Dharma
e Sessualità
di Gino
Taddei
Così come il
Buddha all'inizio della sua predicazione aveva escluso le donne dal Sangha,
anche il Cristo aveva chiaramente enunciato il suo rapporto con la donna fin
dall'inizio della sua missione: infatti alla Madre che alle nozze di Cana gli
chiedeva di intervenire perché mancava il vino, aveva risposto: "Donna che
ho a che fare io con te?" - "Non è arrivata ancora la mia ora!"
- Sapendo bene che compiere un segno in quel momento equivaleva ad accettare la
soddisfazione di una volontà inferiore: quella della donna, che in un prosieguo
di tempo lo avrebbe portato anche alla testimonianza suprema: la morte in
croce. Perché il Cristo si abbandona a questa volontà inferiore? La risposta
non può essere che la stessa data dal Buddha all'ingresso della donna nella
comunità del Sangha: il male minore. Ecco, il morire in croce è il male minore.
Questo significa accettare di dare un segno tangibile della propria missione
trascendente proprio nelle condizioni peggiori.
E' vero che
la Chiesa ha imposto il celibato per tutti i preti soltanto nel 1545 con il
Concilio di Trento, ma questo non ha ancora risolto il problema. Ovvero: o le
cose sono state ormai compromesse, dati i 1500 anni di lassismo, oppure è
diventato un problema insolubile.
Così il
Budda aveva dichiarato che dato l'ingresso delle donne nella comunità del
Sangha la religione sarebbe durata 500 anni di meno: vale a dire, il Dharma
sarebbe stato accolto nella sua integrale purezza dall'umanità fino a 500 anni,
riducendolo in durata di 500 anni. C'è da dire che lo stesso Sangha maschile si
è corrotto: infatti nel prosieguo delle speculazioni e manomissioni umane si è
arrivati a comunità in cui perfino i monaci avevano una compagna, con la
possibilità che falsi monaci facessero il loro mondano comodo.
E' chiaro
che non è sul piano mondano che occorre accogliere l'istanza di Karuna,
amorevolezza e compassione, per unirla alla Prajna o Saggezza, ma è nella mente
dell'uomo. E' chiaro che chi abbraccia la trascendenza deve rinunciare alla
donna: ne va della sua realizzazione effettiva e della possibilità stessa della
sua missione in questo mondo.
Accenno al
problema dei preti pedofili per dire quanto sia difficile mantenersi in un
ambito di correttezza e integrità senza cedere alla componente sessuale.
Insomma: chi cede al sesso dimostra di non aver ancora capito dove sta il
problema umano nella sua interezza. L'apostolo Pietro dopo una conversazione
con il Cristo, a proposito della situazione umana, gli diceva: "Se le cose
tra uomo e donna stanno così, non conviene ad un uomo prendere moglie".
L'ideale del
Tantra è reintegrare nei fatti anche la componente sessuale, cioè utilizzarla
come un medicamento pericoloso, o velenoso, pur rimanendone distaccati o
immuni: cioè senza cedere ad esso. L'ideale del Graal è cercare l'unione tra
l’uomo e la donna per la effettiva ricostituzione sul piano terrestre
dell'Archetipo umano. Dove sta la falsità di queste posizioni?
Nel Tantra,
la possibilità che si metta in dubbio la serietà del ricercatore dato che
inevitabilmente, nella vita di tutti i giorni dovrà scendere a compromessi. Nel
caso del Graal c'è da dire che ogni uomo, maschio, rappresenta già nel piano
terrestre la realizzazione dell'Archetipo Umano e quindi non c'è un'effettiva
necessità di una convivenza con una compagna per realizzarlo.
Questo non
significa che, per la componente di compassione, non si possa avere un rapporto
con la donna, ma questo deve essere ben inteso però. Occorre sapere che è come
dar da mangiare, occasionalmente, a un gatto affamato.
Chi dice donna...
di
Silvano Scajola,
in risposta
all’articolo “Dharma e
Sessualità” di Gino
Taddei
Caro Gino,
Come va? A me, come al solito: casa, bottega e
buddhismo. Fase introversa. Ho letto su Nirvana News di Aprile il tuo articolo
sulle donne. Sono totalmente in disaccordo. Quella che spieghi tu è la via del
monaco, buddhista o cristiano, che non concede neppure di dare da mangiare ad
un gattino affamato, magari per compassione (?). Una via che ha paura del lato
umano della natura, femminile per definizione, e quindi oltre che creatrice
anche terrificante e distruttrice (Kali, vedi lo tsunami). La natura non
è intellettuale, è una forza, la stessa che ti attira verso le gattine. La
stessa che ci fa nascere, amare e morire. Insieme materia e anti-materia,
ordine e caos. Il tantra, anche buddhista, ma credo anche lo Zen, insegna come
rimanere centrati e senza paura di fronte a questa forza, che è anche dentro di
noi, visto che essere maschi o femmine è questione di una piccolissima
percentuale di cromosomi (solo uno in più per essere femmina). Il monaco,
finchè non diventa santo, e lo diventa solo per grazia superiore o accumulo di
grandissimi meriti, non ha trasceso il femminile, lo ha solo represso. Se e
quando si fa coinvolgere, disprezza se stesso e la donna in questione. Per
farla breve, nel femminile e nella natura c'è un aspetto spirituale, oltre che
fisico e psicologico, che va affrontato ed integrato. Chi non riesce a farlo,
vede non donne ma puttane e madonne. Fin qui la teoria.
Nella pratica, devo tutto il mio
percorso relativo e umano, ad un barlume di com-prensione dovuto al rapporto
con le varie donne che ho incontrato. Con morti e resurrezioni, ferite e
guarigioni, dare ed avere, estasi e tormenti. Ma, forse, sotterranemente il mio
è un percorso tantrico e allora è questione di punti di vista. Se è così perchè
fare una teoria generale? Direi che sia solo uno scambio di idee. >"Che
bisogno ho di una donna, se ne ho una dentro?" La pratica dell'unione con
la consorte interiore, come sai, è diffusa nello sciamanesimo, nel tantra anche
buddhista, fra i fedeli d'amore. C'è un bel libro di Elemire Zolla a proposito.
Se è una donna-spirito, una fata, può essere più rompiballe di una in carne ed
ossa. Credo però che sia preferibile una donna in carne ed ossa. Il punto vero
è quello del bisogno. Meglio avere una donna in carne ed ossa, ma senza
dipenderne. Senza dipenderne affettivamente, sessualmente, psicologicamente.
