di Aldo La Fata
Sul blog di Maurizio Blondet è
apparso il 16 agosto u.s. un articolo dal titolo “Irlmaier parlava del nosto tempo?”(1) che ci dà l’occasione di ritornare
su un tema assai controverso e complesso ma rilevantissimo dal punto di vista
metapolitico, quello delle cosiddette “predizioni”, ovvero dell’annuncio in anticipo di eventi futuri.
Come è noto, rispetto a questo
genere di fenomeni, la Chiesa non ha posizioni pregiudiziali. Per essa infatti,
la chiaroveggenza rientra nei fenomeni preternaturali
di ordine conoscitivo che possono essere legati, anche se non
necessariamente, alla santità, alla fede e alle virtù soprannaturali del
soggetto umano.
Il fenomeno in sé è assai facile
da descrivere: si tratta per lo più di percezioni
visive che possono provenire o direttamente dalle capacità extrasensoriali
della persona, o da una fonte indeterminata extrasoggettiva (in tal caso il
fenomeno sarebbero “indotto”), o, ancora, essere effettivamente causate
dall’ispirazione divina.
La difficoltà maggiore per
chi studia questi casi ed è disposto a prenderli sul serio, sta proprio nel
saper distinguere e riconoscere queste diverse fonti di
ispirazione. In linea generale diciamo che quando la fonte è soprannaturale
il soggetto si trova in uno speciale stato
di grazia e che una tale e straordinaria condizione non può confondersi né
con la trance, né con altri stati alterati di coscienza anche se,
esteriormente, una tale differenza non sempre è evidente. Da qui la necessita
di uno studio approfondito per capire se ci si trovi di fronte a un caso di
frode, di disordine mentale, di invasamento di natura incerta - anche diabolica -, di
un fenomeno di natura parapsicologica, oppure a un caso di vera e propria ispirazione dall’Alto. Circostanza
quest’ultima, insieme a quella dell’invasamento, assai rara.
Per avere il tempo di studiare
a modo uno di questi casi, occorre, soprattutto all’inizio, mantenere un
atteggiamento vigile e prudente, fino a quando non si abbiano a disposizione sufficienti
elementi di discernimento.
Fra quanti si occupano di
chiaroveggenza e di “previsioni del futuro”, ai giorni nostri è purtroppo invalsa
la tendenza a confondere questi fenomeni con il profetismo e con le profezie,
nonostante lo sforzo delle tre religioni monoteiste di metterne in evidenza le
profonde differenze. I profeti sono figure tipicamente religiose e un
Nostradamus, un Eusapia Palladino o un Edgar Cayce poco o nulla hanno
in comune con un Isaia, un Geremia o con il profeta Mohammed. E’ certamente possibile che il profeta possedesse tra gli altri anche
il dono della preveggenza, ma la sua prerogativa era quella di essere un “porta-parola”,
un annunciatore, uno che parla in pubblico per nome e per conto di Dio. Il Profeta era innanzitutto un critico severo
della società e del contesto in cui viveva e alle volte diventava anche un
avversario acerrimo del “potere costituito”. Era insomma un “metafisico della
crisi” (la definizione è di Silvano Panunzio), un vero e profondo “anticonformista”
(ma questa parola non gli rende giustizia), un irriducibile dotato di un’intelligenza
penetrante e acuta, capace di scovare il male ovunque sia, si mascheri o si
occulti, e di denunciarlo e affrontarlo senza timori e a rischio della propria
vita. Un testimone dell’Assoluto dunque e purtroppo, molto spesso, un martire
della fede.
Il linguaggio
del profeta era di solito immaginifico, poetico, mitico, simbolico e non
assomigliava per niente a quello invece piuttosto scarno e cronachistico dei
moderni “veggenti” che si presenta quasi come un reportage sul futuro.
Questo, molto sommariamente e
a grandi linee, il quadro
Veniamo ora al caso specifico
di Alois Irlmaier riesumato dall’apocalittico
Blondet.
Confessiamo subito la nostra
ignoranza in merito a questo signore di cui non avevamo mai sentito parlare.
