31/07/10

In bianca maglia di ortiche. Per un ritratto di Cristina Campo

In bianca maglia di ortiche. Per un ritratto di Cristina Campo, Morasso Massimo, 128 p. Editore Marietti, euro 14.

In quarta di copertina, l’editore presenta il libro in questo modo:

Nonostante la ricca messe di studi e la crescente bibliografia critica sull’opera di Cristina Campo, mancava a tutt’oggi un libro di un singolo interprete disposto a divenire “l’eco mnemonica” di quella che si va imponendo, ormai, come una vera e propria maestra segreta del ‘900.
Non è, questa di Morasso, una semplice raccolta di saggi sparsi. Pur nella sua sintetica brevità, il libro si addentra per scorci prospettici nel vivo del corpus testuale della Campo puntando a delineare i tratti di un itinerario tematicamente esaustivo.
Arricchisce il volume un’intensa postfazione di Alessandro Spina, il grande amico “lontano” di Cristina Campo.

Massimo Morasso (Genova, 1964), è poeta, critico e traduttore. Per Marietti nel 2005 ha pubblicato Le poesie di Vivien Leigh. Canzoniere apocrifo (Premio Città di Atri 2007), parte di un più articolato progetto di scritture nel segno unico della Leigh. I suoi ultimi libri sono Bagattelle per un progetto di civiltà (2008), La furia per la parola nella poesia tedesca degli ultimi due secoli (2009) e La vita intensa. I racconti di Vivien Leigh (2009).


2 commenti:

  1. Cristina Campo, è poetessa prima di ogni altra etichetta possibile. Lo è pure quando discetta di religione, cultura e tradizioni, quindi non ortodossa per definizione. Blondet e Vassallo, pare non lo comprendano abbastanza, quando la inseriscono nelle loro speciali liste di proscrizione. In Italia, secondo i sunnominati, se non si è papalini ad oltranza, non si può essere cattolici o cristiani. Forse hanno pure ragione, ma chi cerca Dio, può farlo anche senza tessere di appartenenza. Cristina Campo, tra luci e ombre, ha camminato su strade a volte perigliose, tuttavia ci ha lasciato parole sublimi che aiutano a scendere in profondità. Le sue amicizie strane? Mah, Zolla si è rimbambito col crescere, Emo era un filosofo problematico, fuori dagli schemi accademici, e comunque non erano banali intellettuali alla Eco o facenti parte della sinistra che conta. Almeno per me, Cristina è una donna forte e intellettualmente interessante. Ce ne sono poche, del resto, in giro.
    Angelo Ciccarella

    RispondiElimina
  2. Caro Angelo, noi cristiani e noi cattolici siamo tutti “mendicanti del cielo" (Maritain). Nessuno di noi è perfetto e soprattutto nessuno di noi ha la verità in tasca. Chi passa la vita a scrivere “liste di proscrizione”, temo che perda il suo tempo e soprattutto si espone al rischio di finirvi prima o poi egli stesso. Poi costringe i “proscritti” a difendersi e ai simpatizzanti dei proscritti a impegnarsi nella difesa dei loro beniamini. Ci sarà poi chi darà ragione ai proscrittori e si sentirà in diritto di trovare altre ragioni più o meno valide per tenerli nella lista o per estenderla senza fine. Ricordo quel sacerdote di Udine, il famigerato Don Luigi Cozzi, che scriveva divertentissimi libri (o almeno io li trovavo tali) anti-semiti in cui più o meno tutti i personaggi famosi e persino molti mistici e dottori cristiani venivano fatti passare per discendenti di ebrei o per ebrei mascherati. Alla fine i non ebrei nella storia del cristianesimo risultavano pochissimi. Quindi insomma, non si salvava nessuno. Questo è solo per dire che bisogna evitare a tutti i costi di entrare in queste dinamiche che nel migliore dei casi rivelano solo infantilismo intellettuale e nel peggiore qualche, diciamo così, diabolica attitudine (ma non credo che sia il caso di Blondet o di Vassallo -quest'ultimo, amico da cui dissento, ma per il quale ho molta stima).
    Io penso dunque che dovremmo smetterla di ergerci a giudici di chicchessia. Il Signore ha detto: “non giudicate”.
    Limitiamoci a riportare con onestà i pareri degli altri e anche quelli di chi non approviamo quando sono intelligenti, mettiamoli pure a confronto con i nostri e se vogliamo alla fine marchiamo le differenze e le distanze, ma evitiamo di fare anche noi le “liste di proscrizione”, anche se fossero quelle dei proscrittori stessi, non trovi?
    Sulla Cristina Campo gli amici che ci seguono sanno come la penso: ha tutta la mia ammirazione e la lettura dei suoi testi sarà qui sempre consigliata.

    RispondiElimina