15/03/11

"Imperi delle steppe da Attila a Ungern Khan"

"Imperi delle steppe da Attila a Ungern Khan"
Vox populi, Trento 2008


Questo libro, il titolo del quale richiama quello di un'opera "classica" di quello straordinario Maestro della macrostoria che fu René Grousset, offre in realtà più di quanto non prometta: e ciò ben aldilà degli stessi meriti di dottrina e di generosità intellettuale degli Autori dei singoli saggi in esso contenuti.
A renderlo molto opportuno e attuale concorre in realtà un elemento contingente ed emergente: il fatto cioè che la stagione socio-politica e diplomatica avviatasi alla fine degli Anni Ottanta, che troppi osservatori—non sempre né obiettivi, né disinteressati. — si affrettarono a proclamare addirittura conclusiva, definitiva e irreversibile (tre aggettivi che uno storico prudente ed equilibrato dovrebbe espellere dal suo lessico), sembra volgere invece ormai al suo termine, travolta a quel che pare da nuovi e, per qualcuno, inattesi — squilibri, e sostituita, vogliamo sperare al più presto, da un diverso, rinnovato equilibrio. [...] Le pagine che seguono, nelle quali la ricostruzione storica e filologica si alterna e si lega a temi trattati alla luce del "paradigma indiziario" e ad audaci proposte cronico-ipotetiche, ci conducono verso la fruizione d'una storia tanto significativa quanto sorprendente. Dall"impero" unno di Attila alla sua propaggine ostrogota (il mausoleo di Teodorico a Ravenna, vera e propria yurta di pietra), dalle tradizioni sciamaniche sino alla "paura dei mongoli" nell'Europa del XIII secolo e alle strane, bislacche tesi di conversione e di crociata ch'essi suscitarono, l'Europa tardoantica e medievale conobbe numerosi e notevoli legami con l'Asia Centrale e anche orientale. Ma l'analisi procede oltre il frammentarsi degli ultimi epigoni genghizkhanidi e quindi timuridi,
segue fino al corto circuito russo-mongolo, così com'esso si configura nella storiografia eurasista, e alla strabiliante avventura del barone Romàn Fiodórovich von Ungern-Sternberg tragicamente conclusasi a Novosibirsk nel settembre del 1921.
Un lavoro a più occhi e a più mani, polifonico, sorvegliato, dietro al quale si legge la volontà di non nascondere le contraddizioni e i pericoli d'un lungo periodo e di un'articolata vicenda identitaria, religiosa e politica, che non si è tentato mai né di complicare né — ancora meno — di "normalizzare". E' Questo il ruolo, è questa la forza dei grandi libri di storia, che individuano ed impostano molti più problemi di quanti non ne risolvano. Ed è questa la nostra funzione, il nostro dovere di ricercatori.
Dalla prefazione del prof. Franco Cardini


Indice

Centro Studi "Vox Populi"
Presentazione
Franco Cardini
Prefazione "Il vento della steppa"
Ermanno Visintainer
Epica antico-turca e epica mongola: dalle Epigrafi dell'Orkhon alla Storia Segreta dei Mongoli
Aldo Ferrari
I Mongoli e la Russia:
l'interpretazione della storiografia eurasista

Andrea Marcigliano
La steppa e la macchia mediterranea. Ovvero, Attila e gli Unni
Luca Mantelli
L'ilkhanato mongolo di Persia e l'Occidente tra progetti di alleanza e speranze di conversione
(secc. XIII-XIV)
Andrea Forti
NaderSah, l'ultimo "Imperatore Oceanico"
Salvatore Santangelo
La rinascita di una fratellanza guerriera
Erdenesukh Purev
Zanabazar, geniale diretto discendente di Genghis Khan e la sua vita poliedrica
Gregorio Bardini
Latrance sciamanica e la musica
Daniele Lazzeri
Il lupo della steppa. Le radici mistiche della geopolitica di Ungern Khan
Claudio Tessaro de Weth
Il barone Ungern von Sternberg tra storia e leggenda
Federico Prizzi
Konarmija. La divisione di cavalleria asiatica
Pio Filippani Ronconi
Un tempo un destino. Il fato singolare del barone generale
Romdn Fiodórovic von Ungern-Sternberg
Jurgen von Ungern-Sternberg
Intervista
Giancarlo Ventura
Patrocinio "Soyombo" Associazione culturale
perla diffusione della cultura mongola

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