örjan Svensson.
La tesi dell'autore è presto detta: in Scandinavia e in particolare nel sud-est della Svezia si troverebbero le prove linguistiche e archeologiche (nella presentazione del libro si parla di vere e proprie “evidenze scientifiche”) del passaggio e dello stanziamento di alcune tribù israelitiche. A dimostrarlo starebbero le antiche iscrizioni runiche che presentano fortissime analogie e somiglianze formali con l'antico ebraico e con l'aramaico o con un misto dei due alfabeti.
La documentazione fotografica raccolta è imponente e i metodi di decifrazione, a dire dell'autore, sarebbero assolutamente rigorosi.
Per un giudizio più sicuro, aspettiamo che qualche volenteroso ricercatore amico di questo blog si procuri il libro e magari ce ne faccia un resoconto più preciso e dettagliato.

Qui per ordinarne una copia: http://www.dinbok.com/webshop/scansecr.html


21/08/10

"Il cristianesimo celtico" di Nuccio D'Anna

Siamo lieti di annunciare l’uscita in autunno dell’ultimo libro di

Nuccio D’Anna

IL CRISTIANESIMO CELTICO

I pellegrini della luce

Edizioni dell’Orso

Alessandria 2010

Indice

  • Prefazione

  • Cap. I. La conversione dell’Irlanda

  • a. Una premessa: le fondazioni monastiche

  • b. San Patrizio

  • Cap. II. L’ordine sacro

  • a. Le Regole

  • b. I Santi

  • c. Aspetti del monachesimo femminile

  • Cap. III. Il pellegrinaggio

  • a. I peregrini Dei

  • b. I luoghi santi

  • Cap. IV. La peregrinatio sul mare

  • a. Immrama

  • b. Navigatio Brandani

  • Cap. V. Una religiosità cosmica

  • a. La preghiera

  • b. L’incantazione: la Lorica

  • Cap. VI. Aspetti del simbolismo

  • a. Le croci di pietra

  • b. I manoscritti

  • Cap.VII. I Culdei

  • a. Eremiti primordiali

  • b. Colum Cill

  • c. I Culdei

  • Cap. VIII. L'”invasione mistica” del continente

  • a. San Colombano

  • b. La dottrina

  • Cap. IX. L’eredità

  • a. Gli anacoreti

  • b. Luxeuil


20/08/10

"Simmetria": la rivista on-line

Esce il primo numero della rivista on-line di Simmetria, collegata all' omonima Rivista cartacea. Tale rivista non è periodica, viene pubblicata in funzione dei contenuti, ed avrà sempre un numero limitato di pagine. Viene realizzata in pdf in modo da essere scaricabile da tutti coloro che visitano il sito www.simmetria.org Gli argomenti trattati saranno quasi sempre connessi alle tradizioni spirituali ma spazieremo anche in settori inediti.

Mentre auguriamo al nuovo bollettino telematico di impronta pitagorica la miglior fortuna, nel contempo sollecitiamo tutti gli amici che ci seguono a leggerlo e a trarne profitto. Il primo numero consacrato al rapporto tra Verità e Parola è interamente curato da Claudio Lanzi.

Citiamo di seguito un breve passaggio che condividiamo in pieno e che può dare un'idea dell'impostazione e degli orizzonti del suo autore:

“Oggi, che tutti credono di sapere cosa sono una via secca e una via umida, oggi, che tutti pontificano sulle magie isiache e osiridee, che bacchettano il Papa, correggono il Dalai Lama, interpretano Cagliostro, fanno gli sciamani a Corviale o ballano il waka coi francescani, adattano e modificano qualsiasi liturgia, impiegano il Corano per spiegare il Vangelo e così via, oggi crediamo proprio che sia giunto il momento d'invocare il silenzio”.