Perchè della donna si ha paura. Essa è la porta della vita, la porta della
morte che divora, la pazzia della luna, ma come sai, anche Sophia, la
conoscenza (W Scaligero!).
Se si supera la paura della donna e
la dipendenza, si supera la paura della morte e della conoscenza. E' il gioco Shiva-Kali
nell'Induismo. Senza shakti (energia femminile) Shiva diventa shaiva,
un cadavere non vitale. Ma con Kali rischia di perdere la testa (mozzata da
Kali) e di essere succube. Grande gioco della vita, che si trova anche in Freud
(la madre avvoltoio), nei misteri sacrificali dell'area mediterranea. Sophia
è il riscatto della Madre Kali che chiede il sacrificio psicologico, la
castrazione del figlio. Sophia chiede di sacrificare l'ignoranza
spirituale, l'ambiguità, la debolezza. Comunque, al solito, più facile a dirsi
che da fare. Queste femmine sono proprio terribili… e andiamo verso un
irresistibile matriarcato.
Guarda Hillary Clinton e Condoleeza
Rice. Perciò, difendiamoci. Fondiamo un movimento di liberazione dei maschi,
aiutiamo i giovani. Rivendichiamo le pari opportunità. Con questo scambio di
idee, ti saluto e ti abbraccio. (Silvano) JJJ
Post molto interessante. Personalmente non sono così colto in materia di sessualità/ascesi dal punto di vista tradizionale per dire la mia. Conosco giusto a grandi linee la differenza fra i sentieri della mano destra e della mano sinistra (in cui compare il tantrismo).
RispondiEliminaRecentemente leggevo comunque su un blog sostenere la tesi che ciò che oggi è via della mano "sinistra" non può che essere accomunato a mero satanismo.
Ricordo inoltre di aver letto in "Buddha e la dottrina del buddhismo" di Coomaraswamy la frase del Buddha che diceva che una volta che le donne fossero entrate nell'ordine la religione sarebbe durata meno.
Considerando comunque che il femminismo e tutto il concentrarsi sull'idea di pari diritti (azzerando ingiustificatamente le ovvie differenze fra l'uomo e la donna) sono figlie della modernità e quindi la parità di diritti in materia spirituale è semplicemente un assurdo, ammetto che comunque ho sempre trovato strano che nelle religioni vi fosse sempre un abbondare di uomini e uno scarseggiare di donne. Ciò detto Coomaraswamy spiegava piuttosto bene cosa Buddha pensava delle donne e il perchè dell'iniziale rifiuto:
"Le donne si irritano facilmente, Ananda; le donne sono piene di passioni, Ananda; le donne sono invidiosem Ananda; le donne sono stupide, Ananda. Questo è il motivo, Ananda, questa è la causa per cui le donne non hanno diritto di partecipare a pubbliche assemblee, non gestiscono affari, e non si guadagnano da vivere con una professione"(pag 163)
"Una donna che avesse veramente abbandonato la sua natura sessuale, che desideri stare in pace, non sarebbe più una "donna", avrebbe ricevuto il segno interiore e spirituale, come pure la forma esteriore, della rigenerazione". Egli si chiede: 'E' allora possibile per la donna desiderare veramente di comprendere il problema dell'esistenza, la concezione del peccato(dukkha)? Può veramente desiderare la liberazione? Questo può accaderle solo se è permeata da un ideale, guidata da una buona stella...Solo in questo modo ci può essere l'emancipazione(Nibbana) di una donna".(pag. 167)
Caro Fabrizio,
RispondiEliminagrazie del commento. Una volta un padre domenicano mi disse che l'unica donna per cui aveva simpatia era la Madonna. Una battuta senza dubbio, ma che la dice lunga sulla misoginia di molti chierici.
A mio avviso se un cristiano vuole venire a capo del mistero della Donna bisogna che indaghi il mistero metafisico di Maria.
Una donna può senz'altro condurre l'uomo verso Dio, ma temo che sia più facile che lo conduca verso la perdizione o l'oblio di sé. Per trovare il proprio complemento (leggi "anima gemella") bisogna pregare molto o affidarsi a Dio. Altrimenti meglio soli.
Infine: il matrimonio cristiano è una via iniziatica, ma quanti lo sanno? Se non si vuole percorrere questo AUTENTICO percorso iniziatico, meglio non sposarsi. Io la penso così.
Cari amici,
RispondiEliminanoto molta accademia nei vostri discorsi ma poca... come dire, pratica. La Verità è sperimentale, al di là di teorie o idiosincrasie. Le battute dei preti lasciano il tempo che trovano, anche perché alcuni di essi poco o punto resistono al sesso, dimostrando così che il desiderio è parte ancora centrale nel loro cammino. La Madre Celeste, è sì un mistero, ma ci si può avvicinare attraverso la cerca graalica, e allora qualche spiraglio potrebbe aprirsi pure sull'altro mistero, ovvero quella della donna. Così come i buddhisti, dimenticano volutamente l'aspetto tantrico della Tradizione da cui derivano, ove non il sesso ma l'eros/agapè viene coltivato: la castità è il carburante più efficace perfino rispetto all'atto. La ritenzione del seme non basta per l'ascesi, ve lo garantisco.
La coppia uomo/donna, quando complementari, è imprescindibile per ogni via iniziatica. I santi cristiani, almeno alcuni, raggiungevano l'orgasmo nel congiungimento con il loro amato, e ciò non contraddice il teorema: l'uomo e la sua donna, in un matrimonio sostanziale +/-, possono accedere a stati dell'essere superiori rispetto ai cammini solitari, che restano spesso sterili spiritualmente.
E=energia psicoanimica
ROS=rosa/sophia
EROS è il segreto dell'amore sacro.
SACRO vuol dire profondità e intensità.
GRAAL vuol dire vibrazione...
