Edizioni Il Foglio
Biblioteca di Scienze
politiche e sociali
pp. 109, euro 12,00
Nota introduttiva e
traduzione di Aldo La Fata
«Lo Stato si è
configurato come una nuova Polis, ma imitando la Chiesa. Da un lato ha
integrato lo spirito della Polis, una comunità naturale (koinonía)
fondata sulla filía, sul sangue: Chiesa (ekklesia) e governo
contemporaneamente, rappresentavano l’autorità e il potere della Natura per
mezzo degli dèi. Dall’altro, lo Stato si è strutturato prendendo dalla Chiesa, communio
spirituale basata sulla fede, elementi come le potestà legislativa, giudiziaria
ed esecutiva, alcuni ereditati dall’Impero e, scartata politicamente la Chiesa
che rappresentava l’autorità e il potere di Dio, lo Stato ha trattenuto il suo
spirito missionario. Ma con una differenza fondamentale rispetto alla Polis
e alla Chiesa: il potere dello Stato non si basa sulla potenza o dynamis
della Natura, né sul potere di Dio creatore, bensì, come comprese Nietzsche
quando parlava di nichilismo e volontà di potenza, su di un potere senza intermediari,
esclusivamente immanente, senza altra garanzia che il suo successo: lo Stato –
diceva Nietzsche – è il più freddo di tutti i mostri. Nella sua integrità
funziona come Stato-Chiesa, assumendo la forma di Stato Totalitario o del
Benessere, anche chiamato, molto significativamente, Stato Provvidenza oppure,
in quanto fusione di entrambi, Stato Minotauro. Hobbes lo aveva già denominato
il dio mortale». (Dalmacio Negro, Dal Capitolo II)
Dalmacio Negro
Pavón (Madrid 23 dicembre 1931),
docente di storia del pensiero politico e politologo, ordinario emerito della
Complutense e dell’Università San Pablo di Madrid, membro della Real Academia
de Ciencias Morales y Políticas. Ha scritto alcune decine di libri di argomento
filosofico, antropologico e sociologico. Anima, settimanalmente, con le sue
lezioni il Seminario de Estudios Políticos “Luis Díez del Corral”.
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