14/08/10

Atlantide e l'Esodo


di Aldo La Fata

Più o meno tutti in Occidente sanno che l'Atlantide è il mitico continente scomparso. Sull'argomento non mancano studi e libri a centinaia con le ipotesi più diverse e bizzarre. Proprio di recente un nostro corrispondente ci ha confidato con orgoglio di possedere sull'argomento più di... 400 volumi! Insomma, pare non ci sia giorno che ha fatto il Signore che a un qualche “ricercatore indipendente” (amano chiamarsi così per lo più i dilettanti di questa o quella disciplina che scelgono nei loro studi di non attenersi alle linee guida dei veri esperti) non venga in mente una nuova idea che presto o tardi finisce col trasformarsi in un libro. C'è da dire tuttavia, che in questa congerie di pubblicazioni tutte più o meno fantasiose, qualche studio interessante e serio si trova. Qui ne segnaliamo volentieri almeno un paio di recenti. Intanto il libro di Felice Vinci (un ingegnere) “Omero nel Baltico, saggio sulla geografia omerica ”, che pare sia felicemente arrivato già alla sua quinta edizione (l'ultima è del 2008, ed. Palombi) e, in seconda battuta, quello altrettanto valido, originale e innovativo di Flavio Barbiero (un ex ammiraglio della Marina), “Una civiltà sotto ghiaccio” (Casa Editrice Nord, 2000). A questi due ne aggiungiamo volentieri un terzo fresco di stampa e uscito con il titolo à la Werner Keller “Atlantide e l'Esodo. Platone e Mosè avevano ragione” (Edizioni Aracne, euro 13) del fisico e matematico milanese Emilio Spedicato. Di Spedicato abbiamo un ottimo ricordo personale. Ci capitò di ascoltarlo piacevolmente ad un convegno dove il nostro relazionava sulla collocazione geografica dei viaggi di Gilgamesh. Al termine della sua coltissima prolusione lo raggiungemmo per complimentarci e poco dopo, avendolo saputo in difficoltà per rientrare in albergo, ci offrimmo di accompagnarlo con la nostra auto. Nel pur breve tragitto ricavammo l'impressione di un uomo straordinariamente intelligente e curioso, tutto immerso nei suoi pensieri e dotato di una profonda umanità e umiltà. Diciamo che è da allora che lo teniamo d'occhio.

Spedicato oltre a un'invidiabile curriculum tecnico-scientifico, possiede un vastissimo bagaglio di conoscenze umanistiche e letterarie che comprendono molte lingue antiche e moderne, tra le quali l'ebraico, il greco, il latino, l'arabo, un po' di cinese, l'ungherese e, ça va sans dire, quasi tutte le lingue europee, la musica -il nostro è anche un eccellente pianista e compositore- e per ultimo, sua disciplina preferita, la geografia nella quale è versatissimo.

Fin da giovane Spedicato si lasciò avvincere dall'opera del geniale ebreo-russo Immanuel Velikovsky (1895-1979), autore del libro dannato “Mondi in Collisione”, divenendone a distanza di anni, prima un appassionato lettore e cultore e in seguito, in certo qual modo, uno dei più degni e stimolanti continuatori. Qui a titolo informativo ricorderemo che è stato grazie ai buoni uffici di Spedicato che l'editore Luigi Cozzi è riuscito ad ottenere dagli eredi il diritto di traduzione dell'opera omnia di Velikovsky in italiano.

Di Velikovsky abbiamo già parlato altre volte positivamente e qui ora vogliamo solo ricordare quelli che a nostro sindacabile giudizio sono almeno due suoi grandi meriti. Il primo è quello di essere riuscito a fornire bastevoli prove sulla veridicità storica degli eventi “inusuali” della Bibbia; il secondo, davvero fondamentale, di aver provato a dimostrare che la cronologia accademica ufficiale per l'Egitto sarebbe sbagliata, riconducendo il clamoroso errore al noto archeologo ed egittologo francese Jean François Champollion (1790-1832) .

Ora, è proprio su questa stessa linea di revisionismo storico e archeologico che si muove Spedicato. In particolare in questo suo libro sull'Atlantide, il nostro porta avanti una tesi che personalmente riteniamo plausibile. Intanto la collocazione della capitale della mitica isola viene stabilita in Hispaniola (chiamata anche talvolta Santo Domingo o Haiti, è la seconda isola delle Antille per dimensioni, e si trova a est di Cuba e a ovest di Porto Rico), una tesi questa che trova pochi ma importanti consensi. Quanto alla fine o distruzione di Atlantide, questa sarebbe stata provocata o da un impatto meteorico sull'Oceano Pacifico o dall'effetto gravitazionale di un grande corpo celeste di passaggio vicino alla Terra. Scrive a questo proposito Spedicato: “Proponiamo come causa il passaggio ravvicinato di un grande oggetto, che cedette alla Terra un satellite, divenuto la Luna”. Se la cronologia di Spedicato è corretta, ci troveremmo all'incirca nel 9500 a.C.