@Aldo
RispondiEliminaCiao Aldo, grazie innanzitutto a te per la risposta. Condivido quanto formuli sulla misoginia di molti membri del clero, allo stesso tempo non sono così d'accordo sulla tua idea di "anima gemella" o solitudine. Probabilmente sono distante anni luce da tematiche che comportano linee di vetta così alte come la metafisica e la trascendenza. Senza scendere nei dettagli, non mi ritengo sinceramente così qualificato o motivato per intraprendere un cammino che conduce così in alto ma allo stesso tempo così impervio e faticoso come quello che i tradizionalisti indicano. Da un punto di vista quindi, puramente più, "umano" (non saprei come chiamarlo) a mio parere certamente l'anima gemella è una Grazia dell'Altissimo, ma allo stesso tempo l'incontro con l'altro sesso credo sia più che essenziale nella vita di un uomo (forse anche di chi sceglie volontariamente il celibato) per considerarsi persone mature e complete. Dal mio punto di vista, l'incontro con l'altro sesso è decisamente arricchente per la persona, non penso che sia meglio quindi la solitudine a meno che questa non incroci una particolare vocazione/natura dell'individuo che la sceglie.
Sono d'accordo invece sull'importanza che dai al matrimonio, rito che ormai pare molto sottovalutato e che forse meriterebbe più riflessione a chi decide di accedervi (non è questione solo di farsi fotografare con l'abito bianco ma del desiderio di legarsi a un'alta persona per l'eternità, giusto?). Perciò forse meglio astenervisi se non si comprende pienamente l'altezza.
@Angelo
Ciao Angelo e grazie per le tue indicazioni e suggerimenti. Sicuramente su una cosa sono d'accordissimo(almeno per me) certamente io sono pieno di teoria e poco di pratica, ma non lo nego assolutamente, non fingo di essere ciò che non sono.
Io ho solo letto dei libri, nient'altro.
Mi sembra quindi che tu intenda il rapporto uomo/donna non solo come percorso di castità fuori dal matrimonio(ritenzione del seme), ma come tappa fondamentale per qualsiasi Iniziazione(sempre all'interno del matrimonio)?
Grazie ad Angelo e Fabrizio per gli interventi che se non altro sono la dimostrazione di un interesse non superficiale per il tema dibattuto. Ad Angelo che ci accusa di “accademismo” ricordo il detto: “A che serve saper fare senza saper cosa si sta facendo?”. La conoscenza teorica è la prima cosa (senza non c’è discernimento possibile), poi viene la pratica. Su questo blog non si dice mai agli altri cosa fare, ma ci si limita a sollecitare l’intellezione, il pensiero, la riflessione, il discernimento. Nel merito: contesto nella maniera più categorica l’affermazione “La coppia uomo/donna, quando complementari, è imprescindibile per ogni via iniziatica”. All’iniziato cristiano, cioè al battezzato, possono bastare Maria e Gesù. Lo hanno dimostrato in 2000 anni di storia quasi tutti i Santi e i Maestri cristiani (altro che cammini solitari spiritualmente sterili!). Ma per chi non ha la grazia della santità, come ho già detto, c’è sempre la via iniziatica del matrimonio. La cosiddetta “via androginica” o simile è oggi praticamente interdetta. Non ci sono le condizioni sociali, ambientali, culturali, psicologiche, antropologiche e spirituali per intraprenderla con successo. Chi dice il contrario mente sapendo di mentire. Di mistici sensuali e di “pseudo-iniziati” sessuomani ne ho conosciuti, ma sono dei pericoli ambulanti e spesso dei millantatori.
RispondiEliminaSulla castità come “carburante” non siamo d’accordo. Le Virtù, caro Angelo, per un cristiano non sono “tecniche” ma qualità interiori. Non si è casti perché ci si astiene dal sesso, ma ci si astiene dal sesso perché si è casti. Insomma, caro Angelo, ti invito a non trattare i cristiani-cattolici come se fossero dei poveri ingenui mentecatti e che non sanno niente della Vera vita: è un gravissimo errore di valutazione ed è di una imperdonabile presunzione il semplice ritenerlo.
All’amico Fabrizio dico semplicemente che se si è fortunati e anche spiritualmente “protetti” si può avere la grazia di una buona compagna che se non ci sostiene nella “via iniziatica” (posto che la si intraprenda seriamente), può almeno esserci di conforto umano per tutte le asprezze della vita. Se siamo fortunati, quella donna non ci ostacolerà sul cammino e non ci impedirà di coltivare i nostri interessi. Si tratterebbe allora di sforzarsi di volerle bene davvero. Ma questa è un’altra storia.
Caro Aldo, grazie per la replica dettagliata.
RispondiEliminaDella tua risposta nei miei riguardi mi sento solo di dire che non capisco semplicemente quest'idea che la compagna dovrebbe esserci al massimo di conforto quando non è di ostacolo nelle asprezze della vita. La trovo una visione un pò svilente del rapporto con l'altro sesso (come ripeto non concepisco l'idea del o "anima gemella" o "solitudine"). Ma ripeto che ormai non ritengo propriamente mia alcuna via iniziatica per cui può essere che cominci davvero ad avere un diverso modo di pensare da chi a differenza di me, cerca talune cose.
Caro Aldous,
RispondiEliminaconosco gente che se la mena da anni senza mai avere le p**** di iniziare alcunché. Troppi pusillanimi che si nascondono dietro teoremi, tesi, dottrine più o meno digerite, sostengono il potere, quel potere che condannò Cristo, quel potere che chiude la porta del risveglio, quel potere che proibisce di andare oltre i sensi, quel potere che fa della ragione l'unico parametro per i misteri. Bah.
La castità... non ho mai detto che debba essere soltanto fisica. Conosco dei casti che regolarmente praticano i sacramenti, particolarmente interessati ai culi delle belle cattoliche, durante la Santa Messa. Certo che la castità concerne anche il piano interiore. Certo, caro Aldous, mica sono un fesso esoterico come molti sperano. Non mi trattare come un cojone megalomane che per aver leggiucchiato il catalogo adelphi crede di essere uno gnostico. Dai, non mi attribuire intenzioni che non ho.
L'errore che si fa quando si tifa, è quello di credere di stare dalla parte giusta, senza il minimo dubbio. Di dubbi ne ho avuti, eccome, di cadute anche; col tempo e l'esperienza ho capito che chi scrive e insegna, spesso, ha poco fatto, mentre chi c'ha avuto il 'core' di provare, ha sì rimediato capocciate e parecchie, ma almeno ha scoperto che su molti libri di teologia e di esoterismo, si scrivono cose mai viste né comprese.
Cristo rimane un mistero che si svela a chi lo segue, non a chi ne parla. Il mistero della Madre Celeste è lo stesso svelato a chi Le si avvicina. Pregando e vivendo. E per citare un noto teologo, Antonello Venditti, "e non c'è sesso senza amore"...
