Christophe Andruzac,
René Guénon nel pensiero Cattolico,
Ed. Simmetria, Roma 2015, €16,00
René Guénon nel pensiero Cattolico,
Ed. Simmetria, Roma 2015, €16,00
Per le Edizioni Simmetria è uscito un breve
testo su Guénon, tratto a sua volta da un volume importante di Christophe
Andruzac: La contemplation métaphysique et l'expérience mystique. Il
testo è commentato da Aldo La Fata che ne ha curato la prefazione e la ricca
bibliografia.
Il tema proposto è assai interessante in
quanto sappiamo tutti come la vexata questio sulla
"anticattolicità" o meno di René Guénon abbia scatenato la fantasia
(ma a volte anche il livore) di numerosi esponenti delle varie correnti
tradizionaliste europee. Ovviamente, soprattutto in Italia, viene spontaneo
fare dei paralleli con Evola che ha sviluppato una teoria dell"individuo
assoluto" assai lontana da quella di Guénon. Ma l'opera di Guenon, a cui è
sicuramente debitore tutto il pensiero tradizionale dello scorso secolo, si
amplia verso gli aspetti più sottili della metafisica vedantina e abbraccia
molti stilemi della folgorante via dello "zen" come del sufismo
islamico. Per cui, subito dopo la morte dell'autore sono fiorite decine di
opere di commento alla metafisica guenoniana. Alcune con lo scopo di studiare
in dettaglio l'immenso lavoro compiuto dal francese, altre decisamente e
specificamente "polemiche" e soprattutto dense di pregiudizi causati
dalla scarsa conoscenza delle radici filosofiche orientali di Guénon. Andiamo
perciò dalle critiche del cardinale Daniélou, a Marie Davy che mantiene un
giudizio assai obiettivo e distaccato, a Jean Tourniac o ad Angelo Terenzoni
aderenti al pensiero guenoniano. Il testo riporta molte "opinioni" di
tali autori e propone anche le critiche di Jacques Maritain o di P. de Lubac in
cui appare evidente come il contrasto fra una intransigente ortodossia
cattolica e una metafisica "vedantina" come quella di Guénon
conducano a posizioni teologicamente irriducibili. La lettura di tale piccolo
testo è a nostro avviso assai interessante in quanto può mostrare come partendo
da giudizi (o forse pre-giudizi) dottrinali, sia assai difficile non solo un
dialogo ma anche una sincera comprensione di un pensiero che non è fatto di
dogmi apodittici ma soprattutto di approfondimento intellettuale e poi
contemplativo. Cosa che trascende e supera la logica e la dialettica.
Alcuni commenti:
Antonello
Colimberti
Senz'altro
da leggere. Quanto al contrasto fra ortodossia cattolica e metafisica "vedantina"
esistono varie soluzioni. Un delle migliori che conosco è quella di un autore
che si firma semplicemente come "Moine d'Occident". Titolo del
volume: "Doctrine de la Non-dualité (advaita-vada) et Christianisme".
Sottotitolo: "Jalons pour un accord doctrinal entre l'Eglise et le
Vedanta". Prefazione: Jean Tourniac. Editore: Dervy-Livres, Paris 1982.
Particolare: il libro è uscito "avec la permission des supérieurs".
Claudio
Lanzi
Molto
interessante è anche il lavoro di Siddhesvarànanda (Pensiero Indiano e mistica
carmelitana); meno conosciuto (accademicamente) di altri ma, a mio avviso,
pieno di suggerimenti di "mistica comparata".
E' il punto di vista di uno yogi che incontra ...San Giovanni della Croce.
E' il punto di vista di uno yogi che incontra ...San Giovanni della Croce.
Antonello
Colimberti
E non
dimentichiamo però Swami Abhishiktananda, ovvero il monaco benedettino francese
Henri Le Saux!
Claudio
Lanzi
Si, anche se
ho sempre avuto una grande perplessità nei confronti del monachesimo che va a
fare yoga: Credo che soprattutto la mistica benedettina disponga di una tale
riserva di metodi ascetici, di tecniche e di possibili incontri con la
metafisica che le "mescolanze" (sempre a mio modesto avviso)
rischiano di inquinare. Insomma credo che il lavoro di un laico che va a
sperimentare l'advaita vedanta sia assai meritevole, mentre credo che un monaco
(e questo fu il caso di Le Saux) finisca sempre in un conflitto, non solo
dottrinale ma realmente "ontologico".
Sig. Lanzi, io credo che la riserva di tecniche e metodi ascetici della mistica benedettina ( e della mistica cristiana in generale ), sia un ventesimo di una branca di un qualsiasi Yoga . Su quel piano oriente batte occidente 100 a 1...( se si pensa ai vari tipi di tantrismo, ai vari tipi di yoga, al qi gong ecc.ecc ). Duole ammetterlo ma è così.
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