01/11/11

Sull'enigma degli Ufo: Le feu des Magiciens


di Aldo La Fata

Molti dei nostri abituali lettori si sorprenderanno di vedere segnalato sul blog di Metapolitica un libro sugli Ufo e per soprammercato in lingua francese. La ragione di questa segnalazione è duplice: intanto il libro in questione rimanda fin dal titolo -Le feu des Magiciens- al classico del realismo-fantastico Il mattino dei maghi di Louis Pauwels e Jacques Bergier; e inoltre perché –vivaddio!- affronta l’esotico tema in modo intelligente e con grande mole di inoppugnabile documentazione di certificata provenienza.

Sull’enigma degli Ufo come tutti sanno si sono scritti migliaia di libri per lo più senza valore e spesso farneticanti che hanno generato stuoli di “credenti in qualsiasi cosa” e prodotto una disarmante e generale disinformazione. Ciò ha avuto come conseguenza da una parte l’ignoranza del fenomeno e dall’altra la ben motivata presa di distanza delle persone serie e culturalmente attrezzate dal suo studio. Se dovessimo fare l’elenco dei libri validi sull’affascinante argomento ne potremmo indicare al massimo una decina a cominciare dallo stimolante e sempre valido “Un mito moderno. Le cose che si vedono in cielo” del celebre psichiatra svizzero Carl Gustav Jung. Quest’ultimo aveva concluso alla fine della sua ricerca che il fenomeno al di là di una possibile spiegazione “psicologica” aveva invece una natura ben solida e reale. Tuttavia Jung con il suo libro finì involontariamente per ispirare un’ipotesi a nostro giudizio fantasiosa ma grandemente suggestiva: l’ipotesi parafisica. Questa ipotesi è stata promossa e sostenuta soprattutto da studiosi di lingua francese che hanno prodotto sull’argomento una letteratura di buona marca culturale e di indubitabile valore teorico. Qui basterà fare i nomi di Aimé Michel, Pierre Guérin, Jacques Vallée, Jean Sedir, Jean Robin, Charles Upton (quest'ultimo californiano) per non citare che i più noti.

Anche l’Italia ha avuto i suoi sostenitori dell’ipotesi parafisica (l’unica alternativa secondo gli addetti ai lavori alla più probabile e verosimile ipotesi extraterrestre) ma tristemente in chiave “diabolista”. Si tratta per lo più di “tradizionalisti cattolici” (nostri amici dunque) e di “fondamentalisti protestanti” che in perfetta buona fede credono di poter forzare la mano dell’interpretazione spingendola in territori alquanto tenebrosi che per loro fortuna ignorano del tutto. Queste forzature ci ricordano quelle “bagatelle” cristianiste (queste sì diaboliche) sulle donne o sui selvaggi senz’anima, o quelle analoghe dello sciamanesimo come fenomeno di possessione diabolica, o degli ebrei “vil razza dannata” e simili. Attenzione dunque a giudicare o spiegare ciò che si ignora parzialmente o del tutto, ne possono derivare comportamenti e atteggiamenti a dir poco sgradevoli...

Sia chiaro però che noi qui non vogliamo giudicare il valore in verità alquanto diseguale di questi studi, ma solo registrarne la probabilissima fallacia delle conclusioni e l’inadeguatezza del metodo che non tiene conto della totalità dei casi e forza innecessariamente la mano dell’interpretazione negativista.

Intendiamoci, le cose non vanno certo meglio quando a trattare il tema sono i cosiddetti ufologi di professione che spesso e nella migliore delle ipotesi si limitano alla catalogazione dei meri “resoconti di avvistamento” e all’esame di qualche immagine video o fotografica. Il testo invece che segnaliamo oggi ci pare fare la differenza. A nostro giudizio uno studio imprescindibile per farsi finalmente un’idea chiara e precisa su cosa siano effettivamente questi oggetti di origine sconosciuta. Dopodiché ben vengano analisi sociologiche, psicologiche, filosofiche, metapsichiche, teologiche, metafisiche, apocalittiche, metapolitiche e quant’altro. Insomma e per farla semplice: mai dire “gatto” se non ce l’hai nel sacco.