Caro Fabrizio,
RispondiEliminail tema oggetto di questi nostri commenti era “donna e sessualità in relazione all’ascesi”. Di questo si trattava. L’alternativa “anima gemella” o solitudine vale solo per chi senta fortemente il richiamo verso l’Alto. Il rischio di accompagnarsi a una creatura “tutta terrena” è di deviare dal percorso, tradire la propria vocazione, perdersi. Provare per credere. Il cristianesimo non è un discorso per tutti: questo deve essere chiaro fin da principio. La religione richiede impegno, sacrificio, volontà, perseveranza, ascesi o si diventa come quella caricatura di cattolico che ha tratteggiato così impietosamente il buon Angelo. Se ci pensi bene, caro Fabrizio, non è una visione per niente svilente ma semplicemente realistica. La donna è strettamente legata alla Vita e alla procreazione, ed è giusto e naturale che sia così. Una donna che non difenda strenuamente la vita non è una donna. Nel linguaggio di una donna poi, le parole “iniziazione”, “morte iniziatica”, “ascesi” e simili non hanno alcun significato. Quando una donna ha una vocazione religiosa o mistica coinvolge innanzitutto i suoi sensi (naturali e soprannaturali) e solo secondariamente l’intelletto (qualche eccezione come sempre c’è: Santa Teresa per esempio) come invece accade all’uomo. Non si tratta di superiorità di una vocazione sull’altra ma di diversità. Non si tratta di fare discorsi che sviliscono l’altro sesso, ma di riconoscere a ciascun sesso le sue prerogative.
Gli interessi libreschi, caro Fabrizio, non esistono. Se il tuo intelletto si sente attratto da argomenti come questi è sempre per una ragione ben precisa legata alla natura della tua anima. E’ l’anima che ti spinge verso di essi. Io non sono certo un bacchettone e non sostengo l’astensione dal sesso o la soppressione della propria sessualità (cosa del tutto innaturale e quindi sbagliata in partenza). Ma ricordo a quanti ci seguono che “il potere del serpente” non si domina con le chiacchiere o con i buoni propositi, ma con la pratica costante delle virtù. Contesto ad Angelo di sostituire la pratica delle virtù (questa sì veramente iniziatica) con le “tecniche psicoenergetiche”. E’ una contestazione radicale se la si vuol capire.
Mi spiace, caro Angelo, che tu ti sia offeso: non era mia intenzione. Tu hai chiuso con la Chiesa e con il cattolicesimo. E’ una tua sua scelta che rispetto ma che ovviamente non condivido. Non è che ti biasimi o che ti consideri “un cojone megalomane” (ma ci mancherebbe!), semplicemente contesto la tua posizione. Ti ricordo che sei sempre tu a intervenire a gamba tesa e che io mi limito a “fischiare il fallo” e ad ammonirti. In questo contesto è il mio ruolo e io sono uno che per formazione ed educazione rispetta il suo ruolo sempre fino in fondo.
Un abbraccio a entrambi.
Caro Aldous,
RispondiEliminanun ce provà. Il mio è un fallo di reazione, credo naturale, dovuto al fatto che l'arbitro non ha visto o non ha voluto vedere il fallo da me subito da un avversario di gioco. Capita sui campi di calcio e nella vita. Io non ho chiuso con Cristo, anzi, grazie a Lui ho aperto il cuore. Sulla Chiesa, come istituzione piramidale gerarchica e autoreferenziale e, soprattutto, come forma di potere secolare, beh, se permetti un po' ce l'ho. Sia per le porcate che ho visto e subito - anni di lavoro presso una cooperativa cattolica viterbese - che per l'attività che svolgo oggi nel campo della cooperazione internazionale, ho una percezione delle cose assai diretta. Di soldi ne girano tanti dalle parti del Vaticano, puoi pure non credermi (dormo uguale ma mi dispiace), e non per opere pie. La carità non c'entra. Prima che uscissero libri-denuncia sugli affari vaticani, non era certo impossibile farsi un'idea di quanto accadeva dentro le stanze alte. Cristo sostiene la Chiesa, certo, ma non può certo reggere gli affari e le complicità che la gerarchia gestisce e tiene col mondo profano. Puzza di zolfo c'era da tempo, così come interferenze massoniche diventano sempre più pressanti. Don Villa non è un visionario, credo e manco il misconosciuto don Cozzi, pur con tutte le riserve. Se tona da qualche parte lampa, dicono da noi. Rispetto la tua persona ma se permetti, visto che mi ospiti,non rinuncio a contestare il pensiero, a volte.
Il sesso somiglia per moto simbolico, seguimi, al serpente. Ora, qui non si tratta di psicoenergetica, lascio ai newagers tali panzane. Trattasi di forze magiche o se vuoi, cosmiche. Tra l'infrarosso psichico e l'ultravioletto, per frizione si accende un quid trasmutante che apre i rubinetti e distilla la materia grezza. Certo, è un inoltrarsi per lidi perigliosi, forse per pochi, tuttavia si acquisisce pure una lucidità che distingue il puro dall'impuro, così si può evitare la via sinistra. Provare per credere, chi può e vuole.
Pace e bene, Aldous. Non sono un nemico, ma una spina nel fianco delle certezze acquisite sui libri. Tu sei un uomo di preghiera e di intelletto sano, lo so, lo sento, eppure c'è dell'altro non contemplato sui manuali che merita attenzione. Non vanno perduti gli antichi insegnamenti, semmai vanno celati ai più.
Caro Angelo,
RispondiEliminanon mi sembra che le cose siano andate come tu dici. Hai cominciato tu a parlare di nostri discorsi accademici o sbaglio? Non mi sembra che nessuno ti avesse tirato in ballo fino a quel momento, o sbaglio? Comunque, non è questa la cosa più importante, anzi direi che questa è la cosa più irrilevante. Sul fatto che io sarei un intellettuale senza esperienza e che i miei discorsi sarebbero solo libreschi non intervengo. Non devo dimostrare niente a nessuno e quindi pensatela un po’ come vi pare (dico “pensatela” perché questa accusa me la sono sentita fare anche da altri su questo blog). Magari non guasterebbe che qualcuno andasse a rileggersi il botta e risposta Scaligero-Guénon (la risposta di Guénon si trova ora in “Iniziazione e realizzazione spirituale” al secondo capitolo e porta il titolo di “Metafisica e dialettica”).
