01/12/08

La stele di Kuttamuwa

Nella Turchia sud-orientale, nel sito archeologico di Zincirli, datato all'età del Ferro, è stata scoperta una stele che prova che per gli abitanti del luogo la tomba del defunto era anche la dimora del suo spirito. Si tratta di una delle più antiche testimonianze della credenza di una separazione dell'anima rispetto al corpo.
La stele è di basalto, pesa circa 363 chilogrammi ed è larga circa 60 centimetri. La scoperta, a opera di un gruppo di archeologi dell'Università di Chicago diretto da David Schloen, è stata presentata il 22 novembre al convegno dell'American Schools of Oriental Research tenutosi a Boston. Si tratta del primo reperto nel suo genere a essere rinvenuto ancora nella sua disposizione originale, permettendo ai ricercatori di studiare in dettaglio i riti funerari del VIII secolo a.C.
Schloen ha sottolineato come il reperto sia in buonissime condizioni e come sia un misto di testo e immagini che permettono di conoscere più a fondo un'epoca particolarmente lontana nel tempo. Oltre all'immagine del defunto, infatti, vi è anche un'incisione che recita: "Io, Kuttamuwa, servo di Panamuwa, sono quello che ha supervisionato la produzione di questa stele mentre ancora ero in vita. L'ho posta in una camera eterna (?) e ho disposto un banchetto in questa camera (?): un toro per [il dio della tempesta] Hadad, ... un montone per [il dio del Sole] Shamash, ... e un montone per la mia anima che è in questa stele..."
Il sito di Zincirli rappresenta l'area dove sorgeva l'antica Sam'al, città al confine tra Siria e Anatolia. Non essendo stato riabitato, gli archeologi tedeschi che per primi lo scavarono, nell'ultimo decennio del XIX secolo, si ritrovarono davanti solo palazzi e mura di una città risalenti all'età del Ferro. I reperti portati alla luce sono ora per lo più conservati nei musei di Istanbul e Berlino.
Il gruppo di Schloen ha rinvenuto la stele durante la scorsa estate, vicino alle mura cittadine, in quello che era un quartiere residenziale e abbastanza lontano dal palazzo reale. Era custodita in quella che forse era l'abitazione di Kuttamuwa stesso, in un locale adibito a cella mortuaria. Il regio ufficiale è stato descritto come "servo di Panamuwa", re nel VIII secolo a.C.
Per Schloen, l'iscrizione sulla stele dimostra che la cultura di Zincirli presentava sia caratteri semiti che non semiti. I nomi di Kuttamuwa e Panamuwa non sono semiti, aspetto che ricorda le migrazioni indoeuropee nella zona, in epoca hittita. Nel VIII secolo a.C. queste popolazioni si erano già integrate nel substrato culturale locale, adottandone il dialetto semitico.
Infatti la stele di Kuttamuwa mescola elementi di entrambe le culture, come la credenza nell'anima immortale (aspetto semita), che tuttavia non risiedeva nel defunto ma nella lapide della sua tomba (aspetto non semita), forse per via della cremazione del corpo che nella tradizione semita era vietata.
L'iscrizione è in un dialetto semita occidentale che ricorda l'ebraico e l'aramaico, e scritta in caratteri derivati dall'antico alfabeto fenicio. Non a caso si tratta di un sito che doveva avere collegamenti con l'antico regno israelitico e infatti la scoperta sta attirando l'attenzione di studiosi della Bibbia e di storici delle religioni.

(Fonte:www.antrocom.it)


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