Presentazione
Chi sono i Cavalieri
Erranti? Sono, nel duplice senso di andare ed errare, simili ai
saggi e giusti di Dio, i quali si ritirano di tanto in tanto nella fortezza
della Tradizione Interiore per dare la scalata alle vette dello Spirito [1] . Sono
dei Guardiani che hanno giurato a se stessi di proteggere e
sostenere i buoni e i giusti, e di salvaguardare le antiche Conoscenze, il
sapere di un tempo, evitando che cadano nell’oblio. Sono Filosofi Guerrieri,
guerrieri nel corpo e nello Spirito: incarnano l’Uomo d’Argento di cui parla Platone ovvero l’Idealista che lotta
al servizio degli Archetipi. “In primo luogo, nessuno di essi
dovrebbe posseder nulla all'infuori dello strettamente necessario (…) i loro
viveri dovrebbero esser soltanto quelli concessi ai bravi soldati (che sono
uomini temprati e coraggiosi) (…) mangerebbero in comune e vivrebbero assieme,
come soldati dal campo. Diremo loro che Dio li ha fatti d'Oro e d'Argento; il
Metallo più nobile è dentro di essi e, perciò, non han bisogno dei rozzi beni
terreni, conosciuti col nome di oro; che non debbono insudiciare il Divino
Metallo Interno mescolandolo al metallo terreno, giacché questo è il più vile
ed è stato la fonte di molte azioni indegne; solo quello che è dentro di essi è
puro (…) Questa sarà la loro salvezza e la salvezza dello Stato. Se dovessero
mai possedere case, o terre, o danaro proprio, diventerebbero direttori di
aziende o agricoltori, invece di custodi della cosa pubblica; nemici e tiranni,
invece che alleati degli altri cittadini; odierebbero e sarebbero odiati;
congiurerebbero e sarebbero vittime di congiure; trascorrerebbero la loro vita
avendo più terrore dei nemici intimi che degli esterni, e l'ora della rovina
loro e di tutto lo Stato sarebbe prossima” [2]
Si ispirano
ai più grandi saggi e condottieri per migliorare se stessi, giorno dopo giorno,
affinché possano essere uomini giusti e d’esempio per gli altri. In nome della
vera Libertà dell'Uomo, troppo spesso confusa con l'anarchia morale, cercano di
avere una “visione critica dei tempi moderni riguardo alle ideologie quali
espressioni di una cultura moderna, piagata da ambiguità che mettono in
discussione qualunque principio di Trascendenza.” [3]
Nel corso
della propria vita, l'Uomo , viene ripetutamente indotto a
perseguire falsi bisogni di denaro e potere, venendo meno
all'esigenza della propria crescita umana e spirituale;
la società moderna segue e impone distorti idoli, invece di
risaltare “i perenni valori triadici di tutto il magistero mediterraneo: corpus-anima-spiritus
dei latini, che corrispondono ai termini greci soma-psichè-pneuma e
ai termini ebraici basàr-néfesc-rùah"[4]
Poiché
ritengono il loro compito di fondamentale importanza, eviteranno, in ogni
momento, di scadere in un fanatismo religioso, oppure in scontati falsi
moralismi, di cui la società è purtroppo tristemente piena.
Perché i Cavalieri
Erranti vogliono farsi avanti? Perché l’incalzante caduta dell’Umanità ha
reso di necessaria urgenza “l’espressione di una voce tradizionale per
parlare a coloro che riescono ad intravedere, oltre la cronaca dei fatti
quotidiani, una dimensione di lotta che impegna a tutti i livelli” [5]
Il
modernismo concepisce il potere come un qualcosa di immanente e appartenente
all'uomo, in un sistema estremamente fragile, che lascia enormi spazi a
sentimenti come odio, arrivismo e brama di potere. Nasce quindi l'esigenza di
far comprendere che ciascuno, nel proprio piccolo, dovrebbe concepire almeno
nella propria mente un'esistenza migliore, di “Platoniana” memoria, basata
sulle Idee Universali, o Archetipi, quali il Giusto,
il Bello, il Buono, il Bene, la Mistica.
Per cui si
pongono i seguenti obiettivi: risvegliare la coscienza collettiva riguardo le
attuali problematiche mondiali, mettendo in discussione certezze e credenze;
dare l’opportunità, a chiunque, di prendere coscienza di se stessi quali esseri
Spirituali, di valorizzare le proprie Virtù e di colmare quelle lacune
chiamate difetti o vizi. Vogliono in sostanza incarnare uno stile
cavalleresco, legato ad una visione aristocratica “che deve essere anche
un'aristocrazia sociale: pertanto vengono respinte sia l'unilateralità della
sovversione comunistica sia l'unilateralità dell'eversione reazionaria (…).
Quanto detto non va concepito come un castello chiuso a pochi. “Il ponte
levatoio è abbassato per accogliere tutte le intese mondiali dell'autentico
Universo dello Spirito. Il fronte della spiritualità è molto vasto e non
conosce preclusioni. Sono fuori soltanto coloro che non vogliono capire, non
vogliono intendersi, non vogliono combattere". [6]
Per potersi
difendere da questo periodo oscuro, per poter crescere nella vita interiore e
cambiare un sistema sociale ormai agli sgoccioli, è prima di tutto necessario
guardare dentro di sé, mettersi in discussione, sentire l’Interiore bisogno di
sciogliere le catene che ci vincolano, prendere le redini della propria vita ed
intraprendere il cammino verso la meta. Pensieri, miscredenze, paure sono i
peggiori nemici, “perché il combattimento più importante da vincere è dentro
se stessi: la tempesta non è mai fuori, è dentro”.
1] Primo
Siena, Il mio itinerario metapolitico (Introduzione a "La Espada de
Perseo")-
[2] Platone,
Repubblica, 416-17
[3] vedi
nota [1]
[4] Silvano
Panunzio, Contemplazione e Simbolo, Ed. Volpe, vol.I, pag.48
[5] Metapolitica,
Anno I, n.1 - Presentazione, Mario Pucci
[6] ivi
Un blog interessante, cercherò di seguirlo.
RispondiEliminaBen si presenta: un cominciamento con Platone, Antico eppur Senza Tempo, un'Aquila per emblema, ben nota in Metapolitica, e infin un gallo eraldico, scelta oculata e ricercata che ha sapor di Medioevo...
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