Albrecht Dürer, maestro di grafica stampata, pittore, acquerellista e disegnatore, da domani al 10 giugno, sara' protagonista nelle sale espositive delle Scuderie del Quirinale, nella mostra "Durer e l'Italia". Si tratta della prima rassegna in Italia dedicata all'artista del Rinascimento in un'ottica complessiva. Il percorso espositivo, infatti, presenta oltre venti dipinti originali di Durer, dieci acquerelli, trentatre' disegni, 58 stampe originali e tre dipinti di controversa attribuzione, messi a confronto con altre opere di artisti italiani, per un totale di oltre duecento opere.
La mostra, infatti, intende indagare il legame tra l'artista di Norimberga e la produzione artistica del nostro Paese, caratterizzata da una reciproca ispirazione, perche' "da una parte le teorie artistiche e l'arte italiana contribuirono in maniera fondamentale alla formazione dello stile di Dürer - ha spiegato la curatrice della mostra Kristina Herrmann Fiore - ma attraverso la diffusione delle sue stampe e pubblicazioni, Durer offrì agli artisti del Cinquecento e del Seicento una ricca miniera di ispirazioni, diventando uno dei grandi pilastri della cultura figurativa italiana che, come Leonardo, puo' essere considerato un genio, anche per la sua visione cosmografica del mondo".
"Dürer- ha continuato Kristina Herrmann Fiore - ricercava il vero nello studio della natura in tutte le sue manifestazioni, senza arrivare ad arbitri personali. In lui, vi era una quasi ossessiva vicinanza alla natura, che lo portava a registrare ogni cosa nelle sue opere, da una ruga ad un neo. Per Dürer, infatti, l'artista ha il compito della verita'. Inoltre - ha proseguito Kristina Herrmann Fiore - la sua arte indaga con precisione anche il mondo degli animali e i paesaggi, che diventano veri mezzi di attenzione. Infatti, intorno al 1500, non si trovava nell'arte la rappresentazione di un paesaggio assoluto, come Dürer ha fatto. L'artista ha quindi voluto far vedere la natura in tutti i suoi vari aspetti, come grafico e come pittore".
Fonte: AdnKronos Cultura
La mostra, infatti, intende indagare il legame tra l'artista di Norimberga e la produzione artistica del nostro Paese, caratterizzata da una reciproca ispirazione, perche' "da una parte le teorie artistiche e l'arte italiana contribuirono in maniera fondamentale alla formazione dello stile di Dürer - ha spiegato la curatrice della mostra Kristina Herrmann Fiore - ma attraverso la diffusione delle sue stampe e pubblicazioni, Durer offrì agli artisti del Cinquecento e del Seicento una ricca miniera di ispirazioni, diventando uno dei grandi pilastri della cultura figurativa italiana che, come Leonardo, puo' essere considerato un genio, anche per la sua visione cosmografica del mondo".
"Dürer- ha continuato Kristina Herrmann Fiore - ricercava il vero nello studio della natura in tutte le sue manifestazioni, senza arrivare ad arbitri personali. In lui, vi era una quasi ossessiva vicinanza alla natura, che lo portava a registrare ogni cosa nelle sue opere, da una ruga ad un neo. Per Dürer, infatti, l'artista ha il compito della verita'. Inoltre - ha proseguito Kristina Herrmann Fiore - la sua arte indaga con precisione anche il mondo degli animali e i paesaggi, che diventano veri mezzi di attenzione. Infatti, intorno al 1500, non si trovava nell'arte la rappresentazione di un paesaggio assoluto, come Dürer ha fatto. L'artista ha quindi voluto far vedere la natura in tutti i suoi vari aspetti, come grafico e come pittore".
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