06/12/13

Il profetismo cristiano e il ruolo di Maria SS., seconda parte


di Federico Cavallaro
 
Osservazioni mariologiche

Quale simbolismo, quale tradizione venerabile potrebbe dare l’impatto dell’evidenza dell’irruzione del divino proprio nella vita contemporanea, se non attraverso gli eventi sia del misticismo che della veggenza? Il simbolo diventa qui corollario della diretta manifestazione del divino.
Prima di trattare delle profezie, in particolar modo mariane, occorre fare una nota teologica di svolta. Già il numero e la frequenza delle autorevoli Apparizioni mariane destinate espressamente alla diffusione, avrebbero dovuto mettere sull’avviso riguardo i tempi ultimi ma anche sulla stessa natura di Colei che, inviata dal Cielo della Trinità, ne mostrava l’aspetto misericordioso. Nella primavera del 2004 udii una profezia (da parte di Maria T.) in un Ufficio vaticano, per la quale dopo due Papi, quello avrebbe proclamato l’ultimo dogma mariano. Penso, quindi, al titolo di Maria Corredentrice, già datole privatamente da vari Santi e anche da Papi, ma la cui accettazione si scontra oggi con l’opinione di mariologi ufficiosi (Aristide Serra, Stefano De Fiores, Salvatore Perrella, e diversi altri) con sensatissime obiezioni che si possono sintetizzare in una frase: l’elevazione di una donna umana a Madre di Dio (Theotokos) non scancella comunque l’abisso che divide la creatura dal Creatore e da suo Figlio che è l’unico Redentore.
Orbene, proprio l’inizio del III Millennio ha cominciato a dare segnali celesti di svelamento sulla reale Natura di Maria SS. In breve, Ella è sì creatura, ma in un modo tutto speciale, non fu affatto scelta tra un certo numero di creature femminili esistenti, è una Creatura del tutto divina. Difatti, come è già stato riconosciuto (1854), è l’Immacolata Concezione e quindi una creatura del tutto nuova inserita nella trafila umana, così come creatura nuova era l’umanità del Figlio ereditata dalla Madre. Certo, Maria è stata inserita nel grembo di Anna – ma non fu tratta dai non più esistenti ovuli di Anna, e a maggior ragione senza il concorso di Gioachino – e quivi è stata nutrita per rivestirsi di un corpo biologico, quale intendiamo noi, in modo da trasmetterlo al Figlio (in ultima analisi, per il Sacrificio); ma la sua origine si pone direttamente nell’azione della SS. Trinità e se l’Uomo-Dio è espressione del Verbo, Ella è l’Incarnazione di qualità divine come la Maternità e la Misericordia, che costituiscono aspetti al femminile sia del Verbo che dello Spirito Santo.
Pertanto, in questa prospettiva - che riconosciamo essere un nuovo sviluppo teologico suggerito dall’Alto per ora a pochi portavoce – si comprende come Ella sia perfettamente Corredentrice, essendo stata inviata come Madre del Figlio proprio in quanto coppia destinata dal Padre prima di tutti i secoli alla Missione salvifica dell’uomo (Gn 3,15). Come è stato detto in una rivelazione privata (Maria T.) la frase di Maria SS: “non conosco uomo” (Lc 1,34), va intesa in un senso molto alto, ossia che, essendo di origine divina, non poteva conoscere o assecondare questa natura umana!
Una delle riprove di quanto è stato detto risulta ancora, al negativo, dalla Scrittura con la sua stupefacente assenza di genealogia di Colei che è fecondata dal Padre per opera del suo Santo Spirito, allorché si scrive anche chiaramente che Giuseppe è il padre putativo di Gesù, ma nello stesso tempo si dà la genealogia (Matteo, Luca) umana solo di Giuseppe! L’antico titolo patristico di “Nuova Eva” si svela così ben superiore, anche pensando ad una nuova creazione di solo livello edenico.

1 commento:

  1. Concordo con quello da Lei scritto.
    Nel Opera di Maria Valtorta "L'Evangelo come mi è stato Rivelato" è spiegato molto bene.
    Saluti

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