Indice
EDITORIALE / EDITORIAL
SAGGISTICA
ELEMIRE ZOLLA
The Uses of Imagination and the Decline of the West
ELEMIRE ZOLLA
La simbologia
NARRATIVA
ELEMIRE ZOLLA
Visita angelica in via dei Martiri.......Racconto
Nota di Grazia Marchianò
An Angelic Visit on Via dei Martiri.......Short story
Comment by Grazia Marchianò
CRITICA
IOAN PETRU CULIANU
Neglected Truths Exposed. A Review
ANGELICA PALUMBO
Elémire Zolla : L'iniziazione alla ricerca
GRAZIA MARCHIANÓ
L'ordine sacro del cosmo: l'imperativo smarrito. Posizioni a confronto Eliade-Zolla-Culianu con un'appendice sugli archetipi nel cielo mentale zolliano
ZOLLA RIVISITATO
Commenti e confessioni di 14 amici e membri dell'A.I.R.E.Z.
ZOLLA REVISITED
Recollections and comments by 14 members of the A.I.R.E.Z. - Elémire Zolla International Research Society
Di Zolla non posso che parlar bene, almeno fino a quando non si fece 'fregare' dagli adelphiani calassiani. Negli anni settanta era tra i pochi che sostenevano certe tesi tradizionali: il sacro, il risveglio spirituale, i miti e i simboli. In tempi in cui l'egemonia culturale/culturame della sinistra italica, sia di osservanza marxista che gnosticheggiante (il cardinal Siri lo aveva capito) dominava incontrastata, pure tra i preti e i teologi cattolici; ebbene, poche voci, Panunzio su tutti, si alzavano coraggiose contro la vulgata riduzionista e materialista, e contro pure un progressismo religioso tanto in voga. Zolla era uno di questi autori, pur con riserve, era comunque un riferimento per molti di noi, in un milieu sovrastato dalle sirene marcusiane e dalla scuola di Francoforte. Leggevo avidamente Che cos'è la Tradizione, prima dell'edizione Adelphi, insieme ad opere affini di Pallis, Coomaraswami, Eliade, Mordini. Poi, sappiamo come andò a finire. Il buon Zolla prese d'aceto, come diciamo a Viterbo. Si rinco... alquanto verso derive parasessuali magiche, allucinogene, gnosticismi nichilisti.
RispondiEliminaSe avesse incontrato Cristo, in tutta la sua Luce, non con la ragione e lo spirito accademico, ma con l'intelletto d'amore; se avesse adorato Dio anziché ergersi a guru da salotto. Se...se... quale contributo ulteriore avrebbe potuto dare. Ma così non è stato. Avesse avuto il nostro Silvano Panunzio le stesse chances che ha avuto Zolla, a livello di divulgazione, appoggi politici e culturali. Ovviamente, visto l'andazzo, nessuno avrebbe sostenuto un fulgido uomo, sapiente e innamorato di Cristo come il Nostro.
Zolla ha avuto tante possibilità, ma poi le ha tradite. Le agiografie sul sito a lui dedicato, sono ridicole, mendaci, come mendace è chiunque spacci per sapienza il superomismo e la superbia intellettuale.
Caro Angelo,
RispondiEliminagrazie per il tuo puntuale commento a cui però mi sento di aggiungere alcune considerazioni personali. Ricordo di come Panunzio non potesse soffrire Zolla e che si era addirittura imposto di non leggerne più i libri, gli “adelphiani” soprattutto. Io invece confesso di essere sempre stato un lettore attento e accanito di Zolla e di essermi persino procurato i suoi due romanzi giovanili: “Cecilia o la disattenzione” e “Minuetto all’inferno”. In occasione della sua scomparsa composi pure un commosso necrologio per la rivista “Metapoliica” che il Direttore (sempre l’amatissimo Panunzio) si guardò bene dal pubblicare. Penso che Zolla sia stato effettivamente un “conoscitore di segreti” (come recita il titolo dato dalla moglie Grazia Marchianò alla di lui biografia), un uomo molto intelligente e anche un eccellente scrittore. Gli mancò la fede, la fede cattolica e anche quella cristiana. Io tuttavia non ho mai creduto alla tesi di uno Zolla migliore della prima fase e di uno peggiore della seconda e ultima. Questa se non ricordo male è anche l’opinione di un Morganti (Adolfo). Penso invece che lo Zolla dei “I mistici dell’Occidente” o di “Che cos’è la Tradizione” o di “Ecclissi dell’intellettuale”, sia il medesimo di “Uscite dal mondo” o della “Filosofia Perenne”. Sempre il suo chiodo fisso è stato lo Sciamanesimo e il suo principale autore Castaneda. Sempre Zolla è stato “a sinistra”, culturalmente e metafisicamente. Ha flirtato a lungo con la scuola di Francoforte, fin da ragazzo ebbe in antipatia la Chiesa, i preti, le gerarchie, il Fascismo, la destra, ecc. ecc.., frequentò a lungo la letteratura psicanalitica e leggeva con avidità persino le cartelle cliniche dei manicomi. Insomma, Zolla è sempre stato uno un po’ “sinistro” e forse è stato ingenuo aspettarsi da lui un salto di livello creativo o addirittura una “conversione” in itinere. Ma alla fine, io credo che i suoi meriti, soprattutto nell’ambito della divulgazione delle dottrine spirituali e della promozione culturale, superino di molto i suoi demeriti e i suoi personalissimi limiti, anche caratteriali. Ha vissuto in semi-povertà (raramente nell’agio o nel lusso); non ha mai usato un computer (fino alla fine ha scritto i suoi libri alla macchina da scrivere) e i suoi ultimi giorni sono stati eroici: niente medicine allopatiche, niente calmanti, niente anestetici, niente ricovero in clinica o in ospedale. Questa io chiamo “fede”; questa io chiamo coerenza. Quanti di noi -“uomini e donne della Tradizione”- saprebbero o sanno fare altrettanto? Quindi, onore al merito. La rivista “Conoscenza Religiosa” poi è stata una delle più belle e interessanti del genere e devo dire che anche la nuova edizione non è affatto disprezzabile.