In
questo sito non si è mai parlato di politica, né è nostra intenzione incominciare
a farlo; tuttavia, non possiamo fare a meno di segnalare quelle iniziative “politiche”
che ci sembrano in linea con le nostre idee e convinzioni metapolitiche, da
qualunque parte provengano. In questo caso, la proposta dei Radicali italiani
di inserire nella Carta dei Diritti dell’Uomo il “diritto alla conoscenza”, ci
sembra non solo una buona idea, ma anche un’idea su cui può valere la pena
impegnarsi personalmente e magari spendere anche qualche euro. Il principale
ispiratore di questa iniziativa è l’immarcescibile Marco Pannella che,
nonostante l’età avanzata e una grave malattia, continua a condurre le sue
battaglie politiche a tutto campo. Per l’occasione il Nostro ha conquistato
come sponsor di questa campagna il musicista-filosofo Franco Battiato e con lui
ha realizzato uno spot che potete vedere qui https://www.youtube.com/watch?v=AVEKgQC2eCs
). Se la cosiddetta Destra politica italiana avesse avuto in questi ultimi decenni un
personaggio coraggioso, coerente e di livello come Pannella, certamente non si sarebbe
ridotta a quel penoso cumolo di macerie sotto le quali ormai, ahinoi, non si
avvertono più segni di vita. Qui di seguito il pezzo apparso sulla pagine web
dei Radicali.
***
Negli ultimi due decenni, in molti Paesi e città
abbiamo assistito all’impiego di mezzi e strategie militariste e a un
prolungato, pretestuoso e arbitrario Stato di emergenza, proclamato per la
pretesa necessità di difendersi e difenderci dalle minacce provenienti da
terrorismo, immigrazione, droga e altri “nemici”.
Si è insediato così uno “Stato di Emergenza” permanente, le cui radici spesso affondano in presupposti ingannevoli, se non vere e proprie menzogne. Vittime della multiforme Ragion di Stato sono i diritti umani, la responsabilità, la mancanza di supervisione nel processo decisionale e, in ultima analisi, la pace. Ormai, lo Stato di diritto rischia di esser sostituito e sepolto dallo Stato di Polizia.
I governi devono essere responsabili delle loro azioni e devono garantire un'adeguata informazione, che sia disponibile, accessibile e accurata secondo i principi dell'apertura e della trasparenza. Benché alcuni Paesi forniscano ai cittadini gli strumenti per accedere alle informazioni, ad esempio attraverso i Freedom of Information Acts (Foia), questa normativa spesso non risponde alle attese naturali e legittime dei cittadini, rivelandosi inadeguata e non disponibile in molti Paesi.
Il diritto a conoscere ciò che i membri del Governo fanno segretamente a nostro nome, potrebbe migliorare il rapporto tra candidati eletti ed elettori. Il perfezionamento – e non certo la negazione – dei meccanismi di controllo democratico può contribuire al progresso della democrazia e dello stesso diritto nazionale e internazionale, aumentando così il rispetto effettivo dei diritti umani.
Crediamo che scelte informate e consapevoli portino a decisioni più giuste.
Si è insediato così uno “Stato di Emergenza” permanente, le cui radici spesso affondano in presupposti ingannevoli, se non vere e proprie menzogne. Vittime della multiforme Ragion di Stato sono i diritti umani, la responsabilità, la mancanza di supervisione nel processo decisionale e, in ultima analisi, la pace. Ormai, lo Stato di diritto rischia di esser sostituito e sepolto dallo Stato di Polizia.
I governi devono essere responsabili delle loro azioni e devono garantire un'adeguata informazione, che sia disponibile, accessibile e accurata secondo i principi dell'apertura e della trasparenza. Benché alcuni Paesi forniscano ai cittadini gli strumenti per accedere alle informazioni, ad esempio attraverso i Freedom of Information Acts (Foia), questa normativa spesso non risponde alle attese naturali e legittime dei cittadini, rivelandosi inadeguata e non disponibile in molti Paesi.
Il diritto a conoscere ciò che i membri del Governo fanno segretamente a nostro nome, potrebbe migliorare il rapporto tra candidati eletti ed elettori. Il perfezionamento – e non certo la negazione – dei meccanismi di controllo democratico può contribuire al progresso della democrazia e dello stesso diritto nazionale e internazionale, aumentando così il rispetto effettivo dei diritti umani.
Crediamo che scelte informate e consapevoli portino a decisioni più giuste.
COSA VOGLIAMO FARE
Attualmente stiamo lavorando per convocare la seconda
Conferenza internazionale che si terrà a Bruxelles presso il
Parlamento Europeo, da tenersi tra aprile e maggio 2015.
L'incontro affronterà il tema “Stato di Diritto contro
Ragion di Stato” e radunerà relatori ed esperti di statura internazionale
nel campo dei diritti umani e delle relazioni internazionali. I partecipanti
che si confronteranno nella Seconda Conferenza Internazionale analizzeranno gli
strumenti internazionali disponibili, legali e non, necessari a promuovere la
centralità dello Stato di Diritto e l'universalità dei Diritti Umani e, al
termine della Conferenza, sottoscriveranno e lanceranno un manifesto-appello
che dia nuova linfa vitale alla democrazia asserendo con forza la centralità di
uno Stato di Diritto democratico, federalista, laico, e l’universalità dei
Diritti Umani.
IL NOSTRO OBIETTIVO
Vogliamo la codificazione del diritto umano universale
alla Conoscenza, ossia il diritto di conoscere in che modo e perché i
governi a vari livelli prendano determinate decisioni, non solo legate a
questioni di carattere politico-militare. Crediamo che le Nazioni Unite debbano
essere il nostro primo obiettivo istituzionale e che l'adozione di una
risoluzione o dichiarazione politica presso di esse possa rappresentare il
primo passo verso la codificazione del diritto alla conoscenza. Non vogliamo
abolire il Segreto di Stato ma vogliamo correggere e migliorare i meccanismi di
controllo democratico esistenti per garantire il progresso di uno Stato di
Diritto democratico, nazionale e internazionale, e l'effettivo rispetto dei
diritti umani.
CON IL TUO AIUTO VOGLIAMO
- Convocare una conferenza internazionale di tre giorni a Bruxelles presso il Parlamento Europeo, tra aprile e maggio 2015;
- Condurre una campagna di sensibilizzazione attraverso numerose attività, quali conferenze pubbliche, seminari, inserzioni sui giornali, programmi radiofonici;
- Lanciare il manifesto-appello;
- Pubblicare gli Atti del Convegno in inglese, francese e italiano;
- Organizzare le attività successive alla conferenza di promozione e diffusione, da intraprendere presso le Nazioni Unite nelle sedi di New York e Ginevra: incontri con rappresentanti dell'Onu e di diverse Ong, eventi paralleli, conferenze stampa;
- Creare una piattaforma online dedicata al tema e alla Conferenza.
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