Facendo una veloce ricerca su
internet abbiamo intanto constatato che in lingua italiana esistono poche e
scarne informazioni. Sull’utilissima - anche se non sempre affidabile - enciclopedia
internettiana wikipedia è stata creata la voce, ma solo in lingua tedesca. Non
avendo grande dimestichezza con l’idioma teutonico, attingiamo direttamente dal
Blondet.
Alois Irlmaier era un contadino di
Freisslassing in Baviera. Privo di formazione scolastica e cattolico
praticante, si era fatto notare per le sue doti rabdomantiche e per presunte capacità predittive sfruttate
persino dalla polizia locale per svolgere indagini su casi particolarmente
difficili. Inoltre, il nostro, sempre secondo quanto riportato dai suoi biografi,
pare riuscisse a identificare i siti di bombardamenti e a localizzare le
persone scomparse in guerra. Tra ciò che egli avrebbe predetto ci sarebbe
anche la terza guerra mondiale. A dimostrazione del fatto che non deve
essersi trattato di un ciarlatano, viene mostrato un documento originale del
1947 emesso dal tribunale bavarese di Salzachper che lo assolve da questa accusa avendo egli fornito al
giudice prove fattuali delle sue facoltà.
Per quanto riguarda le “previsioni”
dettagliate di Alois, rimandiamo ai siti “profetistici” da cui lo stesso
Blondet ha attinto.
E ora alcune nostre riflessioni.
Intanto diciamo subito che il
fatto che certe “predizioni” vengono,
per così dire, “pescate” tra le tante perché meglio si adattano a quelli che oggi noi riteniamo
possano essere gli scenari futuri, già non ci sembra un buon indizio. Un simile
modo di procedere ci fa venire in mente la tanto giustamente vituperata interpretazione
“a posteriori” - o post eventum - delle misteriose quartine di Nostradamus.
Altro elemento che un po’ scoraggia
è il fatto che Alois fosse, a parte la
sua presunta ignoranza che viene sempre evocata come elemento probatorio (come
se il fatto che uno sia ignorante da un punto di vista scolastico, significhi automaticamente
che si sia all’oscuro di tutto o che si sia incapaci di formulare un pensiero o
di fare un semplice ragionamento logico) un lettore di giornali. Lo vediamo appunto nella fotografia sopra riportata. Ora noi sappiamo fin
troppo bene che la lettura o la conoscenza di notizie e di fatti di cronaca
gioca un ruolo centrale nelle “rivelazioni” di molto veggenti. Ci sono
informazioni attinte dalla stampa (ma anche da libri, perché non è che i “veggenti”
non sappiano leggere) che forniscono a questi soggetti idee e motivi di
ispirazione. A leggere le “predizioni” di Alois a noi sembra che le notizie, da
lui con ogni probabilità attinte dalla stampa locale dell’epoca, abbiano avuto un ruolo tutt’altro che secondario.
Da considerare anche il fatto
che la trascrizione degli eventi presuntemente visti e previsti non sia precisa
e che il nostro vi abbia aggiunto degli elementi di pura fantasia. Quindi,
prendere alla lettera il resoconto scritto è alquanto imprudente e sconsiderato.
Tra l’altro, l’aderenza ai fatti dipende
pure dalla capacità del soggetto di tradurre in parole ciò che ha visto o che crede di aver visto. Una capacità che solo pochissimi individui
posseggono e a dirla tutta quasi nessuno tra i “veggenti”.
Se ci soffermiamo ad analizzare
le forme espressive di Alois la prima cosa che notiamo è che si tratta di un
linguaggio a metà strada tra quello enigmatico e simbolico dell’Apocalisse e
quello criptico e metaforico di Nostradamus. Alois vede le seguenti cose: “uno grosso cadere”; “abbastanza
chiaramente tre numeri due otto e un nove”; “la città d’oro”, “il drago giallo
invadere”; “la mezza luna che vuole
divorare tutto”; “il paese a stivale”, ecc. ecc. Eppure il nostro sembra sapere
che la “città d’oro” è Praga, che “il drago giallo” è la Cina, che “la mezza
luna” è l’Islam, che “il paese a stivale” è l’Italia (forse ha avuto una
visione dall’alto?), ma allora che necessità aveva di usare in luogo di un
linguaggio diretto e preciso (come
invece fa altrove), uno figurato? Forse perché voleva far passare l’idea di
essere un profeta?
