15/05/11

Ceronetti e gli alieni romanzati "L'ufologia è nata dal tronco fulminato della morte di Dio"

"Sì, può affermare che io credo all'esistenza di altri esseri nell'universo: nel cosmo non siamo soli. Ma al di là di questa affermazione e di quanto scritto nel mio romanzo, preferisco non dire nulla". Guido Ceronetti, 84 anni, poeta, scrittore e giornalista, ma anche filosofo, drammaturgo e teatrante, una delle figure più erudite e dalla sensibilità umanistica più spiccata della nostra letteratura, risponde con gentilezza al telefono. Ma con pari fermezza rinuncia ad alimentare il tema della discussione che gli è stato proposto: la sua relazione, intima e personale, con la questione di E.T. "Spero capisca, è una cosa molto personale" aggiunge chiedendo scusa per la rinuncia. Ci mancherebbe, non c'è nulla di male. E comunque lo spunto per il nostro blog rimane: Ceronetti ha appena pubblicato per Adelphi un romanzo (in lingua italiana, rimarca l'autore in modo provocatorio) nel quale la dimensione extraterrestre è legata a filo doppio con la trama. "In un amore felice", il 75enne Aris, claudicante per una gamba danneggiata, e Ada, una giovane veggente, intrecciano una storia d'amore e di richiami particolari sullo sfondo della rivolta di Budapest e della brutale invasione sovietica.L'alieno, assieme al senso di ignoto che lo accompagna, diventa centrale e il fulcro del libro stesso: uno strano insetto, per dire, si posa su un carrarmato intento a reprimere i manifestanti, creando sconcerto tra i soldati dell'Urss e speranze tra i partigiani della resistenza ungherese, mentre sullo sfondo non si contano più gli avvistamenti di dischi volanti. Non solo: giovani donne sono rapite, sequestrate e uccise da esseri che di sicuro non appartengono alla nostra razza. Per questo motivo, Aris e Ada (che deve pure fronteggiare l'ossessione di una lunga serie di messaggi difficili da decifrare) decidono di indagare a fondo e si ritrovano a frequentare anche un ritrovo di ufologi. Ceronetti aggiunge la figura di Nikole Tesla, genio dell'elettromagnetismo al quale furono attribuiti poteri sovrumani, e anticipazioni della Bibbia. Lorenzo Mondo, in un'eccellente recensione sul sito de La Stampa, ha scritto testualmente: "Non saranno i Giganti di cui parla la Genesi, dimoranti in stelle lontane, invaghiti delle figlie degli uomini, a suscitare tanto travaglio? E non saranno questi angeli decaduti a mostrare che anche nelle infinità delle galassie sopravvivono desideri e affanni, che nessun riparo è concesso nella lotta tra il Bene e il Male?" Detto che Ada finirà ostaggio "di orde invisibili negli spazi insolubili", vale la pena di concludere con quanto Ceronetti scrive nell'introduzione: "L'ufologia è nata dal tronco fulminato della morte di Dio e dal rinnegamento degli angeli". L'Elia che nel libro dei Re ascende al cielo su un carro di fuoco, forse si imbarca su un disco volante. E ogni momento, sottolinea il protagonista maschile del romanzo, "può essere per ciascuno l'ora del carro di fuoco".

Scritto da Flavio Vanetti, Corriere della Sera del 10/05/2011

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