20/02/16

Notarella sul caso Bergoglio


Le due anime di papa Francesco I

Il nostro tentativo di difendere il Papa ad oltranza e “a prescindere”,  ha suscitato diverse e differenti reazioni, talune energicamente negative e polemiche, altre semplicemente perplesse, altre ancora di approvazione e condivisione. Quel che è certo per tutti è che il “caso Bergoglio”, a prescindere da come la si pensi,  non lascia indifferenti e, nel bene e  nel male, fa parlare di sé, scatenando pulsioni e passioni spesso irrefrenabili e quasi da tifoseria. Oltre l’emotività e il partito preso, ci sono poi i ragionamenti, e io inviterei tutti a non fossilizzarsi troppo sulle proprie opinioni e provare a fare un piccolo sforzo di approfondimento a 360 gradi.
Tra gli “opinionisti” non ci sono solo gli scontati teologi della domenica alla Gianfranco Ravasi,  Bruno Forte e  Enzo Bianchi (comunque da leggere, non sia mai che ogni tanto questi brillanti sapientoni imbrocchino qualche verità sfuggita a noi miserelli), bensì anche i Franco Cardini, i Vittorio Messori, i Maurizio Blondet, i Pietrangelo Buttafuoco, gli Antonio Socci, i Marcello Veneziani, i Giovanni Lindo Ferretti (di quest’ultimo, in particolare, suggerirei la lettura di “Ho visto Ratzinger, ammiro Bergoglio” apparso sul quotidiano l’Avvenire il 30 ottobre 2014 e presente sul web). E per non farsi mancare niente, bisognerebbe anche leggere qualcosa dei nostri tradizionali avversari ideologici, gli Alberto Melloni ad esempio o i Vito Mancuso. Da non trascurare anche le letture dei vaticanisti tipo Andrei Tornelli, Enzo Romeo, Giuseppe Di Leo (interessantissima la rubrica di quest’ultimo “Rassegna Stampa Vaticana” su Radio Radicale), Sandro Magister e qualche altro di cui ora mi sfugge il nome. Dunque, una molteplicità e varietà di punti di vista da prendere seriamente in esame. E qui ci permettiamo di consigliare anche il blog dell’amico Carlo Gambescia che spesso ci delizia con riflessioni sul tema di rara intelligenza, cultura e straordinaria ironia. Infine, non sarebbero da trascurare le posizioni dei cattolici controrivoluzionari alla Pucci Cipriani e degli irriducibili paladini della Tradizione cattolica pre-conciliare alla Don Francesco Ricossa.

Con questo sguardo di insieme credo che alla fine si possa legittimamente tirare le proprie conclusioni senza rischiare di passare semplicemente per dei fanatici pro-Bergoglio o anti-Bergoglio.
A.L.F.


A dibattito terminato, si aggiunge ora il commento dell’amico Roberto pervenutoci di fresco questa mattina. Eccolo:


Carissimi, con il permesso di Aldo, vorrei dire la conclusione a cui sono arrivato, dopo aver osservato l'evoluzione mediatica degli 8 anni di pontificato di Benedetto XVI e dei quasi 3 di Francesco I.
I mezzi di comunicazione distorcevano i discorsi e le parole di Papa Benedetto in modo da rendere le masse a lui ostili (lampante esempio, il discorso di Regensburg). Con Francesco I la tattica è cambiata: nonostante questo Papa con certe affermazioni ci lasci sorpresi/perplessi/indignati o quel che sia, riesce in qualche modo a non diventare ostile alle masse. Per cui, la mia conclusione è che ora i mass media, manovrati dalla criptopolitica, stiano tentando di dividere i cattolici. Come ha già osservato giustamente Luca Senatori, questo Papa è motivo di divisione, ma è lui a dividere o la criptopolitica anticristica? Ce ne sarebbero di capitoli da aprire, voglio comunque soffermarmi su due fatti: lo storico incontro col Patriarca di Mosca Kirill e la profezia di San Giovanni Bosco sull'Anziano del Lazio e il Guerriero del Nord. Il primo è un evento di portata storica dalle dimensioni epocali e Blondet non ha scritto una parola a proposito: forse per non perdere il suo pubblico di sedevacantisti. Sulla profezia di S.Giovanni Bosco, riporto cosa mi disse Padre Serafino Dal Pont la prima volta che ci incontrammo: l'Anziano del Lazio potrebbe non essere il Papa (mi domando però chi altrimenti?), il Guerriero del Nord secondo il professor Panunzio (e altre profezie riportate da poco da Blondet, che potete trovare anche sul mio blog
sarebbe un discendente dei Valois, quindi un pretendente al trono di Francia. Visti gli eventi odierni, verrebbe da pensare che il Guerriero del Nord sia Vladimir Putin, ma su questo sono abbastanya scettico. Chi vivrà, vedrà. Cari saluti a tutti, Roberto
 

4 commenti:

  1. Grazie Aldo. Aggiungerei, come articolo da leggere assolutamente, quello di Mario Tronti, apparso su "L'Unità" del 14 luglio 2013 (leggibile sul web), circa la continuità fra papa Ratzinger e papa Bergoglio. Il titolo è: "L'Enciclica e la critica dell'individualismo".

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  2. forse per non perdere il suo pubblico di sedevacantisti

    Se anche fosse verosimile, questo pubblico di sedevacantisti è ormato sì e no da quattro gatti. Siamo seri.

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  3. Caro Marco, mai stato così serio, poi potrei anche sbagliarmi. Presupponendo ciò, perché Blondet non ha minimamente parlato dell'incontro tra Francesco e Kirill?
    Grazie, saluti.
    Roberto

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  4. Caro Roberto,
    Non ne ho idea. Forse lo considera ecumenismo di facciata, anche se, se fosse così, sarebbe smentito dalle parole di Kirill (di cui ovviamente i mezzi di disinformazione non hanno parlato). Lo si potrebbe chiedere a lui. Il pubblico di Blondet, secondo me, si divide tra cani sciolti, Fraternità San Pio X, destra non cattolica, ma i sedevacantisti non lo vedono di buon occhio (lui non lo è), e comunque sono quattro gatti che non contano niente.
    Grazie a lei.
    Saluti,
    Marco

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