Non aggiungiamo altro e invitiamo senza ulteriori indugi chi ci segue ad acquistare questo avvincente libro che, quale che sia il credito che si sia disposti a dare alla misteriosa vicenda di Atlantide, è scritto con esemplare rigore scientifico, serietà e vera cultura. Elementi assai rari nei libri che trattano l'intrigante ma confuso campo delle cosiddette fringe science.

11/08/10

"Visioni del Soma" di Giuseppe Gorlani


Giuseppe Gorlani – Visioni del Soma – La Finestra editrice (euro 18)
(info@La-Finestra.com)

di Franca Alaimo

Il mondo terribile, così come appare, con il suo carico di dolore e di caos insensato, non tace, non è scomparso; la sua follia turba inquietando: “io so solo con certezza della tristezza che mi porto dentro” scrive, infatti, Gorlani; ma poco più avanti, nella stessa prosa, ammette di sentire “un anelito a conservare la forza di vedere con altri occhi, per non cedere al cielo nero intorno”. In questo contrasto tra angoscia generata dalle forme vane del mondo e consapevolezza di un altro e perfetto significare si pone come elemento d’equilibrio la sapienza più profonda del cuore, quella che appartiene ai bambini, i quali sanno leggere se stessi “nella forma di un suono intrecciato all’abbaiare di un cane.”

Si tratta, allora, di recuperare quei sensi più profondi, che leggono il mondo attraverso i simboli, sacralizzando ogni cosa, anche la più ributtante (“la più rivoltante lebbra è bellezza abbagliante”), perché parte del Tutto manifestantesi in quegli “infiniti pavoni” che sono le forme e i colori di quanto esiste. E’ così che,uscendo dal mondo, si entra nell’essenza stessa del mondo continuamente creato, e se ne comprendono il meraviglioso “gioco”, cioè la gioia d’essere esattamente com’è, ed i suoi “sorrisi pentecostali”; ma soprattutto si impara a superare l’inganno conoscitivo del dissidio, della guerra, dell’odio e ad immergersi in quel luogo mentale e spirituale perfettamente immobile ed immutabile, dove “l’oscurità e la luce stanno in equilibrio”, “le strade dell’eros e della ragione” si fondono. E si manifesta l’Armonia che risuona e vibra nell’essenza d’ogni cosa.

Il cammino di Gorlani, come quello di un antico pellegrino, si svolge in solitudine meditativa, lontano dalla città affollata e rimbombante di stridii, tra fiori ed alberi ed acque trasparenti e mormoranti, dove la vita semplice degli elementi della Natura “senza mani né parole tocca e insegna”, in un luogo quasi edenico dove è possibile “riposare nudi sotto la neve….e nello stesso tempo volare con il profilo di un falco che attraversa i secoli”, in una condizione estatica, in cui alto e basso si toccano, terra e cielo si abbracciano, spazio e tempo si dilatano all’infinito fino a coincidere con il non-spaziotempo dell’Ineffabile.

In questo modo Gorlani racconta la sua personale “divina commedia”, la sua ascesa verso la contemplazione della Divinità. La sua via è altra da quella dantesca, e tuttavia uguale è il desiderio di contemplare il Mistero, di comprendere quell’Amore santificante grazie al quale – come sostiene anche la più avanzata teologia cattolica – “non c’è nulla da salvare”.

Dante costruisce una complicata, razionalissima, anche se fortemente ispirata, struttura per il suo poema su Dio e l’Uomo; Gorlani fa deragliare il cuore dalla Cultura dominante e lo guida alla Sapienza senza tempo attraverso l’abbandono: il succo del soma fa “de-lirare” le sue parole, lasciando anch’esse al gioco, perché “esse giocano con me”.

Ne nasce un’originalissima affermazione di poetica: “Capisco che esse vanno prese con cautela e messe come a caso, ma non a caso. Un bagliore misterioso, dentro, chissà da dove, ne segnala la giusta corrispondenza, la sintonia col contenuto”. Sembra di ascoltare la voce di quegli antichi custodi di oracoli, che vaticinavano invasi dal dio; o, per restare nell’ambito della letteratura, i versi dei poeti vati, come Rimbaud e Mallarmè, che cantavano attingendo alle zone silenti, profondissime e sapientissime, del proprio io.