Ribadisco: “psicoenergetica” o forze magiche o cosmiche fa lo stesso. La ricerca del Potere o quello della Liberazione? Scegliere per favore. Suggerire all’uomo “a una dimensione” di questa epoca ferrigna la liberazione tramite le forze cosmiche è, come si suole dire, “una roba da matti”. Tanto vale andare a scuola dello stregone Castaneda. Questo, caro Angelo, è il crinale. Il resto è silenzio.
Un caro saluto a tutti e buon rientro settembrino.
RispondiEliminaNaturalmente condivido ogni virgola di Aldo, non per adulazione certo, ma per pura adesione del sano intelletto e del cuore.
Rileggerò appena potrò quel capitolo che hai consigliato su Guenon - Scaligero.
Quanto nel merito del post, beh, è un argomento veramente delicato e direi dei più importanti nella vita.
Mi limito a confermare la posizione centrale di Maria, quale vera Donna, nel cattolicesimo. Ma siamo sinceri, oggi l'ideale è la donna scarlatta!!! Ogni giorno ci propinano un'immagine solo carnale e che fa leva sulle nostre forze infra umane, che purtroppo ci portiamo tutti dentro a causa del peccato originale.
Il cammino dunque rimane sempre quello della vita in stato di Grazia e del combattimento vs il peccato. Ma su tutto che prevalga la Divina Misericordia.
Renè
Caro Aldo, grazie per le belle parole che sento davvero scritte con l'intelligenza e con il cuore.
RispondiEliminaQuanto dici sull'argomento principale del post è vero. Diciamo che
mi sono limitato a considerare il rapporto uomo/donna, sessualità/castità
da un punto di vista puramente profano o comunque slegato dal contesto in cui ci muoviamo in questo articolo del blog.
Sessualità e ascesi.
In questo senso, sento che ogni cosa torna al suo posto nella nostra discussione.
Mi piace quanto affermi sul cristianesimo, sul fatto che non sia un percorso per tutti. E' alquanto raro dire ciò, oggi, dal momento che
in qualsiasi catechismo insegnano decisamente l'opposto, mutilandolo
a mio parere delle sue più alte connotazioni (ho sempre trovato fastidioso banalizzare il cristianesimo a morale facile da seguire).
Infatti il proselitismo che è andato in questa direzione ha secondo me
fatto più danni che altro (allontanando i più anzichè avvicinare i pochi).
Certamente quindi, sottolineare l'altezza e la difficoltà di certi insegnamenti, così come la possibilità per poche nature/vocazioni di accedervi (non tutte quindi, senza che questo diventi un alibi) è secondo me una sacrosanta precisazione.
Ciò detto, mi trovo a concordare anche sul tema della diversità di vocazione tra uomo e donna, il primo più portato per l'ascesi intellettuale, la seconda per la difesa della vita in quanto custode in del mistero della maternità. Certamente sarebbe più utile vedere in questa diversità un ricchezza anzichè mera competizione favorendo così il contenzioso tra i sessi.
Certamente è sempre stato ben lungi da me l'idea di divenire un
banale cattolico da svogliata messa domenicale e concordo per l'ennesima volta con te sull'idea di non cedere a diventare la caricatura di un cattolico che Angelo ci indica in maniera colorita ma reale.
Ti ringrazio quindi per le belle parole che hai saputo riservare alla mia persona, perchè quando si parla di temi così alti, non si può non sentirsi toccati quando sentiamo così forte l'interesse dell'altro, nel voler renderci consapevoli di qualcosa in noi. Per questo ti ringrazio. E' vero che le letture nascondono interessi celanti bisogni di realizzazione spirituale della nostra natura/vocazione più profonda, a volte però non è sempre facile ascoltare tali interessi e dargli voce come meritano, per poter capire davvero la nostra natura/vocazione.
Caro Aldo, ti mando un fraterno abbraccio.
Ricambio i saluti e l'abbraccio di Francesco e al buon René dico: ben tornato! Non è cosa buona mettersi a polemizzare su argomenti così vitali e importanti, ma a volte sfugge la mano, soprattutto sul web (e qui non è certamente il caso di invocare la "santa ira" di biblica memoria, cosa ben più seria). Pertanto, mi cospargo il capo di cenere e faccio ammenda sperando nella clemenza dei nostri amici lettori.
RispondiEliminaDai frutti... Guènon non ha avvicinato a Cristo niuno o quasi, Scaligero per cui "Cristo è tutto" ne ha avvicinati, eccome di suoi simpatizzanti. Il francese che abiurò Cristo facendosi maomettano, sarà pure un metafisico caro agli adelphiani e agli esoterici di professione, ma in quanto a pratica fu assai lacunoso quanto contraddittorio. Umano è, certo, ma allora attento Aldo a dare patenti di ortodossia a tizio e a caio, perché ti ritroverai in un bel ginepraio. Ho conosciuto allievi di Massimo Scaligero che si son avvicinati a Cristo da posizioni lontane se non ostili, ma non ho incontrato nessun guenoniano devoto di Gesù. Allora è inutile citare questa o quella risposta del "maestro" francese all'italiano Scabelloni, ti serve a poco caro Aldo, a Viterbo ti direbbero "accontentate de 'sti aglietti". Gli antroposofi furono perseguitati da Hitler, molti tradizionalisti alla Guènon marciarono al passo dell'oca in camicia bruna sotto la svastica. Non ci prendiamo per il c***, spesso quel tipo di tradizionalismo o perennialismo che dir si voglia, è sfociato in un becero superomismo e in un teismo impersonale più vicino a Shiva che al Dio di Abramo. Poi, non parliamo del timore mascherato da superiorità infantile di alcuni esoteristi e guru, nei riguardi della donna. Evola al massimo le concedeva la possibilità, più ipotetica che effettiva, di avvicinarsi ai piccoli misteri. Per il barone nero, la donna risultava comunque utile come strumento quasi meccanico per l'uomo solare bisognoso di appozzare negli accessi femminili, usuali e proibiti, onde captare energie necessarie per proseguire sulla via iniziatica.
RispondiEliminaTi assicuro, per quel che vale visto che son fuori dalla Chiesa per tuo decreto e quindi da trattare come tutti gli eretici... che so di donne illuminate che, senza seguire la via isiaca bensì quella di Maria di Magdala, sono giunte a traguardi incredibili e senza clamori, senza altari e senza beneplaciti istituzionali. Le prove? Bisogna conquistarsele. Solo chi c'ha una luce dentro riconosce il simile.
Ti ringrazio Aldo del saluto.
