Rassegna stampa e proposte bibliografiche a cura del Corriere metapolitico
02/02/13
René Guénon in una foto inedita
René Guénon in una foto inedita. Sulla sinistra la
figlia oggi sessantaduenne di Guénon, Leila,
a cui si deve la concessione di
questa fotografia apparsa sul social network Facebook.
Un vero sapiente, che, se fosse rimasto nell'ovile, sarebbe diventato santo. Ogni cristiano però può ricevere tante luci dal suo insegnamento ammesso che non sia accecato dai soliti pregiudizi profani alla Umberto Eco...
Ciao Fabrizio. In vari saggi Eco lo considera come il modello di un certo atteggiamento mentale, di una forma mentis ostile alla scienza , al progresso e all "ragione" moderna. in realtà, non volendo, ha fatto solo un complimento a Guenon poichè è vero che egli rifiuti la ragione profana della modernità, chiusa al cielo e totalmente ripiegata su se stessa, così come rifiuti la scienza altrettanto profana dei moderni, che poggia solo sul grado più basso ed infimo della realtà, ossia quello materiale. Invito però a partire sempre da Guenon, vera bussola tradizionale, per andare oltre, senza idolatrie puerili e alla fine contrarie al vero sviluppo spirituale.
Grazie Renè delle delucidazioni in merito. Mi pareva infatti di aver letto da qualche parte che Eco (forse su wikipedia) criticava a Guénon una non evidenza 'scientifica' nei suoi studi, che in molti casi, (proprio come dici tu, adottando invece il metodo tradizionale-simbolico) rifiutavano l'impostazione scientifica o storico-critica (un esempio che io ricordo di rifiuto di tali paradigmi mi pare fu 'Introduzione allo studio delle dottrin Indù', correggimi se sbaglio).
Sì si è proprio così. più volte Guenon ritorna su temi già trattati, come quello del "metodo". Persino l'attuale Pontefice in Gesù di Nazareth evidenzia i limiti del metodo storico critico. Anche in questo caso si può serenamente accettare ciò che di valido e positivo ogni metodo ci propone, ma senza mai idolatrare, o assolutizzare nulla. Partire da Guenon, inteso come bussola tradizionale, e andare oltre, come ho detto nei precedenti post, significa ad esempio "ripensare" la scienza moderna, "ripensare" la filosofia moderna etc. Detto ancora più direttamente dobbiamo superare certi unilateralismi del grandissimo Guenon , pena rimanere rinchiusi per paradosso in prospettive limitative, specie in relazione alla complessità del moderno e della storia in generale. Il buon Silvano Panunzio andò già in questa direzione, per es. aprendo molto alla letteratura,(vedi su tutto Shakespeare) oppure a figure straordinarie della filosofia moderna come Leibnitz e Pascal. Riassumendo quindi, credo si debba partire dalle bussole tradizionali come Guenon e Panunzio, per poi andare oltre, rielaborando tutto il materiale e aprendoci al futuro. Un caro saluto
Un vero sapiente, che, se fosse rimasto nell'ovile, sarebbe diventato santo.
RispondiEliminaOgni cristiano però può ricevere tante luci dal suo insegnamento ammesso che non sia accecato dai soliti pregiudizi profani alla Umberto Eco...
Renè
Ciao Renè, lo chiedo per pura ignoranza, cosa disse su Guénon, Umberto Eco?
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RispondiEliminaCiao Fabrizio.
In vari saggi Eco lo considera come il modello di un certo atteggiamento mentale, di una forma mentis ostile alla scienza , al progresso e all "ragione" moderna. in realtà, non volendo, ha fatto solo un complimento a Guenon poichè è vero che egli rifiuti la ragione profana della modernità, chiusa al cielo e totalmente ripiegata su se stessa, così come rifiuti la scienza altrettanto profana dei moderni, che poggia solo sul grado più basso ed infimo della realtà, ossia quello materiale.
Invito però a partire sempre da Guenon, vera bussola tradizionale, per andare oltre, senza idolatrie puerili e alla fine contrarie al vero sviluppo spirituale.
Renè
Grazie Renè delle delucidazioni in merito. Mi pareva infatti di aver letto da qualche parte che Eco (forse su wikipedia) criticava a Guénon una non evidenza 'scientifica' nei suoi studi, che in molti casi, (proprio come dici tu, adottando invece il metodo tradizionale-simbolico) rifiutavano l'impostazione scientifica o storico-critica (un esempio che io ricordo di rifiuto di tali paradigmi mi pare fu 'Introduzione allo studio delle dottrin Indù', correggimi se sbaglio).
RispondiEliminaSì si è proprio così. più volte Guenon ritorna su temi già trattati, come quello del "metodo".
RispondiEliminaPersino l'attuale Pontefice in Gesù di Nazareth evidenzia i limiti del metodo storico critico.
Anche in questo caso si può serenamente accettare ciò che di valido e positivo ogni metodo ci propone, ma senza mai idolatrare, o assolutizzare nulla.
Partire da Guenon, inteso come bussola tradizionale, e andare oltre, come ho detto nei precedenti post, significa ad esempio "ripensare" la scienza moderna, "ripensare" la filosofia moderna etc. Detto ancora più direttamente dobbiamo superare certi unilateralismi del grandissimo Guenon , pena rimanere rinchiusi per paradosso in prospettive limitative, specie in relazione alla complessità del moderno e della storia in generale.
Il buon Silvano Panunzio andò già in questa direzione, per es. aprendo molto alla letteratura,(vedi su tutto Shakespeare) oppure a figure straordinarie della filosofia moderna come Leibnitz e Pascal. Riassumendo quindi, credo si debba partire dalle bussole tradizionali come Guenon e Panunzio, per poi andare oltre, rielaborando tutto il materiale e aprendoci al futuro.
Un caro saluto
Renè