Le Edizioni Il Foglio danno il benvenuto alla collana “Biblioteca
di scienze politiche e sociali”. Una nuova collezione
che si propone di ampliare l’ offerta libraria della
casa editrice e di sfidare la deriva antipolitica cui
sembra condannata l’Italia. E in che modo? Valorizzando una
concezione alta della politica, tesa, ambiziosamente, all’ accrescimento
delle cognizioni teoriche e pratiche intorno al
vivere sociale e politico.
La collana, diretta da Carlo Gambescia,
pubblicherà opere di studiosi affermati e ricerche di
giovani promesse, traduzioni di studi stranieri,
nonché lavori di autori ingiustamente dimenticati o poco studiati. Un
progetto impegnativo ma fortificato
da una precisa scelta intellettuale e metodologica: che
la conoscenza delle regolarità politiche e sociali, per dirla con
il Gaetano Mosca degli Elementi di scienza politica,
può insegnare a distinguere «ciò che può avvenire da ciò che non può
e non potrà mai avvenire, evitando così che molti intenti generosi e molte
buone volontà si disperdano improficuamente, e anche dannosamente, nel volere
conseguire gradi di perfezione sociale che sono
irraggiungibili».
La collana, tra gli altri, ospiterà
opere di Jerónimo Molina, Claudio Bonvecchio, Julien Freund,
Dalmacio Negro, Pitirim Sorokin, Edward Shils,
Panajotis Kondylis.
Primo volume in
uscita:
Carlo
Gambescia, Liberalismo triste – Un percorso: da Burke a Berlin,
Edizioni Il Foglio, pp. 160, euro 14,00.
Carlo
Gambescia, sociologo. Con le Edizioni Il Foglio ha già pubblicato Metapolitica.
L’altro sguardo sul potere (2009) e, con Nicola Vacca, A destra
per caso. Conversazioni su un viaggio (2010).
Pagina web: http://carlogambesciametapolitics.blogspot.it/
e-mail:
carlogambescia@yahoo.it
Il libro di Carlo Gambescia non ha
la pretesa di essere una storia dettagliata né tantomeno
un’enciclopedia del pensiero liberale. In realtà, l’ importanza dello
studio risiede altrove: nel suo essere un saggio, e nel senso più
autentico del termine, quello di verificare, come si usa in campo chimico
o fisico, la natura, la qualità, il valore di una sostanza. La
sostanza esaminata è il liberalismo, e in particolare
un certo tipo di liberalismo, che l’autore definisce triste: un
liberalismo consapevole delle durezze della realtà politica, un liberalismo non
ridens, perché non confida in alcuna provvidenziale armonia, né del
mercato, né di altro genere, ma assolutamente cosciente di
un fatto fondamentale: che si comanda alla politica ubbidendo alle
sue leggi.
Indice del libro
Prefazione…………………………
I - Anatomia del liberalismo
1. Schede o
pallottole?............................................
2. Alla ricerca di un
significato…………………...
3. Amletici
dilemmi……………………………….
4. Il liberalismo tra
dottrina, teoria e pratica……
II - Il
liberalismo e i suoi nemici
1. Liberalismo e capitalismo…………………………
2. La santa alleanza
tra reazionari, tradizionalisti e
rivoluzionari………………………………………….
3. Perché gli
intellettuali non amano il liberalismo?…
4. Zeev Sternhell e il
«liberalismo bloccato».............
III - Quanti liberalismi?
1. Rousseau e i
pericoli dell’ «esprit
révolutionnaire»……………………………………
2. La lezione di
Julien Freund…………………
3. Liberalismo, una
tassonomia…………………….
3.1 Il
iberalismo micro-archico……………………
3.2 Il
liberalismo an-archico………………………
3.3 Il liberalismo
macro-archico. …………………
4. Freund,
Hayek e il liberalismo ridens…………..
IV - Il liberalismo
archico
1. Burke,
Freund e « la pesanteur du
politique»………………………………………….
2. Tocqueville, Pareto, Mosca, Ferrero,
Croce, Weber……………………………………..
3. Ortega y Gasset, De Jouvenel,
Röpke………….
4. Aron e
Berlin…………………………………..
V - Liberalismo triste
1. Del realismo
politico……………………….
2. Il «cerchio
fatale»…………………………
3. Al tavolo (da
gioco) dell’economia ………
4. Geopolitica del
liberalismo…………………
Conclusioni……………………….
…………..
EDIZIONI
IL FOGLIO
UFFICIO STAMPA
Corrispondenza: CASELLA POSTALE
66
Posta Centrale di via Volta -
Piombino
Redazione di Piombino: via Boccioni
28
57025 PIOMBINO
(LI)
L'indice del libro incuriosisce, anche se personalmente avevo già deciso di comprarlo da frequentatore assiduo del blog di Carlo.
RispondiEliminaBella l'idea di mettere alla prova la teoria liberale alla prova delle regolarità politiche di sempre, ma anche ai fatti particolari di oggi.
un saluto
Paolo