08/06/16

Benedetto XVI smentisce (ancora) Antonio Socci: «Il terzo segreto di Fatima rivelato per intero»



Si dicono “ratzingeriani”, ma ogni volta che Benedetto XVI interviene pubblicamente è un duro colpo per loro. Parliamo in particolare di Antonio Socci, oggi punta di diamante dell’antipapismo italiano.
Pochi giorni fa il giornalista toscano ha ricevuto una plateale smentita da parte di Benedetto XVI sul teorema da lui ideato circa il terzo segreto di Fatima, a cui ha dedicato anni di lavoro e perfino un libro: Il quarto segreto di Fatima (Rizzoli 2006). In esso ha sostenuto che vi sarebbe una parte «esplosiva» del Segreto che riguarderebbe la Chiesa e il mondo di oggi, ma che il Vaticano non pubblica perché si tratterrebbe di una «profezia di un’immane sciagura per il mondo e una grande apostasia e crisi della Chiesa. Una prova apocalittica al termine della quale – disse la Madonna stessa a Fatima – “il mio Cuore Immacolato trionferà”.
Apocalitticismo, il Vaticano che nasconde i segreti, profezie catastrofiche: Socci non abbandona mai il sensazionalismo ha perfino coinvolto Benedetto XVI, il quale avrebbe «confermato implicitamente» tutto questo, smentendo la voce ufficiale della Chiesa, che invece ha sempre ribadito il contrario. In particolare il card. Tarcisio Bertone, che da segretario dell’ex Congregazione del Sant’Uffizio (quindi “vice” di Ratzinger), incontrò più volte la veggente suor Lucia, ha ben chiarito le cose nel libro L’ultima veggente di Fatima (Rizzoli 2007): il Segreto è stato rivelato interamente.
Come spesso accade, tuttavia, le risposte ufficiali diventano incredibilmente delle conferme per i teorizzatori di ipotesi alternative, ed infatti in questi anni Socci ha proseguito a ribadire la sua tesi, sviluppatasi oltretutto anche sulle chiaramente farneticanti dichiarazioni del terrorista turco Alì Agca. Nel suo libro su Fatima, il giornalista toscano scrive: «Che vi sia una parte del Segreto non svelata e ritenuta “indicibile” è certo». Ma le “certezze” che Socci offre ai suoi lettori, dicevamo all’inizio, sono state confutate dall’intervento recente di Benedetto XVI, il quale ha voluto replicare ad alcuni articoli contenenti dichiarazioni attribuite al professor Ingo Dollinger, secondo cui quando era cardinale Ratzinger avrebbe confidato che il Segreto non era stato svelato completamente. «Il Papa emerito Benedetto XVI», si legge nel testo diffuso dalla Sala stampa vaticana, «comunica “di non aver mai parlato col professor Dollinger circa Fatima”, afferma chiaramente che le esternazioni attribuite al professor Dollinger su questo tema “sono pure invenzioni, assolutamente non vere” e conferma decisamente: “la pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima è completa”». Nessun quarto segreto di Fatima, quindi.
Non è la prima volta che negli interventi di Benedetto XVI si può leggere una indiretta smentita alle tesi del giornalista di Libero: se il suo leit-movie è la totale discontinuità tra Francesco e i suoi predecessori, Benedetto XVI ha scritto invece di essere «grato di poter essere legato da una grande identità di vedute e da un’amicizia di cuore a Papa Francesco» (lettera confermata dallo stesso Ratzinger). Il Papa emerito ha anche smentito il teorema di Antonio Socci sul fantomatico “attacco occulto”, da lui sostenuto come causa delle sue dimissioni, replicando in prima persona («Non c’è il minimo dubbio circa la validità della mia rinuncia al ministero petrino» ha scritto, «unica condizione della validità è la piena libertà della decisione»), e in “seconda persona” tramite l’intervento del suo segretario personale, mons. Georg Gänswein: «Benedetto stesso ha detto di aver preso la sua decisione in modo libero, senza alcuna pressione. La consapevolezza che le forze del corpo e dell’animo venivano meno, di dover guardare non alla propria persona ma al bene della Chiesa. Le ragioni sono nella sua declaratio».
Più recentemente, Socci ha contrapposto la visione della misericordia di Benedetto XVI e di Padre Pio a quella di Francesco (scrivendo: «La misericordia testimoniata da padre Pio – diversamente da quella di Bergoglio – era inseparabile dalla giustizia e dalla verità. Padre Pio infatti diceva di temere la misericordia perché se ne può abusare. Il suo insegnamento ricalca quello di Giovanni Paolo II (con S. Faustina) e di Benedetto XVI»), ricevendo ancora una volta smentita da Benedetto XVI, il quale ha evidenziato il legame tra la misericordia di Suor Faustina e quella di Giovanni Paolo II, aggiungendo che «Papa Francesco si trova del tutto in accordo con questa linea. La sua pratica pastorale si esprime proprio nel fatto che egli ci parla continuamente della misericordia di Dio».
Tornando a Fatima, il capitolo è quindi definitivamente chiuso? Ovviamente no, anche se Socci non ha voluto commentare queste parole del Papa emerito, che mandano inevitabilmente all’aria i teoremi catastrofici, il suo lavoro di anni e le sue “certezze” spacciate come verità, ci ha pensato lo storico tradizionalista Roberto De Mattei a sostenere, guarda caso, che «la smentita non convince». Benedetto XVI quindi, se ne deduce, mentirebbe da decenni alla Chiesa e al mondo intero per tenere segreto “l’indicibile” Segreto. La posizione irrazionale dei tradizionalisti, attaccati al complottismo esoterico, è proprio il tradimento del magistero di Benedetto XVI, che ci ha insegnato invece a tenere unita la fede alla ragione. Il vero segreto, infatti, è che una autentica fede cristiana è ben lontana da tutto questo, non si abbandona al misterismo apocalittico e non rimane incastrato in esso. Nel commento teologico ufficiale del Terzo segreto di Fatima, da parte dell’allora card. Joseph Ratzinger, dopo aver puntualizzato già ai tempi che il Segreto è stato «pubblicato integralmente», vi si aggiunge: «Chi legge con attenzione il testo del cosiddetto terzo “segreto” di Fatima, resterà presumibilmente deluso o meravigliato dopo tutte le speculazioni che sono state fatte. Nessun grande mistero viene svelato; il velo del futuro non viene squarciato».
p.s. 
Nel suo quotidiano insulto a Papa Francesco, oggi Antonio Socci ha scritto che il Papa gli «fa pena» perché «non si vuole mischiare con le pecore», avendo atteso la processione del Corpus Domini all’arrivo ed essendosi rifiutato di inginocchiarsi davanti al Santissimo Sacramento, aggiungendo una citazione estrapolata di Benedetto XVI: «l’incapacità a inginocchiarsi appare addirittura l’essenza stessa del diabolico». Socci ha quindi usato Papa Ratzinger per dare del satanico al suo successore, oltretutto diffondendo due calunnie. Padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, ha spiegato, fin dal 2014, che Francesco rinuncia alla processione a piedi per motivi di stanchezza fisica e perché «l’attenzione dei fedeli rimanga concentrata sul Santissimo Sacramento esposto e portato in Processione», piuttosto che sul Papa. Altra menzogna è il mancato inginocchiarsi davanti al Santissimo, cosa che invece Papa Francesco fa abitualmente (almeno quando le ginocchia glielo consentono), come dimostrano questo video dal minuto 2:13:11).
La Redazione