Un altro passaggio che ci fa
sospettare la frode è quello dove Alois descrive delle armi che piovono dal
cielo (bombardamenti dobbiamo supporre, ma il nostro preferisce non dirlo e rimanere
sul vago, così tanto per lasciare la cosa nell’indeterminatezza), e aggiunge che
nella zona colpita “non sarà consentito entrare, altrimenti ci si esporrà al
più grande pericolo mortale”. Una cosa del genere, detta nell’ottocento o prima
ancora, ci sarebbe apparsa davvero avveniristica, ma dopo la bomba atomica e gli effetti duraturi
delle radiazione nella zona d’impatto di cui i giornali di tutto il mondo
avevano parlato ampiamente, ha il sapore amaro della bugia. Una bugia che non
esclude naturalmente delle possibili verità che però, a questo punto, non si sa
più dove stiano di casa.
Come capita di fare a quasi
tutti i veggenti, tra una rivelazione e l’altra anche Alois pesca nelle Sacre
Scritture qualche frase ad effetto opportunamente modificata, come ad esempio
quando dice "troppe auto bloccano le strade - magari fossero a casa o non avessero preso le vie principale"che ricorda un po' il "guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei
giorni” e similari; o ancora quando scrive: "Durante la guerra verrà il grande buio, che durerà 72 ore", un topos ricorrente e ben noto che ha radici
bibliche e che moltissimi veggenti hanno inserito nelle loro rivelazioni (Beata
Anna Maria Taigi, San Gaspare del Bufalo, Santa Mari di Gesù Crocifisso, Maria Giulia Jahenny, Beata
Elisabetta Canori Mora, Enzo Alocci, Patricia Talbot, Christiana
Agbo e molti altri). Tanto per citarne una, quello della Beata Elena Aiello,
coeva di Alois Irlmaier, suonava così:
"Nubi con bagliori di incendio compariranno infine nel cielo e una
procella di fuoco si abbatterà su tutto il mondo. Il terribile flagello, mai
visto nella storia dell'umanità, durerà settanta ore. Gli empi saranno
polverizzati e molti andranno perduti nell'ostinatezza del loro peccato. Allora
si vedrà la potenza della luce sulla potenza delle tenebre. Le ore delle
tenebre sono vicine”.
E ancora, visto che Alois era
un cattolico professo e quindi si presume che ascoltasse e leggesse le Scritture,
perché fingeva di non accorgersi delle precise corrispondenze tra le sue
visioni e quelle dell’Apocalisse?
Un ultimo rilievo lo farei
sulla guerra che secondo Alois sarebbe l’URSS a scatenare (oggi la
Russia). Presciandiamo dalla
verosimiglianza di una simile ipotesi. Che il “pericolo comunista” negli anni in cui il
nostro Alois operava, sia stata la grande preoccupazione della Chiesa è cosa
ampiamente risaputa (risaputa anche dai “veggenti” dell’epoca). Si trattava di
una preoccupazione soprattutto di natura ideologica. In funzione
anticomunista la Chiesa sposò la causa
dell’Occidente democratico. Ma a ben vedere non c’era solo il pericolo palese
che “viene dall’Oriente”, ma il più subdolo e meno evidente pericolo che veniva
dallo stesso Occidente. Parliamo degli Stati Uniti d’America. Perché nessun
veggente ha mai denunciato, ad esempio, il pericolo dell’americanismo? Perché neanche una parola sulla colonizzazione delle
menti messo in atto dall’imperialismo mediatico degli USA a partire dal
dopoguerra? Perché neanche una parola sui “persuasori occulti” o sulle
rivoluzioni industriali che nel giro di qualche decennio hanno squassato l’ecosistema
e scristianizzato l’intera Europa? Perché paventare solo rischi bellici con
morte e distruzione? Non sarà perché la complessità dei processi in atto
sfuggiva del tutto alle menti elementari dei veggenti? E posto che questi “veggenti”
fossero davvero ispirati dal Cielo, come si può pensare seriamente che N.S. parteggiasse, magari in
accordo con la diplomazia vaticana,
per le “potenze occidentali” non vedendo altro che comunisti
mangiapreti, massoni e perfidi giudei?
