23/04/12

"Giganti". Il libro di Daniele Piras in seconda edizione

"Giganti, le prove storiche di un'antica esistenza in Sardegna e nel Mondo", 
edizioni "Il Pittore D´Oro"

L'autore di questo libro già arrivato alla sua seconda edizione è Daniele Piras, sardo, studioso di filosofie orientali, religioni e antiche civiltà. L'ipotesi, non campata in aria ma basata su numerose fonti scritte, sacre e  profane, è che la Terra in epoche remote sia stata popolata da uomini di straordinaria statura fisica: i cosiddetti Giganti.  Piras non teme di manifestare la sua critica allo scientismo moderno: “Storia, Scienza ed  Archeologia ufficiali sono assimilabili a veri e propri credo cui gli adepti aderiscono in maniera  dogmatica ed assolutistica, ridicolizzando o peggio nascondendo qualunque scoperta “scomoda”  in quanto capace di compromettere la teoria dominante.” (p. 16)
La prima parte del libro è fondata su solide basi tradizionali, i Veda, e viene affrontata anche la complessa dottrina dei cicli cosmici. C'è poi il tema del Diluvio  Universale, anche se talvolta, soprattutto citando la Bibbia, l'autore manca di interpretare  correttamente la simbologia e la numerologia sacra.  Nella seconda parte ci si occupa invece della presenza dei reperti archeologici nel mondo che proverebbe la presenza dei Giganti, tra cui anche quelli presenti in Sardegna e infine delle  testimonianze degli autori classici. Non mancano anche immagini di reperti che  fanno riflettere.  Interessante nella conclusione del libro il tema dell'apprendimento della conoscenza mediante la chiave di lettura del Vedanta, che prevede quattro modalità: 1) la percezione sensoriale; 2) la logica 3) il  significato delle parole 4) la Tradizione. 
La lettura del libro di Piras è consigliata a coloro che non condividono i deliri di onnipotenza della  scienza, agli scettici della dottrina del darwinismo e a tutti coloro che rifiutano le menzogne e aspirano alla  verità.
(nota di Roberto Murgia)

11 commenti:

  1. Che bello roberto murgia nuovo recensore!!!

    Julius

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  2. Bella recensione, complimenti. Può dare un esempio preciso del modo errato in cui l'autore ha interpretato la numerologia sacra e la simbologia nel capitolo del diluvio? Gliene sarei grata, anche io ho letto il libro ma non riesco a comprendere a cosa esattamente lei si riferisca. Grazie, saluti. Nancy

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    1. Grazie del Suo commento, Nancy. In base a ciò, devo fare una precisazione. L´interpretazione non precisa della numerologia sacra da parte dell´autore è in gran parte nelle pagine 40-41 del libro. Perché? Se l´autore interpreta in maniera letterale la longevità da Adamo a Matusalemme e Lamech, cade in errore. I testi sacri, ancor di più la Genesi, l´Apocalisse e il Cantico dei Cantici, devono essere interpretati in chiave simbolica e i numeri hanno sempre un significato simbolico. Ciò comunque non confuta l´ipotesi dell´autore che uomini e giganti in passato avessero vita più longeva. Ammonisce dall´evitare un´interpretazione letterale S.Gregorio di Nissa proprio nel commento al Cantico dei Cantici. I numeri a cui mi riferisco nel capitolo del diluvio sono riferiti alle dimensioni dell´arca. Per concludere, quando la Genesi parla di "generare figli", non si intende tanto procreare, ma generare figli spirituali.
      Cordiali saluti,
      Roberto

      p.s.: mi scuso per l´imprecisione del carattere degli apostrofi e degli accenti, ma non ho una tastiera italiana in mano.