8 commenti:

  1. Secondo me Socci ha sostanzialmente ragione sul segreto, ma cade in un paradosso che può esser giustificato solo con la malafede quando attacca Bertone e non Ratzinger sul probabile non completo svelamento dell'intero terzo segreto.

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  2. "A questo punto è facile capire a cosa servirà tutto ciò nelle attuali condizioni: dal momento che le suddette predizioni presentano quasi sempre le stesse cose sotto una luce inquietante e talora terrificante. essendo questo l'aspetto che più ha colpito i <>, per turbare l'opinione pubblica basta semplicemente diffonderle, tutt'al più accompagnandole con commenti che ne metteano in risalto l'aspetto minaccioso e presentino gli avvenimenti in questione come imminenti; se le predizioni concordano, l'effetto verrà rinforzato, se invece si contraddicono, come può anche accadere, il disordine che ne deriva sarà ancora maggiore; ed in entrambi i casi tanto di guadagnato a vantaggio delle potenze di sovversione".
    Parole del 1945. Di chi? René Guénon, of course!
    ("L'inganno delle <>", capitolo 37 di "Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi")

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  3. Grazie per queste ottime delucidazioni. Satana divide, Dio unisce... Lohengrin

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  4. E' una segnalazione interessante. Che però mi pare troppo sbilanciata sull'adesione incondizionata alla verità dei comunicati stampa del vaticano. Ricordiamoci che la Chiesa cattolica è anche un ente politico. Ad esempio non mi sento di credere alle spiegazioni ufficiali sulle dimissioni di Benedetto XVI. Perché Ratzinger dovrebbe spiegarci, a noi povero gregge, cosa è diventata la curia vaticana? Se si è dimesso solo per problemi di salute, perché a cadenza biennale escono dei vatileaks? Andiamo.. E' già difficile per l'uomo moderno capire i drammi degli arcana imperii. Come possiamo pretendere che ci svelino i drammi metapolitici come il Terzo segreto di Fatima? Come reagirebbe la popolazione mondiale? Magari è stato tutto già detto e Socci & Co stanno montando un caso da cui rimarremo delusi, eppure temo che ci sia ancora qualcosa. Ma a questo punto, non voglio saperlo.

    saluti
    Paolo C.

