Presentazione:
ROMA, Libreria ASEQ
(Via dei Sediari 10, tel. 06 6868400, www.aseq.it, info@aseq.it) MARTEDI 13 NOVEMBRE ore 20h30.
Il Libro delle Meraviglie
La tradizione ermetica ha ancora qualcosa da insegnarci?
La tradizione ermetica ha ancora qualcosa da insegnarci?
pp. 350, Roma
L'abate
benedettino Giovanni Tritemio (1462-1516), erudito umanista, storiografo,
criptografo, e soprattutto mago naturale ed ermetista, chiamato Pansophiae
splendor magnus, punto d'incontro di diverse tradizioni sapienziali, è
considerato da molti il padre della tradizione ermetica occidentale
post-medievale, i cui illustri figli saranno Teofrasto Paracelso, Cornelio
Agrippa, ed altri. Fu continuatore della tradizione teurgica neoplatonica,
quale discepolo di Libanio Gallo, dal quale ereditò i manoscritti nonché i
segreti del maestro di questi, l'eremita di origine genovese Pelagio, autore
dell'Anacrisi, un vero e proprio esempio di teurgo cristiano nel XV secolo.
Grazie alla profonda amicizia con l'umanista tedesco Konrad Celtis (1459-1508),
Tritemio fu anche portatore di un insieme di conoscenze ermetiche provenienti
dalle perseguitate accademie platoniche rinascimentali, e in particolare da
quella romana di Pomponio Leto (1428-1497), tramite la relazione di Celtis con
l'umanista di origine toscana Filippo Buonaccorsi alias Callimachus Experiens
(1437-1496). Nell'introduzione sono presentati la figura di Tritemio e alcuni
estratti dalle sue lettere e scritti di carattere ermetico magico di Tritemio.
La seconda parte è una raccolta di processi e segreti alchimici e magici, che
conosciamo, con diversi titoli, da alcuni manoscritti del XVIII secolo,
evidenti copie di altri più antichi, e facenti parte di una più antica e
persistente tradizione di carattere ermetico, comprendente insegnamenti
d'ordine alchimico, astrologico e magico, proveniente dal mondo arabo, e
penetrata in Europa attraverso la Spagna, la Provenza e la Sicilia, tradizione
che, grazie al successivo e fondamentale apporto di Paracelso, sfocerà nella
Confraternita di origine italo-tedesca dell'Aurea Rosacroce. Tale raccolta fu
stampata solo verso il 1855 con il titolo di Libro delle meraviglie
(Wunder-Buch). In questo testo troviamo un'incredibile massa di istruzioni
operative, una vera e propria "tecnologia sacra" che affonda le
proprie radici nella notte dei tempi e che avrà una lunga storia nel divenire
dell'esoterismo occidentale.
Lo sto leggendo. Veramente notevole.E' un peccato che in Italia e in Europa siano così pochi a fare ricerche così serie e ancor meno siano coloro che le condividono . Le Tradizioni si salvaguardano anche così. Sottolineo quell'"anche" prima che i soliti inquisitori da salotto sciorinino l'ovvia importanza della trasmissione diretta. A volte le due modalità camminano di pari passo.
RispondiEliminaAnche questo magnifico saggio sottolinea l'importanza del nostro Paese nella storia della tradizione ermetica.E i dati forniti sono, more solito, di una rara preziosità.
Grazie per il commento. Consigliare la lettura di un libro non vuol dire automaticamente condividerne integralmente il contenuto o ammirarne l'autore. I libri curati da Boella-Galli a noi sembrano meritevoli di stare nella nostra biblioteca, ma liberissimi i nostri lettori di pensarla diversamente.
RispondiEliminaIntelligenti pauca...
Concordo pienamente, l'importante è che chi la pensa diversamente 1) abbia letto il libro 2) abbia la competenza per giudicarlo 3 ) sia in buona fede e non animato da personalissimi malcelati pregiudizi o sia vittima di pettegolezzi.
RispondiEliminaCon cordialità.