06/11/15

Dal blog di Carlo Gambescia: "Papa Francesco divide i tradizionalisti. Non è una notizia…"


di Carlo Gambescia
Non vorremo stancare gli amici lettori con un terzo articolo,  seppure "tangenziale" (fino a un certo punto però),  sulla questione di Papa Francesco.  Tuttavia, il confronto  tra Gianfranco de Turris (*), serissimo intellettuale di destra, brillante giornalista, e Aldo La Fata (**),  forbitissimo cultore delle grandi problematiche metapolitiche,  meritava un commento,  per sottolineare almeno due punti. Diremmo, metodologici.
In primo luogo,  de Turris e La Fata,  nonostante le comuni e  salde radici tradizionaliste (si dice così?), sembrano fatti per non intendersi. Il primo, con Evola nel cuore (e nella mente, ovviamente), quindi  non tenero verso certo cattolicesimo  modernista, il secondo, fedele continuatore di Silvano Panunzio, quindi portato più al ragionamento, certo tagliente, che alla scomunica.
In secondo luogo,  i presupposti  stessi  delle due argomentazioni, sono differenti. De Turris sembra non avere a  cuore la salvezza dell’unità della Chiesa Cattolica (o comunque, solo  a certe condizioni), mentre La Fata, sì-a-prescindere, crediamo.  Inciso:  nessuno si illuda o faccia finta di non capire,  perché  in ultima istanza,  la posta in gioco dell’attuale crisi  è proprio questa.  
Insomma, per venire al nocciolo della contesa e  per dirla con Weber:   de Turris ragiona in termini di etica dei princìpi  (giustizia, costi quel che costi),  Aldo la Fata di etica della responsabilità (il fine - talvolta - può giustificare i mezzi). Perciò, se ci si perdona la metafora facile  facile,  da un lato (de Turris), Papa Francesco è bocciato, come uno studente somaro; dall’altro (La Fata), lo si rimanda a settembre e  comunque  si continua a credere nell’intelligenza e nella buona volontà del “ragazzo”.
Sicché - senza entrare nelle questioni di “stile argomentativo” (simbologia tenebrosa vs solare buon senso)  - dove  de Turris  vede nero, La Fata  vede bianco, o se si preferisce grigio.  E così via…
Ripetiamo, dal punto di vista dei presupposti argomentativi, se ci si passa la battuta (chiedendo simpaticamente perdono agli amici Gianfranco e Aldo), i due contendenti ricordano  “The odd couple” di Neil Simon. Lascio all’immaginazione dei lettori scoprire chi sia  Oscar  e chi sia  Felix…
Pertanto, per chi legge, quale può essere, per parlare come quelli della Borsa, il valore aggiunto del confronto ? Che la figura di  Papa Francesco divide, anche fra i cultori della Tradizione (quella con la maiuscola).  Il che - de Turris gradirà -  non è una notizia.

4 commenti:

  1. Ringrazio molto Carlo Gambescia per il suo importante e ben ragionato intervento interpretativo della discussione sull’articolo di De Turris da noi contestato. Il buon livello di litigiosità tra i “cultori della Tradizione” non è certo una notizia, ma chissà, forse può esserlo il fatto di una vitalità intellettuale che non viene mai meno e che perdura nel tempo e contro tempo. Per quanto riguarda l’indovinello su “The odd couple”, ahimé, credo di essere Oscar.
    Un grande abbraccio all'impareggiabile Carlo

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  2. ;-) Caro Aldo, grazie dell'onore. La stima è ricambiata.
    "Ma chissà, forse può esserlo il fatto di una vitalità intellettuale che non viene mai meno e che perdura nel tempo e contro tempo.". Giusto. Un abbraccio!

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  3. Che articolo! Breve, sintetico, scorrevole, incisivo, intelligente e scritto benissimo! Complimenti, l'ho letto con piacere tutto d'un fiato e direi che riassume benissimo la "diatriba".

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