Con Bruno Bérard e Aldo La Fata,
sulle tracce della vera Conoscenza
Il variegato mondo dell’esoterismo, sia esso antico o
contemporaneo, presenta spesso un panorama ai limiti della confusione, e chi si
avvicina all’argomento non può che rimanerne frastornato, quando non
scoraggiato. Questo accade sia che lo si faccia per sincera ricerca di
conoscenza, che per mera curiosità o persino – scelta scellerata – per mal
intesa autoaffermazione e presunta superiorità.
Mentre in quest’ultimo caso, tuttavia, è
frequente il ricorso a fantasiosi bricolage esoterici, chi davvero cerca una
via di conoscenza ed elevazione interiore implora spesso la presenza di opere
che siano in grado di fare chiarezza. Oggi, grazie alla preziosa opera “Che
cos’è l’Esoterismo”, recente pubblicazione per i tipi della Solfanelli che vede
coinvolti il filosofo metafisico francese Bruno Bérard e lo studioso e
ricercatore Aldo La Fata, uno dei più lucidi esperti contemporanei di
esoterismo e spiritualità, il desiderio degli aspiranti esoteristi – quelli
veri – sembra finalmente venire esaudito: a quanto pare, due nomi di
indiscutibile autorevolezza sono riusciti nell’immane impresa di rendere con la
dovuta semplicità concetti complessi per loro stessa natura.
In un mondo abituato alla semplificazione, la
“sorella idiota” della semplicità, che sottrae sostanza ai concetti in nome di
una facile fruibilità senza prospettiva, ci troviamo qui di fronte a un
capolavoro di semplicità vera, in grado di esporre argomenti sfidanti in modo
luminoso ed essenziale, senza sacrificare la complessità dei concetti ma
eliminando, quella sì’, la complicazione e ogni orpello “ad effetto”.
Raggiungere questa “difficile semplicità”
richiede senza dubbio grande familiarità con l’argomento trattato, e Bruno
Berard e Aldo La Fata si dimostrano brillantemente all’altezza del compito.
Nella scorrevole struttura dell’intervista, il primo, con elegante gioco
maieutico, pone al secondo domande cristalline a cui fanno seguito risposte
nette, mai fuorvianti o ambigue. Nella costante impressione che l’intervistato
si attenda esattamente quella domanda, e l’intervistatore conosca
preventivamente quale via prenderà la risposta, quindici capitoli scorrono con
una leggerezza sconvolgente, se consideriamo la densità dell’argomento
trattato, complice un’intesa perfetta tra le due parti che dà vita a un’elegante
e armonica danza di idee e concetti.
L’opera è elegante, ordinata nella sua
struttura: ogni capitolo vede il concetto di esoterismo confrontarsi con i
differenti campi dell’umano sapere e con le principali religioni, con le quali
i legami spesso sono così stretti da generare confusione…
Grande lavoro viene fatto, nei primi capitoli,
per distinguere l’esoterismo propriamente detto dai numerosi pseudo-esoterismi,
ampiamente diffusi nel mondo della ricerca spirituale, così come molta energia
intellettuale viene profusa per mettere in guardia gli aspiranti esoteristi dal
ricercare tali conoscenze solo per vanità o superbia.
Innumerevoli i “maestri” e gli ermetisti
antichi e moderni che vengono citati, da Pitagora a Dante Alighieri, da Guénon
a Evola, a Paolo Virio e a Silvano Panunzio, quest’ultimo particolarmente
legato a Aldo La Fata, di cui è stato guida e maestro.
In tutto questo emerge un’immagine (ri)pulita
dell’Esoterismo quale Via di perfezionamento dell’individuo, interconnessa con
religione (e religioni), filosofia e metafisica ma, nello stesso tempo,
indipendente nella sua realizzazione. Un esoterismo aperto a tutti coloro che
sono disposti ad accogliere con determinazione lo sforzo necessario a
percorrere questa Via, capace di mettere a dura prova ma anche di offrire
frutti di raro splendore. Infatti, nell’intento di ricondurre all’essenza
l’immagine dell’Esoterismo, spesso offuscata da vane sovrastrutture,
confusionari sincretismi e, ancor più, avvilita dalla vanità di chi lo ostenta
come certificato di superiorità intellettuale, le parole di Aldo La Fata
riportano la conoscenza esoterica alla loro essenza di Via spirituale, e
ponendo come condizione imprescindibile quella “buona volontà” di evangelica
memoria.
Sotto questo profilo è anche più chiaro il
titolo scelto per questa singolare guida a due voci. Non sfuggirà ai più il
titolo quasi banale scelto per l’edizione italiana che, comunque, in termini di
(voluta) ovvietà, viene superato dall’originale francese che suona come
“L’Esoterismo per tutti” … Un “per tutti” che rischia di risultare offensivo
per chi da una vita si dedica ad approfondite ricerche in ambito esoterico. Ma
a questo punto chi ha figli relativamente giovani potrebbe correre con la
memoria ad uno degli ultimi capolavori della Disney, quel magnifico
“Ratatouille” (premio Oscar 2008 come miglior film d’animazione) in cui un
piccolo topo diviene un grande chef.
Anche lì un celebre cuoco francese, poi
deceduto, aveva pubblicato un libro dal titolo “Chiunque può cucinare”,
mandando su tutte le furie i signori delle cucine francesi. Tuttavia, nel
discorso finale del perfido critico gastronomico Anton Ego, che ritroverà la
sua umanità proprio grazie a un piatto semplice come la ratatouille, risuona
una riflessione illuminante: “Non è vero che chiunque può cucinare, ma è vero
che un grande chef può nascondersi dietro a chiunque”.
Il confronto tra la dotta esposizione di Bruno
Bérard e Aldo La Fata e un film d’animazione per bambini può forse sembrare
irriverente, ma l’esempio è senza dubbio calzante: la via dell’Esoterismo non è
per tutti, ma un vero e sincero esoterista può nascondersi dietro qualunque
“uomo di buona volontà”.
La
faticosa via dell’esoterismo - Civico20 (civico20-news.it)
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