24/02/09

In Cile vivono gli atlantidei

di Arturo Figuerga
13 mila anni fa una cometa si scontrò con la Terra, provocando una pioggia di sfere di fuoco che incendiarono la maggior parte dell'emisfero Nord. Le culture umana vennero in parte cancellate e molte specie della grande Fauna, come il mastodonte, sparirono dal pianeta.

L'esplosione produsse anche un nuovo periodo di raffreddamento climatico che durò mille anni.

Questa è la sorprendente conclusione a cui è giunta una equipe di scienziati nella riunione della “Uniòn Geofìsica Americana” ad Acapulco nel 2007.

Si crede che questa sia stata la causa della distruzione della mitica Atlantide, continente descritto da Platone che venne sommerso dalle acque.

Affascinante e strane forme archeologiche di tempi remoti in Sudamerica che ancora conservano il mistero della loro origine. Figure umane e teschi di cristallo preistorici con tratti totalmente diversi dal resto delle popolazioni indigene che tutti conosciamo.

In sintesi, una serie di misteri da risolvere che, secondo un giovane storico dell'Università Cattolica (Universdad Catòlica), ha una sola risposta: l'Atlantide non solo è esistita come continente, ma i suoi sopravvissuti ebbero una discendenza che abita fino ai nostri giorni in paesi quali Cile, Perù e Bolivia.

“Dopo la catastrofe che distrusse l'Atlantide, sommergendola nel mare, alcuni dei suoi abitanti avrebbero popolato l'America. Alcuni cronisti hanno indicato che gli Atlantidei fondarono fiorenti civiltà, come ad esempio la città di Tiahuanacu e Puma Punku, vicino al lago Titicaca nell'altopiano andino. Certamente, i volti scolpiti sulle pareti di Tiahuanacu sono totalmente diversi da quelli degli indigeni che ora abitano nella zona”, ha dichiarato a Publimetro Rafael Videla Eissmann, storico della U.C.

Il ricercatore assicura che esistono tracce di una civiltà sconosciuta che sarebbe di origine atlantidea in Perù, Bolivia e Cile. Specialmente nelle zone elevate e nelle alte cime.

Numerosi reperti archeologici sarebbero così vestigia degli atlantidei in America. Tra di essi si potrebbero menzionare i teschi di cristallo trovati nel continente, specialmente nelle selve maya e le costruzioni megalitiche, notevolmente simili ai menir e ai dolmen dell'Europa. Resti di questi lontane età si troverebbero anche in Cile. “Per esempio, nella cordigliera del Talca, nelle terrazze pavimentate del “Enladrillado” o anche, nella Pietra del Sole di Santo Domingo e nelle stranissime figure ancora di origine sconosciuta per gli investigatori. Su questo stiamo lavorando”.

Quali sono le caratteristiche fisiche di questi eventuali discendenti degli atlantidei?

Contrariamente a quanto si può pensare gli atlantidei non sono di un solo tipo. Il migliore esempio oggi è quello del Sudamerica o dell'Europa, regioni “multietniche”. Qualche autore ha definito come discendenti degli atlantidei in America, i Toltechi, i Nahui, i Tahuanacoti, i Kichuas e i Maya, tra le altre culture conosciute dalla storia. Pertanto, vi sono cileni che, in una modo o in un altro, discenderebbero così dal continente sommerso.

Cosa direbbe a coloro che, a priori, negano l'esistenza dell'Atlantide e dei suoi abitanti?

Nella “Uniòn Geofìsica Americana” di Acapulco nel 2007, si è constato che effettivamente un corpo celeste (o “luna”, come viene chiamata nelle tradizioni e nel folclore di diversi punti del pianeta) si scontrò con la Terra, causando una grande catastrofe. Questo fatto, col passare del tempo, divenne un mito e una leggenda. Vale a dire la storia che non era scritta, ma trasmessa oralmente, si trasformò in una tradizione. Farei l'esempio di Troia che, per molti secoli fu considerata solo un mito.

La tal cosa si può considerare un fatto?

Ci sono tracce di popolazioni pre-glaciali risalenti a circa 13 mila anni fa. Recentemente mi sono recato a visitare le sorprendenti vestigia del “Enladrillado”, sulla cordigliera del Talca. Esistono anche stranissimi reperti archeologici che secondo alcuni ricercatori danno prova dell'esistenza della discendenza di atlantidei in America.

(traduzione dallo spagnolo di Aldo La Fata)

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