RispondiEliminaPassa l'estate, le cose dovrebbero cambiare, mutar spirito, e invece ci ritroviamo ancora in sterili ed inutili polemiche.
Con tutta l'educazione possibile, non posso non intervenire, stavolta sì a gamba più che tesa...sull'ultimo post di Angelo Ciccarella.
Un conto è sostenere lecitamente posizioni differenti, un altro è dire aperte assurdità. Su tutte valga l'accostamento imperdonabile (alla Pauwels del Mattino dei Maghi...), fra Guenon e il nazismo. Chi fa simili orridi paragoni non sa niente di Guenon e dovrebbe almeno avere l'onestà intellettuale di confessarlo, come io confesso di ignorare Scaligero e per questo non lo giudico.
Ma Lei, signor Ciccarella ,chi è per dire che Guenon non ha avvicinato a Cristo? Vuole un guenoniano devoto a Gesù? Eccolo,lo ha trovato. E stia certo che non sono il solo. Sono sicuro che Lei ha molto da raccontare, notevole esperienza, ma la invito a lasciar perdere Guenon, non perchè io sia uno degli ottusi epigoni, ma perchè lei semplicemente, da quanto dice, ignora la portata realmente iniziatica di Guenon e l'incidenza profonda e indelebile che il metafisico francese ha sulla vita delle persone. Guenon non può aver scritto quelle opere se non avesse esperito , con la pratica "REALE", tutti i principi che espone.
Ma Lei si rende conto di quanto sia penoso e ridicolo per chi ha studiato seriamente Guenon, accusarlo di poca pratica, dopo che per tutta la vita lui ci ha sempre ammonito che la base teorica è solo la parte iniziale e che niente senza la pratica vale? Agli inesperti Lei la può cantare bene, con buona dialettica, ma è destinato a fermarsi quando ha davanti chi conosce davvero Guenon. Sia chiaro, nessuna stupida polemica,profondo rispetto umano,solo amore della verità.
Un "guenoniano" devoto a Cristo
Caro anonimo - mettici la faccia, non ti preoccupare, non c'è la caccia alle streghe... a meno ché hai motivi seri per mantenere l'anonimato e, quindi, ti chiedo scusa - colgo in te passione e veemenza nel parlare, nel difendere il francese, e questo denota carattere e intelligenza. Ora, ho parlato di guenoniani intercettati in quel magma puteolente del nazismo, non mi sogno di sostenere che la dottrina così trasmessa dal Guènon porti direttamente a fare certe scelte. Vedi, il problema di certi maestri è la scolastica che deriva dalle loro tesi. La iattura è cosa ne fanno i simpatizzanti di talune indicazioni di per sé problematiche. Tu sei cristiano grazie a Guènon, benissimo, vuol dire che hai colto l'essenza del suo pensiero, o meglio, del dharma e della teoretica che ha divulgate nel corso degli anni. Ciò smentisce, in parte, la mia affermazione provocatoria. Tuttavia, ho ancora seri dubbi che il Nostro abbia fatto un percorso realizzativo effettivo fino in fondo, ripeto, fino in fondo, e te lo dico non per partito preso, no, ma per alcuni fatti conosciuti o meno della sua vita. Non è gossip, ovvio, ma mi riferisco a certe sue, diciamo, consulenze per il servizio segreto francese, dal quale è stato pagato, altrimenti non si spiega con quali risorse economiche campasse. Anche i metafisici devono mangiare e pagare l'affitto e non bastano i pochi franchi derivati dalle lezioni private. Collaborare con l'intelligence del proprio paese non è un reato, diventa insolito per un cultore di scienze tradizionali. Fu, oltretutto, in contatto stretto con ambienti massonici e attivo aderente a chiese gnostiche, non certo per curiosità o svago. Questo aspetto non è stato mai troppo documentato. Se voglio avere notizie di prima mano sui massoni, rischio di far la fine dei gesuiti: cornuti e mazziati. A meno ché... Comunque, caro Anonimo, a volte la polemica smuove l'intelletto, c'è uno scambio ma anche uno scontro può far bene, risveglia. Pace. A proposito, lo studioso di storia delle religioni, e non solo studioso, padre Tacchi Venturi, rimproverò Guènon per aver rivelato troppo a tutti, così come riportato da Panunzio, in effetti anche da altra fonte ho avuto conferma di certi rimproveri ricevuti dal francese da parte di inviati di cenacoli iniziatici occidentali. Cosa ne pensi? È il vetusto problema di divulgare, come e quanto, dati tradizionali che potrebbero essere equivocati e usati per fini bassi. È anche vero che in una epoca storica particolare, nevralgica, bisogna uscire allo scoperto per indirizzare gli intelletti sani verso sentieri poco battutti, onde influenzare per il Bene il mondo.
EliminaGrazie della tua attenzione e grazie ad Aldo che mi sopporta per carità cristiana.
Un caro saluto. Intanto sono felice per i "toni" civili da Lei usati, con lo stile giusto possiamo affrontare tutto. A volte nell'anonimato della rete si respira un'atmosfera mefitica di maleducazione, per me inaccettabile. Sono d'accordo con Lei in merito all'atrofia di certi ambienti cosidetti guenoniani, bisogna come sempre discernere con calma e tempo.
RispondiEliminaConfermo che è inaccettabile quell'accostamento, non parliamone più, oppure sfido a trovare una sola virgola a favore del regime nazista, più di una volta deriso e criticato per la sua natura caricaturale. Non mi pronuncio sul presunto o reale coinvolgimento di R.G, presso i servizi segreti. Mi limito a ricordare, sempre per pura onestà intellettuale, che Guenon in Egitto, conduceva una vita ritirata e molto semplice.(Come conferma basta leggere Chacornac).
Un altro punto nodale è che io non sono cristiano grazie a Guenon, lo ero anche prima, ma lui mi ha cambiato la vita ed aperto orizzonti illimitati.
Ultimo punto, mi piace esser breve, confermo che in certi periodi storici è un dovere e una "missione" (per usare una espressione cara a Valsan) dire certe verità, in altri tempi debitamente velate e riservate ai soli iniziati. Del resto la diffusione delle opere non garantisce certo la trasmissione iniziatica...è solo l'inizio di un possibile risveglio. Comunque, come vede, basta usare i toni giusti e ci si può capire. A volte invece una dialettica troppo "calda" può favorire spiacevoli equivoci o fraintendimenti.