In conclusione.
Al di là di una serie di
singolari – a mio giudizio del tutto casuali e fortuite - coincidenze con
l’attualità, le visioni di Alois non convincono.
ottimo articolo Aldous......per concludere sarebbe ora di aprire la questione tra il nesso tra immagini mentali cultura popolare e spirito o Dio la sovrapposizione acritica ha prodotto tutti i problemi delle religioni abramitiche...la Madonna di Medjugorje che parla come un prete preconciliare mai nessuno che critica qualche punto della dottrina....mai nessun buddista o induista che vede la Madonna ........la meditazione per immagini al posto della contemplazione senza immagini ha prodotto tutti i problemi ....
RispondiEliminaM'inchino! Grazie per questa preziosa recensione e messa a punto sul fenomeno delle predizioni.
RispondiEliminaCaro Costa, Lei al solito solleva questioni gigantesche che cercheremo di affrontare nel tempo, sperando di averne la possibilità. Intanto, qualcosina l'abbiamo accennata e ognuno ne trarrà le conclusioni che crede.
RispondiEliminaRingrazio l'amico che "s'inchina" (la prego, non lo faccia!) per la Sua gentilezza.
Un testo per avvicinare il tema del rapporto fra immagini e Dio da un punto di vista più letterario (ma anche teologico) è "Il sacro oltre lo scandalo. Hopkins, il sè e Dio" scritto dal gesuita e studioso dei media W. Ong sulla poesia di Hopkins. Fra le altre cose viene spiegato come probabilmente la genesi degli Esercizi Spirituali di S. Ignazio e della famosa "composizione del luogo" fosse agevolata dalla diffusione delle stampe, soprattutto nelle Fiandre allora sotto dominazione spagnola. Comunque l'amico che s'inchina sono io.
RispondiEliminasaluti
Paolo C.
Caro Paolo, grazie per il valido suggerimento di lettura. E' un libro di cui mi avevano parlato, ma che non ho letto. A questo punto vedrò di procurarmelo. Un caro saluto
RispondiEliminaBravo Aldo, ottimo articolo, puntuale e preciso come al solito.
RispondiEliminaIl tema delle "visioni" su cui pende il difficile giudizio in grado di decretarne il grado veritativo e separare le visioni fasulle (immagini mentali) da quelle autentiche (Rivelazioni), è interessantissimo quanto complesso, anch'io chiedo a gran voce un approfondimento, non appena ovviamente sarà possibile secondo l'"agenda" di questo blog.
Un caro saluto
Grazie Fabrizio, l'invito è senz'altro raccolto. Forse il pretesto potrebbe essere il documento della Commissione internazionale d'inchiesta della Santa Sede sui fatti di Medjugorje che Papa Francesco ha annunciato per dopo l'estate. Quindi, non ci sarà da aspettare molto. Un abbraccio
RispondiEliminaa rischio di fare incazzare il padrone di casa dicendo come sempre cose fuori tema......volevo dire a chi non lo sapesse ancora la notizia eclatante che una ricercatrice Italiana ha trovato in inghilterra il corano più antico del mondo e forse risale a prima di Maometto.....
RispondiEliminaTutto sommato, sig. Costa, siamo in tema. Non credo che la scoperta getti alcun ombra sul Profeta come ha scritto qualche giornale. Non bisogna temere di confrontarsi con la "storia", anche se fare i conti con essa significhi rinunciare a qualche nostra "credenza" di troppo. Nessuna ricerca empirica può intaccare il mistero di Dio e nessuna scoperta archeologica scalfire una Tradizione vivente. Quelli che devono avere molto da temere sono i "fondamentalisti" che continuano a pensare alla Tradizione come fosse un monolite di granito scolpito con tratti distinti e definiti e piantato sulla terra da un qualche dio geloso e antropomorfo. Così intesa la Tradizione diventa un idolo ed è preferibile che qualcuno letteralmente la faccia saltare in aria. Forse è per questo che i jahidisti dell'Isis fanno esplodere e radere al suolo monumenti ed edifici del passato che non appartengono al loro milieu e impiccano gli archeologi. Forse che inconsciamente temono che il loro idolo di pietra prima o poi venga smascherato da qualche dato storico e archeologico irrefutabile?
