06/11/16

Una traduzione integrale dal vedico del Rgveda, ispirata alle interpretazioni di Aurobindo


- traduzione integrale (in endecasillabi)
- testi originali a fronte (in devanàgari),
- introduzione, note esplicative e commenti ai singoli inni
a cura di Tommaso Iorco
 
Secondo l'editore "La Calama" vi sono almeno quattro inoppugnabili motivi per possedere questo libro:
  • si tratta del documento più antico esistente della nostra civiltà euroasiatica e dell’intera umanità tout court; pertanto, se vogliamo a giusto titolo considerarci figli del grande ceppo indoeuropeo, non possiamo trascurare la radice da cui tutti i suoi meravigliosi rami sono sorti e hanno tratto alimento (le varie e ricche culture sviluppatesi nell’area euroasiatica derivano, direttamente o meno, da qui — le culture greca, latina, sanscrita, celtica, germanica e molte altre ancora);
  • reca in sé una mirabile conciliazione tra l’essere e il divenire: a differenza della stragrande maggioranza delle filosofie mistiche che si sono sviluppate negli ultimi duemila anni, la poesia rigvedica non innalza barriere tra Cielo e Terra, tra un aldilà e un aldiqua: al contrario, integra mirabilmente la Materia e lo Spirito, in una conciliatio oppositorum che conferisce la giusta prospettiva al nostro vivere nel grembo di Madre Terra.
  • è un autentico capolavoro poetico, di sublime grazia e forza rivelatrice; i rishi vedici erano dei poeti-veggenti; la presente edizione, corredata di testi originali a fronte, reca la traduzione — compiuta da un poeta sensibile e raffinatissimo come Tommaso Iorco — in versi italiani (è stato utilizzato il metro principe della  poesia italiana, l’endecasillabo); inoltre, il volume è corredato da un ricco apparato di note chiarificatrici;
  • integra egregiamente monoteismo e politeismo; l’intera manifestazione cosmica, secondo i bardi rigvedici, è espressione dell’Uno: ne consegue che gli dèi, al pari di tutti gli altri esseri che popolano il divenire (uomini compresi),  sono manifestazioni dell’Uno; e viene pure mostrato il dispotismo del massimo potere di conservazione, rappresentato da Indra, provvisorio dio degli dèi e signore della mente, che dovrà essere scalzato dal sole-di-verità SOPRAmentale.



4 commenti:

  1. Sono molto tentato dall'acquisto del libro...ma mi domando : l'autore della traduzione è affidabile ? Qualcuno ne sa qualcosa ? Grazie

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  2. aurobindo ? quel discorso forse fazioso su Indra da leggere ma con molta cautela

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  3. Mi riferivo alla traduzione direttamente dal sanscrito di Tommaso Iorco...è DOC ?

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  4. Gentile Sig. Elmo, posso solo dirLe che un amico sanscritista ci ha assicurato che la traduzione di Iorco è pregevole. Come si dice a Roma “famo a fidasse”.

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