di Dalmazio Frau
Dimenticatevi le risibili novellizzazioni de
“I Tudor” e de “I Borgia” della recente BBC e invece godetevi, divertendovi, la
miglior cosa prodotta dalla produzione britannica degli ultimi decenni, ovvero
“Disperatamente Romantici”, ora finalmente visibile anche da noi su “La Effe” (
la domenica alle ore 21, canale 50 ).
Una ricostruzione storica – quasi -
ineccepibile e dettagliata fin nei minimi particolari che, tra costumi, luci e
personaggi, ci porta nel pieno della Londra Vittoriana a scoprire quel pugno di
folli sognatori, anarcoidi, socialisti utopisti, reazionari e antimoderni che
furono quegli straordinari e unici, irripetibili, artisti e modelle conosciuti
come “Confraternita Preraffaellita”.
Bellissimi, sì bellissimi nella loro corrusca
giovinezza; il regista e lo sceneggiatore hanno saputo pienamente cogliere il
loro spirito senza mai dimenticare un taglio talmente attuale da farne una
storia avvincente e non didascalica sul tempo scandito dalla musica. Questi
“disperati romantici” possono essere visti e “goduti” anche da chi d’arte non
sa nulla e magari fornire così a costoro un’occasione perfetta per scoprire
alcune persone che avrebbero potuto cambiare il mondo per sempre. Purtroppo non
è successo, hanno vinto “ i paesaggi e le puttane” degli Impressionisti – la
definizione è dell’immenso Ruskin, non mia anche se la condivido – e poi è
arrivato il tracollo. L’Arte Antica s’è quasi persa.
Bellissimi dicevo. Tutti. Perché così sono
gli eroi che si ribellano a un mondo ottuso e brutto, dove conta soltanto il
danaro e una posizione socialmente accettata. La miniserie in sei puntate ci
mostra i Preraffaelliti per quello che erano, un magnifico “ensamble” di
mistici, puttanieri, innamorati, credenti, rivoluzionari, cialtroni cha hanno
saputo guardare oltre con gli occhi del cuore, in mondi fatti di meraviglie e
bellezza, dove i Cavalieri del Graal continuano perenni la loro cerca, dove il
Paradiso dantesco è in terra tra le braccia di una Venere che ha i capelli
rosso fiammanti di Elizabeth Siddal.
Li vedremo tutti nelle prossime puntate, dove
ai primi pazzi capitanati da Gabriel Rossetti e Millais e Hunt, si
affincheranno i superbi e mai sufficientemente compresi Morris e Burne Jones.
Qualcosa da vedere per chi ama l’Arte intesa
anche come Avventura sia del corpo, sia dello Spirito, per comprendere come
dietro a tanta apparente lievità “estetica” esista una profondità “estatica”
come mai più il mondo occidentale ha visto.
Guardatelo dunque, e anche voi, siate –
almeno un po’ - “disperatamente romantici”!
Grazie per la segnalazione, la seguirò sicuramente!
RispondiElimina