Ricostruire la storia della casa editrice Vallecchi dal 1919 al 1947 significa ripercorrere più storie intrecciate della cultura e della società italiana. Attilio Vallecchi, affermato imprenditore tipografico, con il marchio Vallecchi Editore si presenta come erede e continuatore dell'avanguardia futurista, interventista e pragmatista fiorentina e nazionale. Una casa editrice che vuol crescere promuovendo autori come Papini, Soffici, Palazzeschi e giovani "insoddisfatti e smaniosi" e che, oltre ad essere un importante strumento di proposta culturale, sostiene la riforma scolastica del 1923 con la collaborazione di Ernesto Codignola, per divenire poi uno dei principali editori dei rinnovati libri di testo con la partecipazione diretta del ministro dell'Istruzione Giovanni Gentile e dei suoi successori alla Minerva. Una casa editrice multiforme che cerca di identificarsi con il Regime e le sue battaglie culturali per beneficiare dei sostegni statali e che nel contempo diviene luogo di espressione di nuove forze intellettuali. Scrittori che, superate le espressioni strapaesane, narrano una "Toscanina" agreste e genuina nei rapporti, ma ormai in dissolvimento, e aprono alle nuove forme espressive dell'ermetismo e a più ampi orizzonti culturali che matureranno nell'immediato dopoguerra. Una storia con molte facce, stimoli e potenzialità che il catalogo storico cronologico delle edizioni riflette con puntualità.
(Brogioni Luca, Le edizioni Vallecchi. Catalogo 1919-1947, Ed. Franco Angeli)
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