Ieri a Verona si è presentata una occasione di quelle
che capitano raramente, di quelle che, per chi ha a cuore la concezione
esistenziale e tradizionale di Destra, il suo significato metafisico e
metapolitico (quel ‘essere di destra’ che proprio Siena, sulla scorta degli
insegnamenti di Guido Manacorda, ha fieramente e coerentemente rivendicato
davanti all’uditorio), non certo quella della destra politica figlia delle categorie
rappresentative illuministe, non si possono lasciar sfuggire: la visita a
Verona di Primo Siena.
L’occasione ci è stata offerta da “Verona Sociale”,
sigla a noi sconosciuta, che ha organizzato l’incontro con Primo Siena per la
presentazione delle sue due recenti fatiche editoriali: “La perestroika
dell’ultimo Mussolini” e “ Incontri nella terra di mezzo”, entrambe uscite per
i tipi della Solfanelli (i 2 titoli sono disponibili presso
Ad introdurre ieri, in Sala Lucchi, la figura di Siena
hanno provveduto la figlia Silvia e il Consigliere comunale della Lista Tosi,
Vittorio Di Dio, mentre l’editore ed intellettuale veronese Giovanni Perez ha
‘interrogato’ Primo Siena circa il significato dei suoi due ultimi libri.
L’eloquenza e la vivacità oratoria dell’ottantaseienne
Primo non si sono fatte pregare…confermando il solare portato umano, culturale
e politico d’un uomo d’altri tempi, un pedagogo, un autentico educatore, un
esempio luminoso che certa destra, soccombente ai segni dei tempi, non riesce
purtroppo più ad offrire se non in rarissime eccezioni.
Non ci dilunghiamo a tratteggiare il profilo di primo
Siena, il cui spessore è stato già illustrato in passato ai nostri associati
attraverso un apposito numero del nostro periodico telematico Orientamenti,
in occasione d’una sua precedente visita in terra scaligera.
In relazione invece ai volumi presentati, ci limitiamo
sinteticamente ad accennare che il primo (“La perestroika dell’ultimo
Mussolini”) dimostra, secondo la lettura che ne da Siena, l’anelito di libertà,
la vivacità e l’anticonformismo del dibattito politico e culturale (in piena
‘guerra civile’!), e la transizione verso una democrazia organica, pluralista e
rappresentativa della RSI, così come configurata dal politico ed accademico
fascista Carlo Alberto Biggini (Ministro dell’Educazione Nazionale durante la
Repubblica di Salò); il secondo invece (“Incontri nella terra di mezzo”), è una
sorta di autobiografia intellettuale, un viaggio nel luogo simbolico (la
tolkeniana ‘Terra di Mezzo’) del ‘pensiero differente’ (quello ‘politicamente
scorretto’) che ha formato intellettualmente e spiritualmente Primo Siena,
attraverso l’incontro con una quindicina di pensatori, italiani e stranieri,
che hanno fortemente contribuito, sia attraverso la conoscenza personale sia
attraverso le loro opere, alla formazione della personalità dello scrittore,
cattolico ghibellino, fascista d’antica data per storia famigliare, soldato
volontario e combattente in guerra, missino della prima ora, consigliere
comunale, dirigente politico di valore, solo per rimanere nel campo
dell’impegno ideale!
L’iniziativa di ieri, indubbiamente meritoria, avrebbe
probabilmente dovuto beneficiare di altra cornice e maggiore pubblicità, ma
anche questi sono segni dei tempi.
Primo Siena, fidelis fidei!
Baltikum
«Ecco – pensai – l’unico modo di essere
rivoluzionari sul serio è questo: l’unico anticonformismo verace essendo quello
di chi procede sia in cultura che in politica controcorrente, avversando la
pigrizia mentale dei luoghi comuni». (PRIMO SIENA, “incontri nella terra di
mezzo. Profili del pensiero differente”, pag.69)
Fonte: http://www.progettonazionaleverona.it/primo-siena-in-visita-a-verona/
Fonte: http://www.progettonazionaleverona.it/primo-siena-in-visita-a-verona/
Proprio in questi giorni vado rileggendo alcuni studi pubblicati da Primo Siena sulla rivista "Metapolitica" e continuo ad apprezzarne la profondità di pensiero e la scrittura chiara e vigorosa. Una quarantina d'anni or sono, studente universitario alla ricerca difficile e sofferta di una lettura cristiana del pensiero tradizionale, incontrai per la prima volta, in un'intervista rilasciata da Primo Siena alla rivista "Il Conciliatore", i nomi di Attilio Mordini e Silvano Panunzio. Mi si aprì allora una pista di indagine fondamentale per la mia vita. Colgo l'occasione di questo articolo per ringraziarlo e rendere omaggio al "cavaliere errante" della Cristianità-Europa. Giuseppe Maddalena
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