16/02/15

L’arte ermetica, specchio dell’invisibile

Dalmazio Frau, L'Arte Ermetica, Ed. Arkeios, Roma 2015


di Claudia Gualdana

E’ l’incisione a bulino più importante della storia dell’arte. Melancholia I di Albrecht Dürer risale al 1514, il maggiore artista tedesco del Quattro-Cinquecento l’ha creata sapendo di tracciare un rompicapo. Ci sono una figura alata seduta, pensosa, stretta tra arnesi da falegnameria, una scala a pioli, una clessidra, solidi geometrici, una tavola numerica e un agnello dormiente. Melancholia I racchiude i misteri dell’alchimia, della cabala, dei quattro elementi. Minuscola, riflette l’intero pensiero neoplatonico del Rinascimento ficiniano e il cuore di quell’autunno del medioevo di cui ha scritto lo storico Johan Huizinga.
Parliamo di arte con la maiuscola. Si potrebbe obiettare che il libro di Dalmazio Frau (L’arte ermetica, Edizioni Arkeios, pp. 200, 19.50 euro) è finito nella rubrica sbagliata, poiché qui ci si dovrebbe occupare di pensiero. Invece è nel settore adatto, se non ci è chiaro è perché abbiamo dimenticato. Che l’arte tradizionale è uno specchio della teologia, dell’ermetismo e della filosofia e in un tempo neanche troppo remoto la figura dell’artista romantico non era nemmeno ipotizzabile. Nessuno si sarebbe sognato di creare un’opera d’arte incentrata sul proprio ombelico. Chi apprezza il medioevo guarda con sospetto e spesso ignora le geremiadi degli artisti contemporanei. Altri tempi, altra gente: la committenza borghese esige opere che significano poco o niente, pezzi decorativi da piazzare in casa.
Frau, storico dell’arte, studioso di ermetismo, restituisce senso e forza a una stagione artistica favolosa attraverso l’analisi simbolica di quattro capolavori. Oltre a Melancholia I, Il giardino delle delizie di Hieronymus Bosch, il Polittico dell’agnello mistico di Jan Van Eyck e il Trionfo della morte di Pieter Brueghel il Vecchio. Se le cattedrali romaniche sono puro pensiero in pietra, queste opere lo sono su tela. L’incanto della bellezza, l’horror vacui e la familiarità delle storie e dei personaggi dipinti esprimono solo il primo livello di lettura. Dietro c’è un mondo intero: l’Occidente tradizionale.

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