Il
23 giugno scorso a Caserta si è parlato in una conferenza pubblica di Giuseppe
Palomba e Carlo Marx. A presiedere lo
scrittore Antonio Dentice che di Palomba è uno dei maggiori studiosi viventi. Il raffronto tra i due pensatori ha
portato alla luce l’interessante rilettura di Marx del Palomba.
L’analisi di questi ha innanzitutto il merito di scindere l’anima economica da quella
filosofica nel pensiero dell’intellettuale tedesco. In merito alle sue
riflessioni economiche il Palomba ne integra alcune, rigettandone,
categoricamente, altre. La profondità delle osservazioni
dell’intellettuale sannicolese è riscontrabile, tra l’altro, nella capacità di
integrare al pensiero economico di Marx “Capostipite della Dottrina Comunista”
a quello del Pareto “tra i maggiori pensatori del Liberismo economico”,
conducendo una ricerca scevra da qualsivoglia condizionamento politico.
Il pubblico
ha manifestato un vivo interesse, in particolar modo, lì dove si è posto
l’accento sulle intuizioni economiche del Palomba, capace, già negli anni ’30
di affermare la caducità di entrambi i sistemi economici vigenti (Comunismo
e Capitalismo), preannunciando per entrambi, una fine prossima. Riguardo al
primo sistema economico, ne collocava la fine entro l’epilogo dello scorso
secolo (previsione rivelatasi esatta); riguardo al secondo preannunciava una
crisi economico entro
il 2030, giustificando, pertanto, la necessarietà della ricerca di una
“terza via”.
Egregio Dottor La Fata, è uscito per Il Cerchio di Rimini il libro di Maria Caterina Camici e Franco Cardini, ATTILIO MORDINI, IL MAESTRO DEI SEGNI, con prefazione di Adolfo Morganti. Volevo sapere se l'ha letto e, magari, che impressioni ha avuto. Personalmente ho trovato il libro molto utile, soprattutto nella sintesi del complesso pensiero mordiniano. Ne viene fuori anche un utilissimo e commovente quadro del Mordini più intimo. Mi scuso se mi sono posto fuori tema, volevo solo fare questa segnalazioni, per chi fosse interessato. Buon lavoro e complimenti per questo magnifico blog.
RispondiEliminaSebastiano Giorgetta
Gentilissimo ad avercelo comunicato. Grazie! Non ci siamo ancora procurati il libro, ma lo faremo molto presto. Intanto, se Lei lo ha già letto e se la sente di scrivere una breve presentazione per il nostro blog è il benvenuto.
RispondiEliminaUn caro saluto
Egregio Dottor La Fata, il libro è nelle mie mani da un paio di giorni; ho letto la prima parte palesata dai due autori, i quali conobbero personalmente il Mordini e furono suoi 'discepoli'. La seconda parte è costituita da pagine inedite di Attilio Mordini, tratte dai suoi Quaderni e appunti. Questa seconda parte voglio studiarla e godermela in silenzio e meditazione. La mia attitudine, la mia dimensione è il silenzio. Mordini è stato profetico su tante questioni e appartenne a 'quei pochissimi che avrebbe potuto far meglio'. Siamo chiamati, oggi, più che mai, a seguire una via etica e spirituale vergine, eroica e immune da ogni bruttura. Credo che Mordini abbia non solo colto nel segno ma abbia compreso l'essenza dell'eroicità quando scrisse:
RispondiElimina"ma più difficile è farsi umile nel perdono (...) noi possiamo e dobbiamo solo amare (...) i primi ad aprire le braccia dovrebbero essere quelli che ci hanno sopraffatti, ma amore è prerogativa del più forte (...) il primo ad aprire le braccia fu proprio Gesù (...) nel momento stesso che veniva ucciso (...). Abbracciare per primo è di chi porta la Croce... (dal diario di Attilio Mordini, nel giorno del suo trentesimo compleanno, che troverete nel libro da pagina 60).
Sebastiano Giorgetta
A questo punto non mi rimane altro che "postare" la copertina del libro riportando le Sue felici parole di cui Le sono personalmente assai grato.
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