La notizia che l’asteroide denominato Apophis (già noto come 2004 MN4) avrebbe potuto colpire la Terra nel mese di aprile del 2036 (il 13 aprile per essere esatti, cioè proprio il giorno di Pasqua), l’avevamo avuta già nel dicembre 2005. In verità, la scoperta risale al 19 giugno 2004. Inizialmente si era calcolato un possibile impatto col nostro pianeta nel 2029, ma calcoli più precisi hanno spostato l’anno al 2036. Proprio il 13 aprile 2029 Apophis passerà a 36.360 km dalla Terra e sarà facilmente visibile a occhio nudo. Questo passaggio altererà la sua orbita, in un modo che a quell’epoca si potrà valutare se effettivamente pericoloso per il nostro pianeta (la sua orbita potrebbe entrare in risonanza con quella della Terra). Per quanto riguarda il rischio d’impatto, la scala Torino classifica Apophis al valore 1 (molto basso, ma non zero), mentre la scala Palermo al valore –1,35. I valori della scala Torino vanno da 1 a 10 e valutano la probabilità e l’energia d’impatto. La scala Palermo è logaritmica (il rischio 2 è pertanto cento volte maggiore del rischio 0) e tiene anche in considerazione le date del possibile impatto: i valori minori di –2 si riferiscono a eventi con praticamente nessuna conseguenza, quelli tra –2 e 0 indicano situazioni che meritano attenzione, infine quelli maggiori di zero sono associati a eventi preoccupanti.
Andrea Carusi, presidente della Spaceguard Foundation, ha detto che un'eventuale missione per modificare la traiettoria di Apophis dovrebbe essere pianificata ora. L'impatto infatti potrebbe essere terrificante, pari alla potenza di 65 mila bombe atomiche come quella esplosa su Hiroshima. Viene solo il sospetto che se ne parli ora e in termini così drammatici con il solo scopo di far aumentare i finanziamenti destinati alla ricerca spaziale, dietro la quale, lo si sa, si celano compiti e progetti di carattere militare.
Andrea Carusi, presidente della Spaceguard Foundation, ha detto che un'eventuale missione per modificare la traiettoria di Apophis dovrebbe essere pianificata ora. L'impatto infatti potrebbe essere terrificante, pari alla potenza di 65 mila bombe atomiche come quella esplosa su Hiroshima. Viene solo il sospetto che se ne parli ora e in termini così drammatici con il solo scopo di far aumentare i finanziamenti destinati alla ricerca spaziale, dietro la quale, lo si sa, si celano compiti e progetti di carattere militare.
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