RispondiEliminaparole sante Aldo, "Nessuna ricerca empirica può intaccare il mistero di Dio e nessuna scoperta archeologica scalfire una Tradizione vivente".
RispondiEliminaè proprio così. in effetti anche io pensavo a Medjugorie, non so proprio cosa possa accadere, certo non è affatto semplice la situazione perché ci sarebbe il rischio di uno scisma , come ha detto Messori , se la Chiesa rifiutasse in blocco tutto. ma la soluzione di compromessa suonerebbe anch'essa odiosa, in perfetto stile democristiano. insomma davvero non riesco ad immaginare cosa potrebbe accadere. certo le parole del Cardinale Schonborn non mi sono rimaste indifferenti...
A.
sottile la sua analisi psicologica sull'accanimento contro le rovine archeologiche.....ma getta ombra invece sul profeta visto il tema della dettatura da Dio del corano e non dell'ispirazione....e poi il tema del corano increato.....le sorti e la rovina dell'islam risalgono al medioevo quando viene cancellata la teologia Mutazilita del corano creato nel tempo e la sua lettura anche razionale con la filosofia greca........se proprio vuole saperlo credo l'autore del corano sia lo zio del profeta forse cristiano....con la 1 moglie il profeta non presa mai la 2 moglie finchè non mori questa....(matrimonio cristiano?) e quando morì lo zio si interrompono anche le sue 'visioni'....speriamo che se confermata la notizia inizi un percorso di crescita e cambiamento nell'islam....
RispondiEliminaAnch'io la penso come Messori: una refutazione apertis verbis delle apparizioni susciterebbe una sollevazione popolare e forse uno scisma. Una situazione davvero complicata. Tutta colpa di un ingiustificato attendismo, tanto per compiacere la Romana Pelligrinaggi e i movimenti carismatici. Come riusciranno a sbrogliarsela? Il solito compromesso diplomatico? Speriamo di no…
RispondiEliminaSulle origini dell’Islam ci sono diverse ipotesi. Comunque si tratta di una religione abramitica influenzata sicuramente dall’arianesimo. L’ipotesi dello zio cristiano non è certamente da escludere.
Caro Aldo, sia in campo parapsicologico, quindi diciamo così laico, che mistico-religioso, la precognizione andrebbe considerata come uno sguardo oltre i limiti sensoriali, una possibilità di acquisire notizie su possibili futuri. Potenziali tracce di eventi, quindi, di un domani che in alcuni casi, magari pure tanti in certi periodi della storia, possono trovare riscontri con i fatti. Entriamo nel campo alquanto sdrucciolevole del Tempo: lineare o ciclico? E sia l'uno che l'altro, comporterebbero lo stesso effetti sul corso degli eventi. La profezia può condizionare il presente? Se sì, altera pure il futuro e quindi la fonte della previsione. Dio ci ha fatti a Sua immagine e quindi dotati, almeno virtualmente, di capacità straordinarie oltre il tempo e lo spazio, e al di là delle leggi, supposte, della fisica e della biologia. Partendo da ciò, mi domando: siamo in grado di plasmare la vita e di conseguenza gli eventi ad essa collegati? Quando un po' banalmente si dice che "il destino è nelle nostre mani", quali sono le reali implicazioni?
RispondiEliminaPer esperienza, mi limito a dire che sia personalmente che per rapporti con altre persone, le precognizioni quotidiane, dopo esser passate al vaglio (l'economia delle cause), esistono e talvolta ci aiutano a vivere meglio, se siamo capace di leggere i segnacoli. Dio ci mette a disposizione una tavola imbandita, sta a noi scegliere con cura le pietanze.
EliminaCaro Angelo,
come sai la questione del tempo (Chronos) è altamente problematica, ma il nesso con l’argomento trattato è del tutto evidente. Ad esempio: come si riflette il non-tempo (l’eterno) sul tempo?, che rapporto c’è tra tempo profano -lineare- e tempo sacro -ciclico?, che cos’è davvero il destino? e la predestinazione? Comunque, mi sembra che la tua riflessioni sia una valida integrazione a quanto abbiamo cercato di dire, ma prima o poi sarà necessario tornare sull’argomento.