Ringrazio René e Angelo per la pacatezza dei loro ultimi interventi. Penso che su questioni tanto delicate sia davvero importante e necessario essere imparziali e distaccati, sine ira et studio come diceva il buon Tacito. Sul buon René Guénon, autore che ammiro e stimo molto senza vergogna, dico ad Angelo che si sbaglia. Non fu mai al soldo di nessun servizio segreto. Ci metto, come si suole dire, la mano sul fuoco. Non so chi abbia messo in giro questa calunnia e vorrei che Angelo ne riferisse la fonte. Guénon è vissuto “poveramente” con i pochi proventi che gli venivano dalla vendita dei suoi libri e da qualche collaborazione editoriale. Aveva sposato la figlia dello sceicco Mohannad Ibrahime e immagino che debba aver ricevuto qualche aiuto economico da quest’ultimo. Le sue condizioni economiche sono migliorate dopo questo matrimonio (correva l'anno 1943 se non erro). I sospetti di spionaggio riguardano semmai il suo segretario personale nonché islamologo Louis Massignon. Esisterebbero dei documenti che lo provano. Confesso comunque di non aver approfondito la questione più di tanto, ma sono abbastanza sicuro di quel che dico.
RispondiEliminaQuali che fossero i comportamenti privati di Guénon (ma mi risulta che fosse un sant’uomo in tutti i sensi), rimane il valore indiscutibile e direi a tutt’oggi non superato da nessuno della sua opera e del suo messaggio. Io almeno la penso così.
Scusate se intervengo. Non c'è nulla in Oriente che non ci sia anche in Occidente; anzi da noi "poveri" occidentali il genio metafisico ha raggiunto la suprema conoscenza (epi-gnosis) grazie alla Sapienza che è scesa dall'Alto, Gesù-il Cristo-il Verbo, Rivelazione ultima e ultimativa. Ora, da quel 25 marzo (di un anno imprecisato), Incarnazione del Verbo, il vecchio altare deve cedere il posto al Nuovo altare, i vecchi Riti ai nuovi (sacramenti della Chiesa cattolica), i Sacerdozi iniziatici delle Origini al Nuovo sacerdozio cristico: che si esprime nel "diaconato della Parola" (che sussume tutti gli altri sacerdozi: Giudei, Druidi, Brahamani, Caldei, Culdei, Keltoi, Gigantoi della Sardegna) e nel Sacerdozio del sacrificio consecratorio (completamente nuovo, vicaria il sacerdozio di Cristo fino alla consumazione dei secoli). Così stando le cose, per disposizione divina (autorità e venità) l'unica iniziazione valida è quella cristiana. Cordiali saluti a tutti, Padre Danilo.
RispondiEliminaCaro Padre Danilo,
RispondiEliminagrazie del tuo intervento come al solito conciso e illuminante. Il mio pensiero rispetto al tuo confesso è più sfumato e quindi meno dirompente e deciso (la libertà di pensiero è per me un irrinunciabile - leggi autonomia della ragione, ma intendiamoci, non la “ragione” degli illuministi!), ma tengo fermo sui seguenti tre punti:
- la Chiesa (non quella Vaticana ma la Chiesa Eterna) è custode della vera gnosi;
- il sacerdozio della Chiesa è legato al sacerdozio eterno;
- Cristo è la perfezione e la completezza. Ne consegue che non c’è cammino di grazia e di conoscenza senza di Lui o fuori di Lui (in Cristo con Cristo per Cristo).
Padre Danilo già mi rampognò, e guai mettersi contro un sacerdote vero. Come mi diceva Scandurra, "i veri preti hanno un potere effettivo, mica storie". Non temo padre Danilo, ovviamente, essendo uomo consacrato a Dio. Temo Dio, perché potrebbe farmi vedere la Verità tutta insieme e scoprire che avevo torto... ma se per vederLa si deve passare dall'errore... eresia eresia.
RispondiEliminaSalve a tutti,
RispondiEliminaho seguito questo post, come pure questo blog da un pò di tempo, incuriosito dalle "sintesi metapolitiche" di S. Panunzio e dei suoi sodali che ne trasmettono gli spunti su questo blog e a cui vanno i miei complimenti.
Purtroppo non ho avuto ancora occasione di poter leggere il pensiero di Panunzio direttamente dai suoi tanti testi. Provvederò sicuramente al più presto.
Ma sono rimasto un perplesso leggendo i tre punti di autodefinizione di Aldous. Mi spiego: credevo di frequentare un blog di "cavalieri erranti" cattolici.. in cerca di Verità metafisiche e conquiste metapolitiche.
Sicuramente parlo senza sapere, ma com'è possibile dirsi cattolici e allo stesso tempo non credere e servire la Chiesa Vaticana, ma quella Eterna? E cos'è poi questa Chiesa Eterna? E il sacerdozio eterno?..
Umilmente ho domandato e sommessamente attendo vostre nuove.
Paolo
Gentile Sig. Paolo,
RispondiEliminala ringrazio del Suo sostegno e della Sua riflessione. Sapevo molto bene quando ho manifestato il mio pensiero in risposta a Padre Danilo che avrei suscitato la reazione perplessa di qualche lettore. Ci tengo a dire che quel che ho detto sta nella piena ortodossia. La Chiesa è qualcosa di più di una semplice istituzione umana (il Vaticano appunto che è semplicemente “lo Stato” che ospita la sede di Pietro). E la Chiesa è anche qualcosa di più di una semplice comunità di destino o di fede. Lo ha scritto e detto anche l’attuale Pontefice. I Santi di tutte le Tradizioni fanno parte di diritto di questa Chiesa Eterna. Questa mia dichiarazione pertanto non vuol dire negazione o rifiuto dell’autorità del magistero ecclesiastico a cui per fede sono umilmente sottomesso e che non ricuserei mai. Mi creda: non c’è nessuna contraddizione. Stesso discorso per il sacerdozio eterno: quello per intenderci che si ricollega a Melchìsedek. Penso che Lei sappia di cosa parlo. Questo è quanto gentile amico. Ma rimango a Sua disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
Petrelli parlava di: La Chiesa La visibile, La Chiesa La invisibile; Clemente di Alessandria: La Chiesa formata prima del Sole e della Luna; come anche di una gerarchia escatologica ossia per i tempi ultimi; Dionigi Areopagita: Gerarchia celeste e Gararchia terrestre; e anche di una gerarchia iniziatica: diacono colui che ha purificato la sua anima, sacerdote colui che ha illuminato il suo intelletto; vescovo, colui che è giunto alla unione mistica. Origene parla di Chiesa delle anime, dove le anime andranno dopo morte e là saranno rievangelizzate da coloro che in vita avevano assimilato tutti i misteri di Cristo. Purtroppo noi quando parliamo di Chiesa abbiamo sempre o quasi presente la nostra parrocchia o il nostro prete: visione un po' riduttiva...; e poi bisognerebbe parlare anche del Profetismo che di per sé è oltre ogni gerarchia, ma che nella nuova economia cristica appartiene ad ogni cristiano e la Vergine Maria è la Regina di tutti i Profeti. Diverso ovviamente dal profetismo delle Scuole profetiche, estintesi nel V sec. a. Cr. Là si praticava il rito della ricreazione e rigenerazione... noi oggi invece non siamo capaci di guarire nemmeno un raffreddore. Spero di non avervi annoiato. Cordiali saluti Padre Danilo.
