L'introvabile autobiografia del grande teologo modernista.
Per Buonaiuti la scomunica e il fascismo non significarono mai nulla.
Questo testo, mai più ripubblicato integramente dopo il 1946, viene oggi riproposto con una nuova prefazione di Giancarlo Gaeta e un inedito ricordo di Raffaello Morghen.
PELLEGRINO DI ROMA (Alberto Gaffi Editore, pp. 638, 18 euro) continua a trasmettere tutto l'amore per la chiesa cattolica dell'autore, nonostante che le sue coerentissime scelte gli costarono prima la scomunica (1925) poi l'esonero dall'insegnamento nell'università statale (1931).
Per scrivere questo testo, il filosofo romano prese pretesto dallo sfarzo del giubileo per il compleanno del Papa, per arrivare a parlare, con un'ampia disamina, di molti altri argomenti: fra tutti la mancata "democrazia" della Chiesa romana e l'attualissima critica riguardo la sua indebita ingerenza nella sfera pubblica e commistione con la politica (sic!).
06/10/08
Ernesto Buonaiuti: "Pellegrino di Roma"
(Fonte: www.gaffi.it)
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