Quante volte uno
spirito maturo si è posto queste domande: "Chi sono io? Come, e perché
sono venuto in questo mondo? Dove andrò quando da qui uscirò? C'è qualcosa di
sicuro cui mi possa affidare in ciò che mi circonda, in ciò che vedo intorno a
me, in ciò che sento in me?". Sono domande che impegnano una vita, come
quella di Nicola Dallaporta Xydias, grande astrofisico e filosofo, che poco
prima di morire ha lasciato questo scritto, una sorta di testamento spirituale,
diario di un percorso di conoscenza e di fede che lo ha visto fortemente
coinvolto fin dagli anni giovanili. Dallaporta ha cercato le risposte dapprima
nella filosofia, nella scienza e nell'arte; tuttavia la svolta è avvenuta
nell'incontro con l'opera "L'uomo e il suo divenire secondo il Vedanta" di René
Guénon che gli rivelava l'essenza della visione advaita dell'Induismo e gli
schiudeva una dimensione di Dio inaspettata, concettualmente immensa.
Molto molto interessante....qualcuno ha letto il testo e può dare qualche indicazione più dettagliata?
RispondiEliminaE' una cronaca/sintesi/percorso personale Veda/Vangeli, oppure è più uno studio?
Direi che è l'uno e l'altro insieme. Fui informato di questo autore diversi anni fa dal monaco benedettino Matthias Vereno che lo conosceva e pur non condividendo in pieno il punto di sintesi tra scienza e metafisica lo ritengo comunque un autore degnissimo e meritevole di essere letto e studiato. Il suo pensiero si colloca nell'ambito del filone "universalista-tradizionale-ecumenico" ma di solido impianto cattolico.
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