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  5. Mi dispiace (me ne farò una ragione) che un blog come questo, generato dallo spirito panunziano, rischi seriamente di diventare la "velina" del Vaticano. Ora, lasciamo perdere il Cardinale Atticus, l'ex segretario di Stato, noto più per i lavori in corso della sua bicocca che per ferrea dottrina e fede. Socci è una brava persona, di fede e di ragione, si espone e questo gliene va dato atto, contro l'establishment. Che sia imprudente? Sì, ma tant'è. Aspettarsi poi che Ratzinger nelle sue condizioni di papa rinunciante (curiose) smentisca se stesso è da ingenuoni. Sul Terzo Segreto di Fatima son stati scritti fiumi di parole, ipotesi sensazionalistiche, memoriali più o meno attendibili, scoop provocatori, in tutto questo baillamme hanno partecipato mestatori, controinformatori, insabbiatori, insiders. Di prove? Nessuna e cosa volete, la pistola fumante? A te Aldo, ti dò un consiglio, fanne ciò che vuoi: non conta chi dice una cosa (l'attendibilità è relativa in base a tempi e convenienze), conta ciò che è detto, che se poi rispondesse a realtà incontestabili, cerca il trionfo della verità e non il suo occultamento.
    L'andare contro corrente, pregio dell'uomo di carattere forte, viene spesso scambiato dall'ambiente di curia per una grave mancanza. L'insubordinazione è uno scandalo da coprire. E se voi di Corriere Metapolitico, bazzicasse gli ambienti del Sacro Colle, dovreste capirmi (ho lavorato per anni presso la coop Mario Fani e ho dovuto frequentare certi corridoi e certi alti prelati, la puzza saliva fino ai piani alti e proprio per questo mi sono allontanato per un periodo dalla Chiesa).
    Socci ha lanciato un sasso nella palude e non ha previsto il moto e lo spostamento delle onde concentriche. Per grandi affermazioni ci vogliono grandi prove. Socci potrebbe aver ragione ma non lo può dimostrare.
    Coraggio, amici di Corr Metap, siate meno governativi e più attenti a non farvi irretire dalle maglie del potere istituzionale.
    Satana divide? Certo, tuttavia indicare il marcio dove sta, è un atto dovuto; a chi tocca non si ingrugna, diciamo a Viterbo.

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  6. Caro Angelo,
    i pezzi che pubblicò sul Corriere a mo’ di rassegna stampa non è detto che siano condivisi. Pensavo fosse chiaro. Comunque, due mezze verità a volte fanno una verità intera. Non è una regola, ma di solito funziona. Quanto al conformismo di cui mi accusi, ti assicuro che non c’entra proprio nulla.
    Ringrazio gli amici che sono intervenuti e che mi trovano sostanzialmente d’accordo.

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  7. Personalmente ritengo che Bertone, quando parla o scrive, faccia più danni della grandine, e il suo libro sull'argomento provoca più dubbi di quanti non ne chiarisca, checché ne dica l'articolo. Ma é solo una mia impressione. In ogni caso non mi chiuderei né su una posizione, né sull'altra, ma lascerei uno spiraglio aperto: SS il Papa Emerito é sempre stato eccezionalmente equilibrato, ma ben preciso, nel parlare. Non ha detto "il Vaticano ha pubblicato interamente il terzo segreto" ma ha detto "la pubblicazione del terzo segreto é completa".. magari un po' qui, e un po' là.. ma alla fine, poco importa.. Perché proprio Ratzinger, allora Cardinale, disse che tutto quello che era nel segreto (ancora non pubblicato) si trovava già nelle Scritture, ed é stato ribadito in altre apparizioni.. proprio in quel periodo lo stesso Ratzinger decretò l'approvazione dei messaggi di Akita...
    Studiamoci dunque la Bibbia, leggiamo gli altri messaggi riconosciuti, e rimaniamo tranquilli nella Sua Parola, che rivela le cose a tempo debito.
    Grazie a Dio, né Bertone né Socci possono aggiungere o togliere niente all'Opera Salvifica di Cristo, né decretare i tempi e i modi del Suo Ritorno.
    Questo, sempre personalmente, mi dà un gran sollievo.
    Luca Senatori

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  8. Caro Luca, chi mi segue con attenzione (a quanto pare non il caro amico Angelo secondo il quale il Corriere oramai pubblica solo "monnezza" conformista), sa che l'unico cardinale di cui in passato ho parlato male su questo spazio (è di solito evito di farlo per ragioni etiche) è stato proprio il card. Bertone. Confesso che mi disturbano molto invece quelli che parlano di doppiezze di Ratzinger. Su Fatima ho letto la lunga e direi convincente requisitoria di Christopher A. Ferrara ("Il segreto ancora nascosto")che mette bene in luce le diverse contraddizioni in cui è caduto Bertone e il fatto grave che non abbia mai accettato un faccia a faccia con Socci. Per quanto riguarda tutto il resto, sottoscrivo il tuo intervento.

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