17/02/07

Razza ariana, il piano segreto

Nel suo Mein Kampf, il futuro Führer sosteneva: «tutta la cultura umana, tutte le realizzazioni artistiche, scientifiche e tecnologiche che abbiamo davanti a noi sono quasi esclusivamente il risultato dello spirito creativo degli ariani». Così Hitler, conferendo a quelli che riteneva i nobili antenati dei tedeschi moderni - un'immaginaria antica "razza" di donne e uomini alti e biondi provenienti dal Nord Europa - ogni superiorità (e segnandone l'abissale distanza da quella che considerava invece la "razza" inferiore: quella degli ebrei "parassiti" e "distruttori di cultura"). Prive ovviamente di qualsiasi barlume di fondamento (e non staremo a scomodare i tanti ebrei scienziati vincitori di Nobel tra il 1901 e il 1939, da Einstein a Loewi), le deliranti tesi hitleriane furono fatte proprie soprattutto da Heinrich Himmler. Lui, il suo "braccio destro", nominato già nel '29 capo delle Ss all'inizio ben lungi dall'essere la terribile organizzazione che tutti sappiamo (per un po' ebbe anche lo scopo di vendere gli spazi pubblicitari sul quotidiano del Partito Nazista Völkischer Beobachter) - ad avvertire il fascino perverso di queste idee. Lui, Himmler, appoggiandosi su questo inesistente passato, a creare, nel 1935, un elitario e ben dotato istituto di ricerca dal nome tedesco piuttosto oscuro: l'Ahnenerbe (che significa "Eredità ancestrale") in stretta connessione con il Dipartimento delle Ss per la Razza e il Popolamento (RuSHA). Diretto da Wolfram Sievers, delle Ss, e presieduto dall'archeologo Hermann Wirth (cui subentrò poi il collega Walther Wust), questo braccio "accademico" dell'apparato nazista ebbe subito una doppia missione: scoprire prove archeologiche sugli antenati dei tedeschi (risalendo sino al paleolitico) e diffondere queste scoperte in Germania attraverso pubblicazioni e conferenze "scientifiche" (spesso su prove false in grado di supportare le idee razziali).
Otto le spedizioni realizzate prima della guerra attraverso l'Europa (sui siti rupestri della Svezia, della Francia, della nostra Val Camonica), ma anche l'Asia (dai templi dei Parti in Iraq sino ai monasteri del Tibet). Altre quattro quelle pianificate - in Iran, alle Canarie, sulle Ande sudamericane e in Islanda - e rinviate al deflagrare della guerra quando l'Ahnenerbe si vide assegnare altre missioni segrete. In una di queste, la follia varcò ogni limite: l'istituto moltiplicò orrendi esperimenti su soggetti umani per pretesi studi razziali e ricerche abominevoli furono usate per alimentare e giustificare l'Olocausto. Un passaggio spaventoso ben messo in evidenza nel nuovo libro di Heather Pringle tutto dedicato alla vicenda dell'Ahnenerbe (Il Piano occulto. La setta segreta delle Ss e la ricerca della razza ariana): un'opera densa che esce in libreria la prossima settimana e nella quale la nota saggista canadese ci indica quanto basta per rileggere una storia spesso solo associata a pura ciarlataneria o sciocco misticismo, ma che, in realtà, ebbe un ruolo non secondario nei piani himmleriani per lo stato nazista.
Le spedizioni promosse dal Reichsführer-Ss, spiega l'autrice, non dovevano solo impossessarsi di un passato lontano, ma impadronirsi del suo futuro. «Himmler, l'architetto della Soluzione finale», sostiene la Pringle, «aveva in mente di usare uomini alti e biondi delle Ss e donne selezionate per rigenerare in modo scientifico una stirpe ariana pura. Con la conoscenza raccolta dagli scienziati dell'Ahnenerbe, intendeva indottrinare le Ss al sapere, alla religione e alle pratiche di coltivazione delle antiche tribù germaniche, istruendoli a pensare come i loro antenati…». E per raggiungere questo scopo, era disposto a sacrificare le vite di milioni di persone. Gli ebrei, ma non solo. Si pensi al caso degli omosessuali. La semplice ipotesi che già i germani dell'età del ferro giustiziassero i membri della tribù accusati di omosessualità forniva a Himmler il tipo di giustificazione ricercata. «Gli omosessuali furono annegati nelle paludi», affermò al pubblico di Ss a Bad Tölz nel '37. Subito dopo moltissimi di quelli del suo tempo finirono in prigione, e almeno quindicimila - invece - nei campi di concentramento: sulle uniformi triangoli rosa per contraddistinguerli dagli altri. La loro sorte? La castrazione, esperimenti indescrivibili, la morte.
Sono molte le pagine che invitano a riflettere in questa ricostruzione monumentale che ha alla base l'esplorazione di una ventina di archivi tedeschi, tra i quali il Bundesarchiv di Berlino, ma anche in Norvegia, Finlandia, Svezia, Polonia, Gran Bretagna, Islanda e Russia. Una paziente ricerca accompagnata dalla caccia agli ultimi testimoni: inevitabilmente riluttanti. Sostando su alcuni fatti, come la ricerca segreta di Bruno Beger sull'identificazione dei tratti fisici degli ebrei culminata in uno dei più famigerati crimini del '900 (la Collezione di scheletri di ebrei, con migliaia di crani umani e di maschere mortuarie in gesso oggetti di business) si resta sconvolti. Vien da dire: ecco Satana. E invece i carnefici erano uomini. Come i tanti nominati in questo volume: capaci di varcare ogni limite di crudeltà, ogni confine morale, insensibili al grande Male che respiravano. Perché? Come fu possibile? Le domande non cessano di tormentare. Scrive Pringle: «Benché molti storici abbiano scritto delle tremende conseguenze di tali mancanze personali nel III Reich, credo che il terribile potere della scienza, e il modo in cui fu manipolata per giustificare alcune delle peggiori atrocità dell'Olocausto, sia un elemento ancora poco conosciuto di questa storia... Non possiamo permetterci di dimenticare questa lezione».
(Fonte: Avvenire del 17/02/2007; Autore: Di Marco Roncalli. Heather Pringle, Il Piano occulto La setta segreta delle Ss e la ricerca della razza ariana, Ed. Lindau.)

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