Per informazioni e richieste:

http://laboratoire.vulcain.pagesperso-orange.fr/

laboratoire.vulcain@orange.fr

7 commenti:

  1. Caro Aldo, a volte pure i cosiddetti ufologi 'farneticanti', hanno un certo qual valore. Già, perché in tempi bui come quelli degli anni '50-'60-'70, dove la scienza si candidava a divenire la nuova religione, la politica diventava sempre più strumento per i comitati d'affari a livello locale, e mezzo principale per l'istituzione del Nuovo Ordine Mondiale (oggi sostenuto persino in ambienti cattolici, ahimè); ebbene, in quei tempi angoscianti, un manipolo di cialtroneschi studiosi, certo, mitomani, pure, rilanciava l'immaginario collettivo, si faceva portatore di aspettative, sogni, speranze di tanta gente, attraverso il fenomeno degli ovni. Sì, poi son venuti gli ufologi 'seri', più o meno, e dimostrando la propria sudditanza psicologica nei confronti della cultura e della scienza ufficiale, hanno tentato di sistematizzare una fenomenologia che sfuggiva e sfugge tutt'ora ad ogni inquadramento. Il vero problema di fondo concerne il muro di silenzio e poi il discredito che il Sistema egemone - sia esso democratico che collettivista - ha adottato per gestire il segreto. Perché il potere, in ogni forma, deve detenere il segreto come strategia per governare. Gli arcani del potere dominano l'informazione, la scienza, la cultura, e qualsiasi accadimento, filosofia, eresia, che potrebbe alterare lo status quo, viene decisamente perseguitata. La storia ce lo insegna. Ogni turbativa che violi il comune senso delle cose, o viene sradicata o acquisita.
    Il fenomeno ovni o u.f.o. che dir si voglia, è un mito, nell'accezione tradizionale, che soppianta o quantomeno irrompe nella realtà convenzionale, la distorce o dimostra che il re è nudo. Dal '70 mi sono occupato di questo fenomeno e devo ammettere che è stato il volano per la mia passione nei confronti del misterioso, dell'occulto. È un fenomeno elusivo, erratico, controverso, a volte illuminante. Dallo studio e analisi dei rapporti-ufo son passato alla conoscenza diretta e ti assicuro, per quel che vale la mia testimonianza, che come in tutte le cose di questo mondo, vi sono zone grige dove tutti i gatti appaiono grigi, appunto. Bisogna stare all'erta, ma se nella Creazione vi sono come è certo, altre dimore, un significato, un segno per noi ci deve pur essere.

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  2. Caro Angelo, il problema di fondo tu dici è il cosiddetto “muro di silenzio”. Sono d’accordo. Se le autorità governative ci avessero detto fin da subito le verità da loro acquisite sugli ufo (e non possono esserci dubbi sul fatto che costoro –militari, servizi segreti e non saprei chi altri - dopo più di 70 anni di osservazioni e studi devono per forza essere giunti ad una qualche conclusione) non avremmo avuto le torme di studiosi improvvisati che involontariamente hanno finito col gettare nel discredito l’intero fenomeno. Tuttavia, preso atto di questo per ora immodificabile stato di cose, che fare? Io non escludo a priori che nel fenomeno ci siano o possano esserci zone di grigio o persino di nero, ma preferisco per non sbagliare attenermi alla regola aurea della prudenza e della “sospensione di giudizio”. Non vorrei che con il sostenere un’ipotesi empiricamente indimostrabile, finissimo nostro malgrado per portare acqua al mulino dei negazionisti governativi e di regime. E poi c’è il più grave pericolo di fomentare atteggiamenti mentali insani e reazioni aggressive che forse il fenomeno non merita. Un tale errore di valutazione sarebbe assai grave e vorrei ricordarti che uno simile fu commesso proprio dalla Chiesa cattolica nei confronti dei cosiddetti “eretici” che tu invece sempre difendi. Quello che io sostengo è semplicemente questo: vediamo cosa abbiamo agli atti sul piano delle prove materiali e attendiamo semplicemente di saperne di più. Tutto il resto mi sembra veramente farina del diavolo.
    Circa infine la tua personale esperienza (anch’io ne ho una che tengo per me...), non la contesto, ma non mi è consentito neanche di assumerla come vera.Un caro abbraccio.

