Particolare della mappa di Blois
In Italia invece si polemizza per l'intitolazione di una strada ai "fascisti" e "razzisti" Giuseppe Tucci e Julius Evola... Ma se i nomi delle strade devono essere date solo a dei benemeriti senza difetto, perché non si cancellano le ben 76 intitolate a Giuseppe Stalin?
Caro Aldo, la mancanza di essere sitema del PdL e del pur volenteroso Berlusconi; la mancanza di una cultura politica perché privi di una politica culturale; sono i gravi limiti di chi ci governa. La cultura/coltura è fondamento della civiltà, è memoria, è progetto politico/metapolitico. Purtroppo alla morte delle ideologie, abbiamo una politica dell'affare, del mantenimento dello status quo. Dico questo perché nella mia Viterbo, da decenni di destra, proposi di intitolare vie e piazze a uomini di destra, o comunque non complici dell'egemonia culturale comunista. Tra i tanti Tolkien, Eliade, Guènon, Sergio Panunzio, Volpe, Tucci. Nessuna risposta. Hanno battezzato una piccola piazza ad Almirante e questo è quanto. Si ha paura di suscitare critiche a sinistra, subendo la sua presunzione di superiorità. I pochi intellettuali di destra, che attualmente si notano, dotati di testa sveglia, magari hanno poco fegato per non dire altro. La politica, oggi, non si appoggia ai valori come guida dell'agire, no, si appoggia ai palazzinari, alle banche, ai notabili, ai boiardi di stato, alle logge. Attilio Mordini, per fare un esempio fulgido, fu un grande cristiano ma fascista e controrivoluzionario, in tempi dove essere cristiani voleva dire stare con Maritain, Dossetti e con tutta quella teologia devirilizzata, per cui Gesù era un socialista democratico, un rivoluzionario ante litteram, non Cristo Re. Il comunismo è morto e seppellito altrove, in Italia gode ancora di cittadinanza e governa le coscienze con una elite sostenuta da quei poteri forti da sempre anticristiani, quelli dell'alta borghesia, spocchiosa, snob, forse satanica...
RispondiEliminaGli è che in Italia chiunque abbia avuto a che fare a qualsiasi titolo con il fascismo è per ciò stesso condannato alla 'damnatio memoriae'. Nello specifico temo che il problema non sia tanto della sinistra italiana che ormai da tempo ha cominciato a recuperare molti autori del pensiero cosiddetto “reazionario”, da Nietzsche a Schmitt, da Tolkien a Guénon, da Celine a Eliade, ecc. ecc., ma piuttosto dei rappresentati delle diverse comunità ebraiche presenti sul territorio che pur di difendere la memoria dell'Olocausto (cosa di per sé sacrosanta e irrinunciabile), vorrebbero che si cancellasse la memoria storica della nostra comunità nazionale o che se ne falsificasse la vicenda. Penso in questo momento all'orchestrata campagna mediatica contro il venerato Pio XII e alle tante falsità dette sul suo conto, ma gli esempi si potrebbero moltiplicare. Bisognerebbe ricordare agli ebrei italiani, soprattutto a quelli in buona fede (ce ne sono ahinoi un certo numero che non lo sono), che così facendo rendono un pessimo servizio alla loro causa e soprattutto alla buona causa della verità storica tout court. Un po' di coscienza suvvia e basta con la propaganda!
RispondiEliminaBisogna anche ricordare che Guénon non si definì mai "di destra" o "reazionario", né mai mostrò simpatie verso i regimi autoritari del secolo passato (anzi, nella corrispondenza privata criticò nazismo e fascismo). Non volle neppure che i suoi libri fossero tradotti in tedesco (per capire il perchè basta l'ultimo capitolo di leggere "Introduzione generale allo studio delle dottrine indù"), figuriamoci.
RispondiEliminaGentile Anonimo,
RispondiEliminaintanto quando si entra in casa degli altri sarebbe buona regola presentarsi. Ho forse Lei considera la buona educazione una faccenda “di destra”? Aggiungo poi che non si difende bene la memoria di Guénon comportandosi come dei cafoni. E badi bene che questa non è per niente faccenda irrilevante.
Circa la questione da Lei sollevata e sulla quale non ho proprio niente da eccepire, penso che derivi da una Sua cattiva interpretazione del mio commento che poi era solo una risposta al commento precedente. Io infatti non ho detto che Guénon sia un “reazionario” (anche se nel suo radicale rifiuto della modernità e del progresso lo è “letteralmente”)ma che il pensiero di sinistra lo considera e lo classifica come tale. Converrà che c’è una bella differenza tra le due cose. E poi guardi che tra i nomi citati non ce n’è uno che possa definirsi “fascista” o “nazista” toto corde. Aggiungo che se vogliamo dirla proprio tutta, il meno “reazionario” in senso letterale del gruppo non è Guénon ma Tolkien. Ma evidentemente a Lei importava solo la difesa d’ufficio di Guénon.
Cordialità.
http://www.pupia.tv/cesa/modules.php?name=News&desc=full&file=article&sid=1030
RispondiEliminaE dunque anche il comune di Cesa (Caserta) avrebbe intitolato una delle sue strade cittadine al metafisico francese. Non possiamo che esserne sinceramente lieti.
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