Bruno Bérard, Aldo La Fata. Che cos’è l’esoterismo tra verità e contraffazioni
Recentissima traduzione in lingua italiana di un testo apparso in francese il 4 aprile scorso, L’ésotérisme pour tous (collana “Metaphisyque au quotidien” delle edizioni parigine L’Harmattan diretta da uno dei due co-autori, Bérard), ho l’ardire di affermare (ma restando comunque aperto a qualsiasi smentita) che questo libro-intervista rappresenti un po’ la summa (per quanto in forma dialogica e, a suo modo, “ridotta” per poter essere ricompresa entro le poco più che 200 pagine) degli studi in materia di Aldo La Fata, principiati addirittura nella preadolescenza grazie alla scoperta di alcuni volumi evoliani nella biblioteca paterna.
Un dialogo serrato, amichevole e proficuo quello tra La Fata e Bérard, quest’ultimo dottore in Religioni e Sistemi di Pensiero presso l’Ecole pratique des haute études (Sorbona) nonché tra i massimi studiosi ed esperti di metafisica a livello europeo e oltre (per averne contezza, invito alla lettura della sua Introduzione a una metafisica cristiana, uscito in traduzione italiana nel 2021 per Simmetria Edizioni a cura di Aldo La Fata).
Per forza di cose non si è potuto scendere troppo in profondità, ma del resto, tra gli scopi precipui del dialogo, vi è quello di fungere da trampolino di lancio per altre e alte (non che questa non lo sia) letture, dati i titoli importanti – opere di esoteristi, esoterologi, storici dell’esoterismo – di cui vien fatta menzione; la qual cosa potrebbe contrastare con quanto dal sottoscritto affermato poco sopra (la questione della summa) ma, leggendo, ci si può rendere ben conto di quanto il testo in questione possa svolgere pienamente l’una e l’altra mansione!
Con l’umiltà cognitiva (attributo riconosciutogli dal sociologo e metapolitico Carlo Gambescia) che caratterizza i suoi studi, le sue risposte – mai definitive ma sempre passibili di ripensamenti e aperte al confronto, tant’è vero che, lungo tutto il corso del dialogo/intervista, capita spesso che, ad una domanda di Bérard all’intervistato, ne segua subito una di Aldo La Fata all’intervistatore (ed ecco perché utilizzo più volentieri il termine “dialogo” per identificare il “genere” di questo saggio) – e in generale tutta la sua persona, La Fata rende edotto anche il cosiddetto “uomo della strada” (termine esplicitamente usato dai due dialoganti) su terminologie, “scuole”, personaggi, che determinato “falso esoterismo”, quello che si crogiola nelle segretezze spinte all’eccesso e in una chiusura che si rivela alla fine essere soprattutto mentale, vorrebbe nascoste ai “profani incolti” (e proprio in tale atteggiamento questo supposto esoterismo si dimostra falso: nell’osservazione altrui dall’alto in basso, mentre l’esoterista sincero – che lo è allorquando fa aderire il proprio “sapere”, da non intendere, chiaramente, come mero apprendimento, esoterico ad una fede religiosa tradizionale ed assodata, non costruendoselo da sé a spizzichi e bocconi presi qui e là – pur consapevole che la Via è davvero stretta, non ritiene nessuno a prescindere indegno di poterla percorrere). Davvero necessari, al fine di una comprensione la più ampia possibile (per quanto la totalità di una materia quale è l’esoterismo difficilmente si possa comprendere “allo stesso modo in cui si apprende una qualsiasi disciplina scolastica o universitaria”) i capitoli riguardanti l’esoterismo rapportato ai principali sistemi di pensiero “umani” ai più vari livelli: “Esoterismo e scienza” (capitolo I), “Esoterismo e religione” (capitolo II), “Esoterismo e mistica” (capitolo VII), “Esoterismo e metafisica” (capitolo XV).
Ma il vero e proprio nocciolo del testo (almeno a parere di chi scrive) è strutturato in numerosi capitoli (sette) i quali provano (e, a mio modestissimo parere, riescono) a dare un’infarinatura molto più che generale sul tema della strutturazione della tematica esoterica nell’ambito delle principali (e tradizionali) fedi religiose: Ebraismo, Islamismo, Cristianesimo, Induismo, Buddhismo (ancorché René Guénon, del quale La Fata afferma esplicitamente che nessun esoterologo e nessun esoterista possa fare a meno, “avesse ritenuto per un certo periodo di tempo il Buddhismo un’eresia antitradizionale”), Taoismo e un’importante digressione sui cosiddetti esoterismi moderni (veri, presunti o falsi).
Di piacevolissima lettura i capitoli in cui la discussione scende un po’ più nelle vicende personali, di Aldo La Fata (specialmente il terzo, “Biografia esoterica”, ed il sesto, “Un’avventura nell’esoterismo”) e di diverse personalità (in positivo o negativo) “del settore” (il capitolo IV, “Una storia dell’esoterismo” e il XVII, che ha con tutta evidenza dato il titolo al saggio intero, “Che cos’è l’esoterismo”).
Concluso da una postfazione di Jean-Pierre Brach, Chargé de conférences presso la sezione Scienze Religiose dell’Ecole pratique des hautes études, che plaude alla composizione del volume e alla sincera oggettività col quale il dialogo tra i due co-autori si è svolto, non mancando di osservare quanto “la prospettiva dominante dell’opera sia cristiana, e persino spiccatamente cattolica” (e qui non può mancare un riferimento all’assidua frequentazione panunziana di Aldo La Fata, all’incirca dai suoi 24/25 anni alla morte del “Testimone dell’Assoluto” avvenuta nel 2010, in seguito alla quale ha fatto propria la tensione spirituale del cattolico Silvano Panunzio alla ricerca dei semina Verbi anche al di fuori del Cristianesimo, in ciò dimostrando di essere davvero e autenticamente cattolico, ovverosia universale), questo libro, che speriamo possa almeno un po’ dissipare le fitte nebbie mentali di cui soffrono alcuni autodichiaratisi “esperti del settore esoterico”, pur nella semplicità e anche nella velocità di lettura che il ritmo dialogico permette, necessita di più d’una per essere acconciamente – e in tutte le sue parti – assimilato!
Buona lettura, dunque!
Fonte:
Bruno Bérard, Aldo La Fata. Che cos’è l’esoterismo tra verità e contraffazioni - Satisfiction