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  3. Buongiorno Roberto, grazie per avermi risposto. Non credo si possa affermare che l'autore cada in errore, in quanto (mi sono documentata a riguardo) persino la stessa tradizione ebraica interpreta letteralmente le età dei patriarchi. Anche in ambito cristiano molti interpretano letteralmente queste informazioni, considerandole veri e propri dati storici. Ciò avviene soprattutto negli Stati Uniti, ad opera dei difensori del creazionismo. Chi tende ad interpretare lo fa asserendo che non si trattava di anni solari ma lunari, ma ricordo che Piras smentisce questa tesi con citazioni specifiche. Oltretutto, non si spiegherebbe quale simbolismo ci sarebbe nel far decrescere progressivamente l'età dei patriarchi, non vi è una simbologia sacra in questo. Io credo che l'idea che le età debbano essere considerate letteralmente si inserisca bene e molto coerentemente nel quadro generale proposto e descritto dall'autore del libro. D'altronde, Piras è il primo ad ammettere il fatto che alcuni passi della Genesi siano simbolici, solo che non considera simbolici questi dati, in ragione dell'interpretazione ebraica e dell'accostamento con gli altri dati a disposizione. Anche il sostenere che i numeri abbiano "sempre un significato simbolico", del resto, può essere considerato discutibile. E' la sua opinione, rispettabilissima, ma si tratta pur sempre di un'opinione. Chi interpreta non può discutere chi interpreta diversamente, dal momento che l'interpretazione è sempre qualcosa di personale. In questo caso, Piras non interpreta ma accetta come veritieri i dati forniti.
    Per quanto riguarda le dimensioni dell'arca, quelle descritte dalla Bibbia e quelle descritte dal Bhavishya Purana, testo indiano antico menzionato dall'autore, sono le stesse. Sembra difficile che due tradizioni così distanti abbiano usato misura simbolicamente, ma coincidenti. Il tutto a mio modesto parere!
    Grazie, saluti

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  4. Salve Nancy, grazie dell´ulteriore risposta. Non sono un esperto di tradizione ebraica, ma rifacendomi a quello che so di Patristica e di Tradizione, le Sacre Scritture hanno il loro significato simbolico e le Scienze Sacre comprendono anche la numerologia.
    Non capisco bene dove Lei voglia arrivare con il discorso dell´interpretazione personale, ma, dottrinalmente parlando, l´interpretazione della Genesi (e di tutta la Bibbia) non è personale, ma spetta alla Chiesa di Cristo, di cui i Padri della Chiesa fanno parte e la loro interpretazione è considerata infallibile dal magistero. Chiunque poi è libero di crederci o meno, ma sicuramente uno non può essere contemporaneamente cattolico e interprete libero.
    Cordiali saluti

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  5. Buongiorno Roberto, che la numerologia sacra sia compresa nelle sacre scritture non vi è dubbio, che invece vi sia numerologia sacra o simbolismo nell'età decrescente dei patriarchi non c'è alcuna evidenza. Questo intendevo dire. Quale simbologia ci sarebbe secondo lei? Io sono d'accordo ad attribuire alla Chiesa l'autorità interpretativa che merita, infatti S. Agostino scrisse "nessuno studioso serio di storia dubiterà che Caino abbia potuto fondare una città, anzi una grande città, in un periodo la cui vita umana aveva un’estensione così lunga". Anche uomini di Chiesa attribuivano quindi una longevità superiore all'uomo del passato. L'interpretazione dottrinale è comunque altra cosa, come specifica l'autore. Una cosa è la dottrina, un'altra i fatti e i dati storici presenti nella Genesì così come in altri passi della Bibbia. Non tutto è interpretazione, vi è anche Storia, quindi dati concreti. Come discernere tra dati concreti e dottrina spetta agli uomini di Chiesa secondo le logiche della fede, agli uomini di Storia secondo l'analisi comparata tra informazioni presenti in fonti di diversa provenienza. Per questo sono d'accordo con lei sul fatto che non si possa essere contemporaneamente cattolici e interpreti liberi dalle logiche limitanti della dottrina.
    Cordialmente
    Nancy

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  6. Scusate la banalità della domanda ma, dov'è possibile trovare questo libro in vendita? Ho provato su BOL ma non l'ho trovato.

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  7. Il modo più semplice è attraverso l'editore. Per maggiori dettagli selezioni il seguente link: http://www.epdo.it/epdo-homepage.asp

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  8. Il giardino dell' Eden (Gan Eden) non é nel giudaismo innanzitutto un luogo sulla terra ma il mondo spirituale. Perciò l' immortalità dei primi uomini va intesa come parte di uno stato spirituale. Del resto una creazione materiale perfetta é illogica e deriva solo dai criteri semplicistici della chiesa.

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  9. l´interpretazione della Genesi (e di tutta la Bibbia) non è personale, ma spetta alla Chiesa di Cristo, di cui i Padri della Chiesa fanno parte e la loro interpretazione è considerata infallibile dal magistero.
    Beh l' infallibilità é la mia meta finale di sicuro diciamo che intanto ci proviamo ! Il considerare autorità indiscutibile preti e affini mi sembra generosa utopia ma io ammiro gli idealisti !!!!!!!

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  10. Gentile Amico. l'interpretazione della Chiesa e del Magistero è solo per i cattolici. Tutti gli altri hanno legittimità a interpretare come meglio preferiscono, purché si attengano a canoni di serietà filologica e scientificità storica. Sull'infallibilità ci sono chiavi di lettura differenti anche in ambito ecclesiastico e teologico.

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