Parlo di letteratura perché il libro di Gorlani, “Visioni del Soma”, al di là del suo valore testimoniale all’interno della Comunità ashramica dei Cavalieri del Sole, da lui fondata e nella quale ancora vive, possiede un forte fascino letterario: la prosa è raffinata, lessicalmente vivida e puntuale, fortemente nominativa, e soprattutto intensamente poetica; non c’è, infatti, quasi differenza alcuna tra i testi in poesia e quelli in prosa, entrambi attraversati da quella qualità del dire che non solo non ricalca l’uso quotidiano e scialbo delle parole ormai tutte conformate al modello linguistico mass-mediale, ma possiede quella eco lungamente vibrante e misteriosa, tutta intrisa di respiro cosmico, che è proprio della Poesia universale.

E', infine, un libro che fa bene al cuore, elevandolo alla Contemplazione del Centro Primo da cui tutto discende e a cui tutto ritorna, all’amore per la Bellezza, alla ricchezza della Solitudine, e, infine, alla Quiete Interiore, che più di ogni altra sembra mancare all’Uomo contemporaneo.


Un’opera mistica tanto più preziosa in un’epoca che ha ormai smarrito la capacità di prestare ascolto alle cose dello Spirito.

Addendum

La Finestra editrice è una casa editrice di Lavis (Trento), fondata nel 1998 da Marco Albertazzi. La casa editrice si avvale della consulenza e della collaborazione di eminenti studiosi e di intellettuali contemporanei, tra cui Gianni Gori, Marzio Pieri, Guido Ceronetti, Mino Gabriele, Jean-Pierre Brach, Franco Cardini, George Wallace, Frédérick Tristan, Cesare Vasoli, Marie-France Tristan. La casa editrice è specializzata nella ricostruzione filologica ed ermeneutica di testi fondamentali della tradizione letteraria italiana ed europea. Fra le opere 'restaurate' figurano, tra le altre, l'Acerba di Cecco d'Ascoli, i Documenti d'Amore di Francesco da Barberino (opere entrambe restituite per la prima volta dopo settecento anni), la "Marino edition" che propone il corpus delle opere di Giambattista Marino, il Ciclo lirico della Terrestrità del sole di Arturo Onofri. La casa editrice non appartiene, né è supportata da alcun gruppo industriale o economico, ma si muove in maniera completamente autonoma nel panorama dell'editoria internazionale.


10/08/10

Una poesia per Silvano Panunzio


La stella Vega

La Fantasia dei Poeti

a Silvano Panunzio


La Fantasia dei Poeti è psiche del cosmo
calco e misura, vita da vita e ancora vita

Non c’è galassia o sole che non sia
nei suoi occhi siamesi col mondo
lo stesso mondo che scorre nelle vene
e non c’è amore che non sia
già qui e ora in ogni verso che annienta
e divora ogni forma di vita per farsi
verso e uomo come inizio di se stesso.

Non è la gloria il trionfo del Poeta
né allori né memoria, il Poeta crea
mondi e vite poiché di questo mondo
e d’altra terra possiede l’aroma,
di questo mondo e d’altri cieli
vede l’abbraccio, di questo fuoco
e d’altri amori brucia infinito ed esule.


Palermo (Palazzo La Motta), 16 giugno 2010

Luca Tumminello


Tra gli Annali Enaudi un poderoso studio sull'esoterismo

Storia d’Italia, Annali: v. 25, Esoterismo, pp. XXX-781, euro 85,00

Origini e sviluppo delle forme esoteriche e della costruzione del sacro nella cultura italiana dall'antichità ad oggi.
Un nuovo Annale delle Storia d'Italia che, curato dallo stesso autore del volume dedicato alla massoneria, riprende i filoni esoterici-magici-mistici che a partire dalle loro radici antiche si sono carsicamente sviluppati in Italia in età moderna. Dai neopitagorici ai cabalisti, dal rosacrocianesimo alle correnti esoteriche novecentesche, fino alle nuove forme contemporanee.
I saggi sono suddivisi in quattro sezioni: Origini mediterranee e orientali; Forme esoteriche in età moderna; Forme esoteriche nella costruzione dell'identità nazionale; Forme esoteriche in età contemporanea.

