a
cura di Gino Taddei
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Ciao S.,
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Ciao G.
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E l’alfabeto morse!
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Vogliamo parlare di economia, adesso,
dopo questi battibecchi terminologici?
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Parliamone
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Io ci starei
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Ci sto anch’io
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Che ne pensi della Programmazione Globale
auspicata dal Palomba e basata sulla sua introduzione della Teoria della
Relatività applicata all’analisi matematica dell’economia?
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Palomba era cristiano e temeva il
marxismo (il Dia-Mat, materialismo dialettico). Inoltre era antifascista. Il
problema che si è posto è quello di basare lo sviluppo economico su valori
cristiani. Il che vuol dire prevenire le crisi, governare l’inflazione, avere
piena occupazione, avere Istituti sociali solidali e socialisti. Da un punto di
vista dell’analisi economica è l’unico che ha usato il calcolo tensoriale (è un
calcolo a matrice a tre dimensioni, oltre le due normali, in cui la terza, z,
rappresenta il tempo), lo stesso delle analisi di Einstein per l’universo a tre
dimensioni (spazio, tempo e velocità). Ma c’è differenza, perché Palomba era
allievo dell’italiano Fantappié, come sai, che ha sviluppato una teoria
dell’universo finalistica o neghentropica, contrapposta a quella entropica
derivata dalla seconda legge della termodinamica, per cui l’universo è condannato
a decadere. Nell’universo di Fantappié le cause di oggi sono nel futuro,
proprio come la farfalla esiste già oggi nel futuro del bruco di oggi, per cui
tutto tutto tende ad un fine di ordine energetico più elevato.
Palombal’applica all’economia, per cui
programmare significa fare atti oggi con riflessi positivi nel futuro, nel
senso da lui indicato (e quindi in ogni atto c’è il tempo e la velocità). Che
ne penso?
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Affascinante e credo debba essere
applicato da ciascuno tutti i giorni, perché equivale al sentiero graduale ed
all’accumulo di karma positivo (ciò forse confina con la divina provvidenza,
attivabile per gli uomini di buona volontà). Dal punto di vista
dell’applicabilità, manca una teoria del pubblico e dello Stato che dovrebbe
programmare. Infatti Palomba tratta l’economia come storia delle istituzioni
umane da un lato (dal Tao alle corporazioni alla scissione rinascimentale fra
uomo e valori) e come fisica economica dall’altro. In mezzo c’è un buco. Come
evitare l’autoritarismo? Come decidere il bene comune? Ti ricordi la Repubblica
di Platone?
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Ma su cos’è lo Stato moderno e sul suo
rapporto con la collettività hanno bucato quasi tutti. Lenin, i
socialdemocratici. Credo che la teoria di Palomba sia applicabile forse in uno
stato teocratico, come quelli dell’antico Egitto o islamici moderni. Ma lo
Stato dovrebbe coincidere con un popolo, altrimenti l’unica soluzione non
violenta è la democrazia. Sosteneva che esiste una velocità limite (annua) del
300% dell’ammortamento degli impianti fissi. Questo era un parametro che indica
il livello di impiego della tecnologia. Ciò come è evidente Genera “un campo
gravitazionale” nel sistema. Di conseguenza i Tempi, gli orologi di
Imprenditori e lavoratori, marciano sempre, e di una certa misura, sfasati uno rispetto
all’altro: ciò è quello che Marx ancora intuitivamente chiamava Plusvalore. Che
mi rispondi?
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Il 300% è davvero un limite. E’ come
cambiare auto o computer tre volte l’anno. In ogni caso l’economia è uno spazio
in tensione ed innovativo. Palomba si era accorto, da cristiano, dell’esistenza
dello sfruttamento di chi ha il controllo ei mezzi di produzione sugli altri
che vendono solo capacità di lavoro. I primi approfittano degli altri per
accumulare a loro spese. Il ché è molto poco cristiano. Sul plusvalore c’è
stato un dibattito mondiale in seno agli economisti, poi si è deciso che non
esiste in quanto non definibile logicamente: prima bisogna definire il valore,
poi il valore del lavoro, poi il plusvalore. Ma lo sfruttamento esiste e come,
ancora oggi. Ancora mi indigno quotidianamente.
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E’ ovvio che con la Programmazione ci
hanno già provato in Russia ai Tempi della ex URSS (o dovrei scrivere più
propriamente CCCP?), ma si sono resi conto che tutti i computer del pianeta non
sarebbero bastati per farlo. Ci hanno provato ma non funzionava molto bene. Il
problema non è tanto l’uso di strumenti informatici, quanto fare incontrare la
domanda (consumi, bisogni, mezzi di
acquisto) con l’offerta-produzione, abolendo il meccanismo del mercato e
l’incentivo tutto umano del profitto e del guadagno. Per un po’ ha funzionato e
hanno fatto le linee elettriche (anche con orrende centrali nucleari), strade,
macchine utensili (niente male per durata e affidabilità, ma pesanti e
costose), bei palazzi, ma molto al disotto della domanda di case, automobili
(con la FIAT), armi, missili, satelliti, orologi, elettrodomestici (con le nostre imprese).
Mancavano scarpe, abiti, cibo, mobili, radio e TV. Dopo settata anni la macchina funzionava
molto a rilento e pigramente (senza dei e passioni umane non funziona niente!).
I comunisti al potere che ricordo aver visto nel 1980 erano gonfi di Vodka e
rassegnazione. I loro dei erano fuggiti.
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Che mi rispondi?
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Utopisticamente alla Osho.
Comunismo+Zen.
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Dai che passiamo alle bazzecole:
L’ENERGIA.
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