RispondiEliminaNon c'è commento possibile per quanto scritto da Padre Danilo, solo il silenzio iniziatico.
RispondiEliminaHai perfettamente ragione Aldous, solo il silenzio iniziatico di fronte alle "perle" di sapienza di padre Danilo.
RispondiEliminaVe ne fossero in giro sacerdoti così... e invece...
Io invito nuovamente padre Danilo a pubblicare la sua opera.
Renè
Mi aggiungo ai commenti di Aldous e Renè in merito al commento di Padre Danilo.
RispondiEliminaIntanto ringrazio Aldous per la sua risposta che rimediterò insieme al commento di Padre Danilo.
E chiederei ad Aldous in quale, fra le tante pubblicazioni "metapolitiche" si approfondiscono i temi di cui abbiamo parlato negli ultimi commenti.
Grazie e un cordiale saluto a tutti
Paolo
Gentile Sig. Paolo, sui temi che le interessano si trovano diversi approfondimenti e spunti soprattutto in "Metafisica del Vangelo Eterno" e "Cielo e Terra", entrambi di Silvano Panunzio.
RispondiEliminaCaro Aldo, permettimi di aggiungere anche: "Sacerdotium, Regnum et Ars", un capitolo molto importante del nostro amato Maestro; si trova in "Metapolitica" ma non ricordo in quale vol. Il Maestro tratta delle tre "virtualità iniziatiche", è un discorso che non si trova in nessun altra parte.
RispondiEliminaIndicazione senz'altro valida di cui ringrazio l'anonimo recensore.
RispondiEliminaNon ho mai capito quella che mi sembra una finzione ossia la triade su menzionata.
RispondiEliminaInnanzitutto il "Regnum" dovrebbe essere riferito al monarca universale , che è sacerdote, cavaliere e lavoratore assieme come il VERBO INCARNATO ha manifestato in vita.
Ma è anche SERVO ed oltretutto PROFETA.
In secondo luogo ciò che arte o scienza è appannaggio di tutte quelle funzioni che , ordinate gerarchicamente, interessano le attività umane.
Inoltre si dimentica la profetazione, laddove, quando la si considera, si lascia e rigetta quel che qui viene chiamato Ars ( che in sé non è che ciò che riguarda i mestieri nelle loro varie sfaccettature ).
Ciò proprio per rimanere fedeli ai 3 gradi iniziatici : battesimo - cresima - sacerdozio, dove al di sopra si ha l'episcopato ( profezia ) ed al di sotto il catecumenato per i servi o shudra.
Ovviamente è , come sempre , una gerarchizzazione determinata e funzionale, valida solo sotto certi rapporti e fini tra l'altro ma ha il pregio di essere meno confusionaria della summenzionata.
Daouda
Sig. Daouda, ma Lei ha letto il testo di Panunzio?
RispondiEliminaEntrambi. Oltre la prosa Panunziana ,che sinceramente non mi sconfinfera, trovo queste questioni mal poste.
RispondiEliminaMa forse sono io che necessito di una certa sistematizzazione soprattutto dovendo far combaciare visioni di diversi autori.
Chiaramente questa non è un andare contro il venerabile S. Panunzio, Deo Volente.
Daouda
p.s. la questione del Re-Pontefice è un'altra di quelle su cui si critica molto Guénon.
Grazie Sig. Daouda per il chiarimento. Lei parla di questioni mal poste, ma non può ignorare che nell’ambito degli studi tradizionali gli autori di solito non si affidano alla “logica” ma all’intuizione e all’interpretazione del Simbolo. Che poi i Simboli possano essere presi in esame e interpretati secondo una molteplicità di punti di vista, non mi sembra faccia problema. Anzi, è proprio la pluralità di vedute a rendere possibile una messa a fuoco più accurata sulle diverse questioni, non trova? E’ quello che ci insegna o dovrebbe insegnarci la dottrina hindù dei darshana. Certo, poi esiste anche l’errore di valutazione e di interpretazione ed esiste anche, ahinoi, la parodia. Teniamo conto di tutto e spostiamo se possibile sempre in avanti le nostre ricerche, in estensione ma anche e soprattutto in altezza e in profondità.
RispondiEliminaSi potrebbe anche convenire se non fosse che le posizioni di un Borella ed uno Scrima sono autoescludenti se vi si rimane aderenti in senso letterale.
RispondiEliminaRipeto quel che è Arte o Scienza appartiene a tutte e 3 le caste ma oltre ciò il problema è cadere nell'identificazione termine e classe/casta.
Ritengo semplicemente che l'interpretazione del simbolo in epoche confusionarie ed iper analitiche come la nostra abbisognano di chiarezza estrema. La figura di Guénon altrimenti non avrebbe nessun senso per quanto riguarda non tanto l'illustrazione della metafisica ma quanto del simbolismo.
Per quanto poi sia vero che ogni simbolo ha significati innumerevoli ciò dipende non solo dal simbolo stesso ma dal contesto e dal modo d'applicazione mentre sovente capita che si passi di palo in frasca con analogie ingiustificabili che in realtà portano solo a confusione.
D'altronde per leggere detrminati testi, come insegna Basilio il grande, bisogna avere lo spirito di chi li ha scritti e ciò lo scrivo solo per far presente che certe premure sarebbe opportuno averle.
Il problema del Regnum e dell'exoterismo del cristianesimo sono i 2 punti nevralgici dell'opera di Guénon.
Concordo con il vostro auspicio e spero possa essere realmente così per tutti noi con la benedizione della nostra santa Chiesa.
saluti, Daouda