05/02/10

Roberto Melchionda: "Scritti per vocazione"

Ormai ci siamo lasciati alle spalle la precarietà novecentesca entro cui si slanciò l'orda nera fascista, di cui morirono Michelstaedter e Weininger (ma pure Antonia Pozzi), contro cui si batté Nietzsche fino al delirio e di cui poetò, sarcastico e sprezzante, Montale. Questo odierno è il tempo di un'inerzia niente arfatto precaria, di un flaccido scirocco continuo, dello svuotamento totale di senso. É il trionfo del controassoluto più miserando: la rinuncia assoluta, la stanchezza assoluta. La scelta è allora tra la celebrazione dell'irruenza, a volte terribile e violenta, degli uscocchi e la resa completa alia ragionevolezza, ovvero a tutto ciò che sia mediocre, facile, irresponsabile, indeterminato. Ed è una scelta 'fatale', che non risparmia i filosofi. Roberto Melchionda non elude tale bivio decisivo limitandosi a decorare con le proprie glosse un modello di pensiero inerte. "Avanzare di ritorno": ecco una formula adatta a descrivere questo modo antico, onesto e fiero, di fare filosofia, ovvero di fare ordine nel pensabile. Ordine-e-disciplina - insinuerà con malcelata riprovazione e sufficienza il frale filosofo alia moda. Ordine e disciplina si, o, meglio ancora, un'endiadi meno abusata e più 'compromettente': precisione (questa ha più a che fare con la Prussia spengleriana che con l'alessandrinismo) e decisione (cui si perviene proprio attraverso il precisarsi dell'intuizione). O, per richiamare le ardite copule evoliane: trascendenza e azione.

[Dall'introduzione a Roberto Melchionda, Scritti per vocazione, Ar, 2010]

INDICE


PER CORÒNIDE di Franco Freda, 9
L'ondeggiare dell'essere di Anna K. Valerio 11
I due idealismi di Evola e Spirito 17
Evola e il pensiero debole 30
Cosa rimane oltre il Nulla? 42
I miti, ovvero la sapienza nascosta 46
Tutti i volti della Tradizione 50
La vocazione "eroica" in un paesaggio di rovine 54
II prezzo della verità. Giorgio Colli filosofo "terribile"e supremo filologo 59
Perché Wittgenstein 63
L'"esigenza" etica di Wittgenstein 67
Nietzsche pericoloso? Sì, era filosofo 72
Né camomilla né cicuta nella tazza del filosofo 74 Nietzsche tra nazificatoti e denazificatori 77 Mazzini nell'interpretazione di Gentile 85
Sul significato transpolitico del fascismo e la
condanna "epocale" di Ernst Nolte 103
Il fascismo fu fenomeno di "contromodernizzazione"? 111
Il fascismo filosofico di Del Noce 118
Il "Mazzini vivo" di Gentile e lo spiritualismo ambientale del tempo fascista 125
Gentile, Evola e il loro fascismo 133
Il diverso spiritualismo di Croce e di Gentile e il loro rapporto con il fascismo 144
Su Evola e la politica. L'esordio "antifascista" e "fascista" 157
Evola e la filosofìa 167
Destre, sinistre: che importa? 182
La qualità cristallina di Jünger 185
Il dio Tecnica. Confusione tra scopi e mezzi 188
APPENDICE. Su La disintegrazione del sistema 195
Indice dei nomi 205

Fonte: http://www.edizionidiar.com/roberto-melchionda-scritti-vocazione.asp


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