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  3. Caro Aldous, apprezzo la tua santa prudenza, che non mi appartiene per carattere e conoscenza. Purtroppo, però, se un muro ti impedisce di vedere cosa c'è dietro, non puoi star lì ad attendere chissà quale colpo di vento. Forzare il blocco è necessario, se non vogliamo cadere nella rete del sistema. Panunzio disse una volta che sarebbe sufficiente un sassolino per far saltare l'ingranaggio del nemico (cito a memoria). Ecco, è quello che ci vuole. Ci hanno scippato la libertà di sapere, di essere uomini e donne libere di scegliere il destino; ci hanno legato ad un cappio economico-finanziario che come la camicia di Nesso ci stringe ad ogni movimento. I tempi sono finiti. Il NOM ci porta verso la dissoluzione. Tutto ciò che ha a che fare con quelle cose che ci sorvolano senza insegne? Non sono angeli, come alcuni cultisti vorrebbere farci credere, nemmeno diavoli come si sostiene in certi ambienti catto-tradizionalisti (Jean Robin per esempio). Sono segni che ci suggeriscono una cosa: apparteniamo ad una dimensione cosmica, oltre il cortile di sangue e lacrime in cui qualcuno ci ha relegato.
    Non difendo le eresie, cerco di capirle e distinguerle. Attenzione a non confondere la Tradizione con gli stucchi del soffitto. Temo che la Chiesa per difendersi da ciò che sta fuori, non si accorga del nemico che è già penetrato dentro.
    Leggiti il documento stilato dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, intitolato ''Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un’autorità pubblica a competenza universale'', e dimmi cosa ne pensi. Puzza alquanto, dico io o è un'impressione di uno sporco eretico, degno del rogo?

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  4. Carissimo Angelo,
    io sarei non tanto dell’idea di “abbattere il muro” ma di attraversarlo con la sottigliezza dello Spirito, ma credo che tu abbia voluto dire più o meno la stessa cosa. Capisco comunque il tuo timore per il Sistema (il cosiddetto NOM) , ma io ti dico che sarebbe bene non averne paura (ricordi le parole del tuo amato Wojtyła: non abbiate paura!): le sue armi per quanto temibili sono spuntate e nulla possono contro le “irradiazioni” dello Spirito. Il mondo è in affanno ma l’umanità non è ancora al suo collasso e se te lo dice un apocalittico puoi ben crederci. C’è ancora tempo e in questo tempo tutto è possibile. Il Male non domina ancora che pochissime coscienze (per nostra fortuna) mentre gran parte dell’umanità è per lo più solo “assopita” o narcotizzata. Per la maggior parte degli esseri umani, credimi, c’è speranza. Aggiungo: ci deve essere speranza (la speranza è davvero l’ultima a morire). Quale parte abbiano poi gli Ufo nella nostra vicenda terrena è difficile dirlo (la tua ipotesi comunque ha una sua validità, o almeno credo…), ma piuttosto che creare malintesi o peggio fomentare le imposture, preferisco un più saggio non formulare ipotesi. Questo non significa non avere un’idea anche precisa di ciò di cui si tratta, ma solo, se proprio non se ne può fare a meno, un formularla con prudenza, pacatezza e possibilmente senza eroici furori.

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  5. P.s.
    Sul documento pontificio del quale mi chiedi ti saprò dire quando lo avrò letto.

