
Smembrata nel corso delle dismissioni napoleoniche, della Pala si conserva nella Sala dell'Ospizio del Museo fiorentino la tavola principale, dove, fra i santi che circondano la Madonna in trono col bambino, sono ben identificabili Cosma e Damiano, a riprova della committenza medicea (furono Cosimo il Vecchio e il fratello Lorenzo a commissionare la tavola all'Angelico). Oltre a due pannelli della predella. Sei santi di documentata provenienza dalla Pala sono dispersi in vari musei. I due domenicani dovevano verosimilmente appartenere ai pilastri dell'imponente cornice. Scoperte e riconosciute del Beato Angelico solo nel 2006, le tavolette erano in Inghilterra. L'identificazione si deve a Michael Liversidge dell'Università di Bristol, il successivo restauro a cura dell'Opificio ne ha confermato attribuzione e provenienza. Andate all'asta da Duke's nel 2007, furono acquisite dall'antiquario fiorentino Fabrizio Moretti, dopo che il Ministero dei beni culturali aveva dovuto recedere, data la congruità della cifra raggiunta. Il buon esito della successiva trattativa ha portato all'acquisto, nel 2008, della tavola raffigurante San Vincenzo Ferrer, ancora indicato solo "Beato"(fornendo così il 1455, anno della canonizzazione, come termine "ante quem" per la datazione della Pala). I fondi sono stati quelli del Polo museale, mentre la seconda tavoletta, un Santo domenicano ancora non identificato, è stata acquistato dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che l'ha concessa in comodato al Museo di San Marco. Ricomponendo insieme a "La sepoltura dei santi Cosma e Damiano" e "Il sogno del diacono Giustiniano", dalla predella, un'idea più compiuta di quello che doveva essere l'aspetto originario della Pala con la sua monumentale cornice.
L'Angelico ritrovato. Studi e ricerche per la Pala di San Marco
Firenze, Museo di San Marco, Biblioteca Monumentale, fino all'8 marzo 2009
(Fonte:www.ilsole24ore.com)
Firenze, Museo di San Marco, Biblioteca Monumentale, fino all'8 marzo 2009
(Fonte:www.ilsole24ore.com)
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