Risvolto
Di questo
libro si favoleggiò molto, per più di trent’anni, senza che se ne avesse, per
lo più, conoscenza diretta. Pubblicato nel 1957 in una tiratura riservata ai
soci di un club del libro, è arrivato in libreria soltanto nel 1991, in
concomitanza con la grande esposizione dedicata a Breton dal Centre Pompidou.
Alla sua origine vi è un progetto che aveva appassionato Breton fin dagli anni
Trenta – e quindi dall’epoca di Minotaure: scrivere una storia dell’arte
«rivisitata da cima a fondo dal pensiero e dallo sguardo surrealista». Il fondo
magico dell’arte, le sue implicazioni religiose, la visione romantica, il
fantastico: tutti gli elementi essenziali della teoria e della pratica
surrealista vengono così rivendicati e riconosciuti nelle loro metamorfosi
attraverso la storia dell’arte, a partire dalle pitture paleolitiche. Come
sempre, Breton è provocatorio e idiosincratico: come sempre, le sue indicazioni
corrispondono a importanti sviluppi nella storia del gusto (basti pensare
all’importanza del surrealismo nella rivalutazione dell’arte primitiva e di
certi pittori del fantastico). Al testo di Breton, accompagnato da un ricco e
raro apparato iconografico, fa seguito una «inchiesta», dove – anche qui
secondo la tradizione surrealista – sono raccolte risposte di altri autori ad
alcune questioni essenziali del libro. Ed è una parte di altissimo interesse,
perché fra coloro che rispondono troveremo, tra gli altri, i nomi di Heidegger,
Magritte, Bataille, Malraux, Blanchot, Caillois, Lévi-Strauss, Leonora
Carrington, Klossowski, Paz.
Nessun commento:
Posta un commento