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  6. Carissimo Aldo, sto leggendo il libro di Huck e sono più o meno a metà, è un continuo crescendo ma è decisamente presto per commentarlo. Mi è tornata in mente una vecchissima lettura fatta quando ero parecchio interessato ad alcune divulgazioni scientifiche, in cui veniva affrontato il tema della quarta dimensione dello spazio (la dimensione temporale o le innumerevoli dimensioni della fisica moderna non c'entrano), e a titolo di curiosità provo a condivederne qui alcuni elementi.
    Per noi è impossibile concepire mentalmente una "quarta dimensione" e quindi ci si può servire solo di paradossi e analogie...in ciò l'autore - un matematico - era molto bravo e affrontava l'argomento anche a livello di gioco mentale, e si chiedeva: come possiamo immaginare una quarta dimensione dello spazio? come è possibile concepire, per assurdo, l'interazione di un eventuale oggetto quadridimensionale con il nostro mondo e le nostre percezioni? Per immaginarcelo ci si può servire per analogia dell'interazione tra un mondo immaginato a due dimensioni e un oggetto a tre dimensioni. Esempio di mondo a due dimensioni: la superficie dell'acqua. Figurandola come un'estensione bidimensionale, poniamo che in essa si muovano ipotetici esseri coscienti bidimensionali che non posso intendere in alcun modo il concetto di tridimensionalità... Noi grazie alla terza dimensione possiamo osservare questa superficie da ciò che per loro è "esterno", senza interagire con le sue due dimensioni, in modo che gli ipotetici esseri bidimensionali non si accorgano di ciò. Possiamo anche interagire più direttamente provando ad immergere un dito nell'acqua: gli esseri bidimensionali vedrebbero un puntino ingrandirsi formando un cerchio che si ingrandisce o rimpicciolisce a seconda del fatto che la superficie dell'acqua stia "sezionando" una parte più o meno grossa del dito. Inserendo tutta la mano lo stesso fenomeno si replicherebbe per ogni dito, e sulla superficie si formerebbero tante forme circolari quante sono le dita che entrano in contatto con l'acqua. Agli occhi degli ipotetici esseri bidimensionali queste sarebbero tante forme distinte e apparentemente indipendenti tra loro mentre noi sappiamo che appartengono alla stessa mano tridimensionale. Continuando l'immersione, le forme circolari create dall'immersione delle dita ai loro occhi si "fonderebbero" in un'unica forma molto grande, cioè la sezione del palmo.
    Non so se sono stato chiaro in questo artificio concettuale, e se siano sufficienti queste poche righe, si potrebbero comunque fare tantissimi altri esempi... oppure provare ad aggiungere una dimensione all'intero scenario: in modo analogo un "oggetto" quadridimensionale potrebbe interagire col nostro mondo apparendo dal nulla, come una minuscola sfera, che si ingrandisce, che si fonde con altre apparentemente separate, che cambia forma... Ovviamente non posso trarre alcuna conclusione, ma non ho potuto far altro che notare l'incredibile somiglianza tra gli esempi di interazione tra ipotetici oggetti quadridimensionali col nostro mondo immaginati dallo scrittore matematico e le tantissime testimonianze riportate da Huck nel suo libro riguardanti avvistamenti di oggetti volanti che oltre ad avere una apparente realtà materiale, cambiano forma, fluttuano, non emettono rumori, diventano più grandi o più piccoli, al loro interno sembrano decisamente più vasti e spaziosi delle apparenze, e addirittura si uniscono tra loro quasi "fondendosi"...
    A presto!
    Paolo M.

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  7. Carissimo Paolo,
    ti ringrazio molto per il tuo commento che delucida con un esempio che direi assai calzante il problema della quarta dimensione in relazione agli Ufo. Il ricorso a questa teoria è certamente utile a chiarire alcuni aspetti di questa misteriosa fenomenologia. Se ne riparlerà.

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