In
questo interessante libro intitolato “Defender of paracelsismo, Dorn, Duclo, Duval”
(Edizioni Beya, 2013), Stephane Feye raccoglie gli interventi di tre autori del
XVI secolo in difesa di Paracelso contro gli attacchi di quel medico e filosofo
influente di idee opposte che risponde al nome di Thomas Erastus (1524-1583).
"Il
grande Gérard Dorne" (1530-1584), scrive Stephane Feye che lo riconosce come
"un vero filosofo-del-fuoco", vale a dire, come un vero alchimista, “ha
dedicato la sua vita a studiare, tradurre e difendere il lavoro di Paracelso”. Il
suo "avvertimento" per Erastus - qui tradotto dal latino e annotato
da Caroline Thuysbaert, - si basa su due argomenti: in primo luogo, i testi di Paracelso,
che avrebbero consentito di chiarire le sue osservazioni sono andati perduti,
in secondo luogo gli scritti disponibili del medico alchimista o non sono stati
capiti o sono stati tradotti malamente dai suoi ammiratori.
Nel
1590, l'avvocato francese Gaston Duclos (1530-1592?), replica a sua volta ad Erasto,
in una "Apologia di argyropée e Chrysopée" che Stéphane Feye traduce dal
latino e commenta. Un testo quest’ultimo che è un vero e proprio piccolo
trattato di alchimia costruito come una difesa legale.
Il
libro si chiude su un testo del 1561, "La verità e l'età della tecnica chimica",
firmato da Robert Duval (1510?-1584?), che è una raccolta di testimonianze antiche
sulla verità e l'antichità dell'alchimia. In questo testo Duval chiama a raccolta
poeti e filosofi, ricorrendo a una moltitudine di citazioni anche tratte dalla
Sacre Scritture.
Ci
uniamo senz'altro a Stephane Feye in questa difesa ad oltranza del “Médecin maudit”.
A.L.F.
A.L.F.
Nessun commento:
Posta un commento