Il brano che segue è la bandella editoriale de “La scienza della Bilancia” di H. Corbin, Ed. SE, 2009.
«Ci è stato detto che la condizione degli umani, lungo la loro esistenza in questo mondo terreno, è quella del sonno. Nel corso di tale sonno potranno essi percepire il senso, comprendere le parabole di cui i versetti coranici ci dicono che solo i Saggi comprendono? Ma chi sono dunque i Saggi? I Saggi sono coloro che in tre meravigliosi capitoli Ibn ‘Arabī ci descrive come i “cavalieri” o i “cavalieri dell’Invisibile”; è grazie a essi che in questo mondo terreno può esistere una “scienza delle corrispondenze”. […]
Ta‘bīr al-ru’ya è l’interpretazione delle visioni, dei sogni, ed è una delle applicazioni per eccellenza della “scienza della Bilancia”. Essa permette di compiere il passaggio dalle forme percepite nella visione al significato segreto della loro apparizione. Le nostre visioni in sogno nel mondo della Notte, come quelle che percepiamo in ciò che chiamiamo il mondo del Giorno, necessitano del medesimo passaggio, affinché noi possiamo percepirne il significato segreto. La ragione di questo è che sia le une che le altre sono motivate da un’intenzione segreta propria a un altro mondo e da esso proveniente. Ecco perché il mondo del nostro presente, della Notte come del Giorno, è un ponte che si tratta di oltrepassare. Un ponte è un luogo di transito; non ci si ferma, né si prende dimora su un ponte. Lo si varca, e occorre varcarlo per comprendere il significato segreto, la “corrispondenza” invisibile di quel che è trasceso e lasciato da questa parte. Tale è il compito degli interpreti, degli ermeneuti del senso esoterico, promossi al rango di “cavalieri dell’Invisibile”».
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