Indice - Sommario

Esoterismo e filosofia in Occidente di Gian Mario Cazzaniga.

I. ORIGINI MEDITERRANEE E ORIENTALI.
Pietro Mander, Divinazione e magia cerimoniale nelle civiltà mesopotamiche;
Edda Bresciani, Potere della parola e riti di resurrezione nell'Egitto faraonico;
Antonio Panaino, I Magi in Occidente;
Bruno Centrone, Confraternite pitagoriche e neopitagoriche;
Pinella Travaglia, Origini bizantine e islamiche dell'alchimia occidentale.

II. FORME ESOTERICHE IN ETÀ MODERNA.
Mino Gabriele, Esoterismo e iconologia;
Vittoria Perrone Compagni, Ermete nel Medioevo cristiano;
Cesare Vasoli, Prisca theologia e scienze occulte nell'umanesimo fiorentino;
Marialuisa Baldi, Spiriti, demoni e arcana. Gratarolo e Cardano;
Simonetta Bassi, La magia in Giordano Bruno;
Jean-Pierre Brach, Umanesimo e correnti esoteriche in Italia: l'esempio della «qahbalah cristiana» (XV-XVII secolo);
Vincenzo Lavenia, L'arca e gli astri. Esoterismo e miscredenza davanti all'Inquisizione (1587-91); Federico Barbierato e Adelisa Malena, Rosacroce, libertini e alchimisti nella società veneta del secondo Seicento: i Cavalieri dell'Aurea e Rosa Croce;
Mario Rosa, Lumi, stregoneria e magia nell'Italia del Settecento;
Gerardo Tocchini, Le veglie di Torino. Joseph de Maistre e la religione magica del cristianesimo delle origini.

III. FORME ESOTERICHE NELLA COSTRUZIONE DELL'IDENTITÀ NAZIONALE.
Barbara Mazza Boccazzi, Esoterismo nei giardini veneti;
Francesca Fedi, Retaggio nazionale e nuova ritualità civile nel progetto lirico foscoliano;
Gian Mario Cazzaniga, Dante profeta dell'unità d'Italia;
Alessandro Guetta, Elia Benamozegh e la qabbalah in Italia;
Gian Mario Cazzaniga, Garibaldi e la «religione di Dio»;
Simona Cigliana, Spiritismo e parapsicologia nell'età positivista;
Gian Mario Cazzaniga, Ermetismo ed egizianesimo a Napoli dai Lumi alla Fratellanza di Miriam.

IV. FORME ESOTERICHE IN ETÀ CONTEMPORANEA.
Marco Pasi, Teosofia e antroposofia nell'Italia del primo Novecento;
Marco Rossi, Neopaganesimo e arti magiche nel periodo fascista;
Silvia Mancini, Fra pensiero simbolico, religione civile e metapsichica: la storia delle religioni nel primo Novecento italiano;
Jean-Pierre Laurant, Correnti cristiane nell'esoterismo italiano contemporaneo;
Giovanni Filoramo, Tradizioni esoteriche e nuove forme di religiosità.


06/08/10

Semana Guénoniana de Buenos Aires

Día: Miércoles 25 de agosto
Horario: 18.00
Lugar: Honorable Congreso de la Nación - Salón auditorio
Dirección: Hipólito Irigoyen 1708 – 5to. Piso.

L'amico e collaboratore cileno Sergio Fritz Roa ci comunica che a partire da mercoledì 25 agosto si svolgerà in quel di Buenos Aires (Argentina) la “Semana Guenoniana de Buenos Aires” che quest'anno compie un decennio di vita.

All'evento partecipano anche importanti personalità del mondo accademico specializzate nello studio e nel pensiero delle tradizioni religiose. Qui di seguito sono riportati i nomi dei relatori e i titoli dei loro interventi.


Prof. Santiago Giromini: “Presentación"

Dra. Dina Picotti: “La cuestión del último Dios en Martín Heidegger”


Dr. Sergio Fritz Roa: “La búsqueda de los centros espirituales de América por rosacruces y jesuitas”

Lic. Leandro Pinkler: “Tradición y transmutación espiritual”

Dr. Francisco García Bazán: “René Guénon y las posibilidades de la metapolítica tradicional”

Dr. José Antonio Antón Pacheco: “Acercamiento a René Guénon desde la filosofía contemporánea. El caso especial de la hermenéutica”