Il filosofo francese Pierre Hadot, uno dei massimi specialisti contemporanei negli studi di filosofia antica, è morto in un ospedale di Parigi, sua città natale, a 88 anni, a causa di un edema polmonare. La sua ininterrotta opera di scavo nel campo degli studi di filosofia antica lo aveva portato ad affermare una delle poche tesi, a mio giudizio, veramente originali in questo ambito di studi: la filosofia antica, lungi dall'essere una mera analisi teoretica dei fondamenti o di quei problemi primi che identifichiamo come "filosofici", ab origine e, almeno fino al XVII secolo, è stata una pratica di trasformazione del sé attraverso degli esercizi spirituali. In altre parole, secondo Hadot, la filosofia nel passato era una pratica di soggettivazione che indagava l'essere al fine di costituire il soggetto. Da qui la sua ricerca su tutte quelle "pieghe" del pensiero filosofico in cui questa tesi risalta con maggiore evidenza. Gli studi su Marco Aurelio, Plotino, Socrate, Wittgenstein e, ultimamente, su Goethe, rientrano in tale ottica. Negli anni 80 del secolo scorso le sue indagini hanno destato l'interesse di Michel Foucault che, all'interno degli studi per la "sua storia della sessualità", ha valutato le pratiche di soggettivazione analizzate da Hadot quali "luoghi" per eccellenza della resistenza politica.
Direttore dell'ecole Pratique des Hautes études dal 1964 al 1986, Hadot venne in seguito nominato professore al Collège de France dove occupò la cattedra di Storia Greca e di Filosofia Classica.
30/04/10
E' morto Pierre Hadot
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