Caro Aldo, l'articolo è ottimo sotto tutti gli aspetti ed è un piacere leggerti. Spero proprio che continuerai a scrivere di frequente! con stima, Francesco
RispondiEliminaDiscernere tra Visioni e Apparizioni non è cosa facile... attenersi al giudizio della Chiesa in merito credo sia la soluzione migliore, oltre che la più "comoda", evitandoci troppi pensieri ed eventuali errori o "scismi". Se qualcuno dovesse “staccarsi” dalla Chiesa a motivo di un eventuale disconoscimento delle apparizioni di Medjugore... può anche andarsene. Il Sommo Maestro non ha mai obbligato nessuno a seguirLo. Se non bastano a qualcuno Fatima e Lourdes e le altre, e il Fondamento del Vangelo... dovrebbe piuttosto interrogarsi sulla sua Fede.
RispondiEliminaCosì, per quel che può valere la mia opinione, a me pare che Messori tema più per la sua reputazione che per altro... "avvertire" il Papa di uno scisma, se non suona come una minaccia, suona almeno irrispettoso. Anche a me piacerebbe talvolta "avvertire" il Papa di talune cose, ma almeno pubblicamente me ne taccio. Forse talvolta pecco vedendo più il male che il Bene. Iddio mi perdoni.
Per quel che riguarda la copia del Corano recentemente scoperta, al di là delle notizie (errate) che la vorrebbero in qualche antitesi temporale con la vita di Maometto... quello che più mi preoccupa è l'eventuale interesse che potrebbe suscitare nelle frange estremiste... e mi chiedo.. perché proprio ora è stata trovata...?
Nulla è a caso. Né il Corano, né le apparizioni. Con quali risultati? Basta avere pazienza.
Sei molto gentile Francesco. Purtroppo è il tempo che mi manca, ma farò il possibile. Un abbraccio
RispondiEliminaCaro Miles Armatus, vorrei spezzare una lancia a favore di Messori. Ho avuto modo di conoscerlo in passato (ci fu una corrispondenza anche con Panunzio) e posso assicurare che si tratta di una persona assolutamente sincera che in questo caso ha espresso solo una sua legittima preoccupazione.
RispondiEliminaSuggestiva la tua proposta di una "non casualità" del ritrovamento del Corano più antico, anche se io penso che in fondo sia una notizia, da un punto di vista massmediatico, di scarsa importanza e mediocre significato. Difficilmente avrà il risalto che fu dato ai manoscritti rinvenuti nei pressi del Mar Morto. A meno che...
Ottimo articolo, Aldo. Forse a Blondet ogni tanto manca un po' di prudenza, ma siamo tutti esseri umani.
RispondiEliminaPermettimi di aggiungere un elemento che rafforza il tuo scetticismo: io ho sentito parlare per la prima volta di Irlmaier da una persona che seguiva (e mi sa che segue ancora) gli ambienti New Age. Altrimenti, ne avrei sentito parlare solo da Blondet.
Solo una piccola precisazione sulla provenienza di Irlmaier: il suo paese si chiama Freilassing ed è al confine tra Germania e Austria, vicinissimo a Salzburg (Salisburgo). Oggi un crocevia ferroviario e autostradale, dove credo che oggi stiano passando molti profughi.
Un caro saluto,
Roberto
Grazie davvero Robertus per le tue precisazioni. Blondet mi è sempre stato molto simpatico e sono più di vent'anni che lo seguo con interesse. Ma effettivamente, come riconosci anche tu, a volte quando è convinto delle sue conclusioni, si lascia prendere un po' troppo la mano. Tuttavia la sua costanza è eroica. Lunga vita a Blondet!
RispondiEliminaConoscevo da tempo Irlmaier e stupisce la coincidenza di ciò che dice con le predizioni del veggente di Waldvierthel e della Madonna di Anguera e in particolare le tre armate russe che la Madonna chiama "i tre sassi dall'est" contro l'Europa.
RispondiEliminaAldo Mazzurco