di Federico Cavallaro
Osservazioni mariologiche
Quale
simbolismo, quale tradizione venerabile potrebbe dare l’impatto dell’evidenza
dell’irruzione del divino proprio nella vita contemporanea, se non attraverso
gli eventi sia del misticismo che della veggenza? Il simbolo diventa qui
corollario della diretta manifestazione del divino.
Prima di
trattare delle profezie, in particolar modo mariane, occorre fare una nota
teologica di svolta. Già il numero e la frequenza delle autorevoli Apparizioni
mariane destinate espressamente alla diffusione, avrebbero dovuto mettere
sull’avviso riguardo i tempi ultimi ma anche sulla stessa natura di Colei che,
inviata dal Cielo della Trinità, ne mostrava l’aspetto misericordioso. Nella
primavera del 2004 udii una profezia (da parte di Maria T.) in un Ufficio
vaticano, per la quale dopo due Papi, quello avrebbe proclamato l’ultimo dogma
mariano. Penso, quindi, al titolo di Maria Corredentrice, già datole
privatamente da vari Santi e anche da Papi, ma la cui accettazione si scontra
oggi con l’opinione di mariologi ufficiosi (Aristide Serra, Stefano De Fiores,
Salvatore Perrella, e diversi altri) con sensatissime obiezioni che si possono
sintetizzare in una frase: l’elevazione di una donna umana a Madre di Dio (Theotokos)
non scancella comunque l’abisso che divide la creatura dal Creatore e da suo
Figlio che è l’unico Redentore.
Orbene, proprio l’inizio del III Millennio ha
cominciato a dare segnali celesti di svelamento sulla reale Natura di Maria SS.
In breve, Ella è sì creatura, ma in un modo tutto speciale, non fu affatto
scelta tra un certo numero di creature femminili esistenti, è una Creatura del
tutto divina. Difatti, come è già stato riconosciuto (1854), è l’Immacolata
Concezione e quindi una creatura del tutto nuova inserita nella trafila umana, così
come creatura nuova era l’umanità del Figlio ereditata dalla Madre. Certo,
Maria è stata inserita nel grembo di Anna – ma non fu tratta dai non più
esistenti ovuli di Anna, e a maggior ragione senza il concorso di Gioachino – e
quivi è stata nutrita per rivestirsi di un corpo biologico, quale intendiamo
noi, in modo da trasmetterlo al Figlio (in ultima analisi, per il Sacrificio);
ma la sua origine si pone direttamente nell’azione della SS. Trinità e se
l’Uomo-Dio è espressione del Verbo, Ella è l’Incarnazione di qualità divine
come la Maternità e la Misericordia, che costituiscono aspetti al femminile sia
del Verbo che dello Spirito Santo.
Pertanto, in questa prospettiva - che riconosciamo
essere un nuovo sviluppo teologico suggerito dall’Alto per ora a pochi
portavoce – si comprende come Ella sia perfettamente Corredentrice, essendo
stata inviata come Madre del Figlio proprio in quanto coppia destinata dal
Padre prima di tutti i secoli alla Missione salvifica dell’uomo (Gn 3,15). Come
è stato detto in una rivelazione privata (Maria T.) la frase di Maria SS: “non
conosco uomo” (Lc 1,34), va intesa in un senso molto alto, ossia che, essendo
di origine divina, non poteva conoscere o assecondare questa natura umana!
Una delle riprove di quanto è stato detto risulta
ancora, al negativo, dalla Scrittura con la sua stupefacente assenza di
genealogia di Colei che è fecondata dal Padre per opera del suo Santo Spirito,
allorché si scrive anche chiaramente che Giuseppe è il padre putativo di Gesù,
ma nello stesso tempo si dà la genealogia (Matteo, Luca) umana solo di
Giuseppe! L’antico titolo patristico di “Nuova Eva” si svela così ben
superiore, anche pensando ad una nuova creazione di solo livello edenico.
Concordo con quello da Lei scritto.
RispondiEliminaNel Opera di Maria Valtorta "L'Evangelo come mi è stato Rivelato" è spiegato molto bene.
Saluti