22/10/15

Carismatici, sensitivi e medium


François-Marie Dermine
CARISMATICI, SENSITIVI E MEDIUM
I confini della mentalità magica, pagine: 464, anno: 2015, € 28,00
Seconda edizione, Edizioni Studio Domenicano


L’esistenza dei fenomeni paranormali richiede un attento discernimento degli spiriti per indagare sulla loro origine e su chi li manifesta o li produce: carismatici, sciamani, sensitivi, medium. Solo attraverso il discernimento potremo tentare di rispondere a domande come le seguenti: il paranormale che non viene da un santo, o da un carismatico, è da ritenere solo apparente o è da attribuire a un’influenza diabolica? Perché sì a certe rivelazioni private e no ad altre, per esempio a quelle ricevute tramite la scrittura automatica? Perché sì alla profezia del carismatico e no alla preveggenza del cartomante? Perché sì all’apparizione delle anime del purgatorio e no alla loro evocazione? Perché sì all’imposizione delle mani del carismatico e no a quella del pranoterapeuta? Perché sì al santo taumaturgo e semmai no al contadino che “segna”? Le risposte ci porteranno inevitabilmente a dare un volto alla psicologia e alla spiritualità della superstizione, delimitando i confini di una certa mentalità magica e offrendo un giudizio differenziato sulla gravità delle varie pratiche di superstizione. Da qui emergeranno, per contrasto, con maggiore chiarezza, la specificità e l’originalità dei fenomeni paranormali carismatici che si riscontrano in ambito cristiano. 

François-Marie Dermine - Frate domenicano e sacerdote, è nato nel 1949 in Canada e vive in Italia dal 1972. È dottore in Teologia, insegna morale fondamentale presso la Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna a Bologna. È presidente nazionale del GRIS, Gruppo di ricerca e di informazione socio-culturale. Ha scritto Vassula Ryden – Indagine critica (Elledici 1995), Mistici, veggenti e medium – Esperienze dell’aldilà a confronto (Libreria Editrice Vaticana 20022) ed è co-autore de L’estasi (Libreria Editrice Vaticana 2003). È anche autore di diversi articoli in materia di religiosità alternativa.
 

7 commenti:

  1. Già il buon Servadio distinse i fenomeni paranormali da quelli trascendentali, diffidando chiunque volesse fare commistioni di livello. Oggi, la situazione culturale, scientifica e religiosa, pare essere afflitta da disorientamento, disinteresse, tanto più questioni legate a casistiche extra-ordinarie vengono trattate come marginali, se non addirittura negate. Ben fa il frate domenicano a mettere in ordine le cose, almeno da quanto risulterebbe dalla prefazione. Non ho ancora letto il libro, lo farò al più presto. Consiglio ad integrazione il bel testo del citato professor Servadio, "Passi sulla via iniziatica" e di Guènon, "Errore dello spiritismo". Quando il mezzobusto Rai, Piero Angela, si impegnò con zelo sospetto, a stroncare la parapsicologia, non fu solo un attacco ai mercanti dell'occulto, ma a tutto ciò che viola le leggi della fisica. Più o meno indirettamente attaccò pure la religione, nella maniera subdola tipica degli illuministi. Piero Angela, a mio modesto parere, iniziò un vero e proprio scontro di visione del mondo. Solo pochi studiosi fuori dalle conventicole che contano, osarono sfidare Angela. Su tutti Servadio, Cassoli, Inardi. Gli alti prelati non mi pare che compresero la minaccia. Non c'era in gioco il cialtrone che con improbabili vaticini ingannava la moglie tradita, ben altro era all'opera. L'italietta allora incassò il colpo, sebbene il giro di profitti ad opera dei mercanti aumentò ugualmente. Il colpo va riscontrato nella cultura egemone che prese un certo indirizzo. Paradossalmente, la casa editrice Adelphi propose esoterismo e gnosi spuria con successo. La New Age negli anni Ottanta fece il boom, attraverso libri, convegni, musica, corsi yoga. Il viaggio nel mondo del paranormale di Piero Angela, non sconfisse la superstizione come era nei piani della Rai di Stato, evidentemente, ma buttò nello scarico la genuina ricerca parapsicologica. Il Cicap, la NatGeo mondiale, son tutte forze di marca massonica e si sa, i figli della vedova in pubblico negano l'invisibile, in privato evocano enti oscuri. Giusto è discriminare, separare la moneta falsa da quella buona, ma attenzione agli effetti collaterali. I santi, i mistici, e non solo cristiani, hanno avuto contatti col Cielo, ma non è da escludere che dei sensitivi senza crismi religiosi, possano avere colloqui genuini col mondo ultrasensibile. Non mi riferisco al cerchio Firenze 77 e simili, no, ma a gente di frontiera, misconosciuti ma operanti, senza fini di lucro, con molto sacrificio, magari in un condominio brulicante di famiglie o in una masseria lontano dalla città. Ponti fra cielo e terra, senza altare e senza pensione.

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  2. Ringrazio Angelo per le indicazioni di lettura e la riflessioni di carattere generale che sicuramente condivido. Diciamo che l’unico limite (ma non è un limite da poco) dell’interessante, ben documentato e per molti versi ineccepibile libro di padre François-Marie Dermine è quello di ritenere che i fenomeni estatici, mistici e le autentiche esperienze soprannaturali, siano una prerogativa del cristianesimo e che fuori dal cristianesimo non vi siano che fenomeni spuri o comunque di origine sospetta. Un simile punto di vista in realtà appare accettabile solo nella particolare e circoscritta prospettiva teologica del nostro padre domenicano, ma non riesce a inquadrare correttamente l’intero fenomeno mistico che ha conosciuto espressioni elevatissime anche in altri e differenti ambiti religiosi e tradizionali. In linea teorica è senz’altro possibile - come osservato da Angelo - che individui “senza altare e senza pensione” possano sperimentare l’Assoluto, ma allora la loro esperienza rimane insindacabile e quindi potenzialmente illusoria. E’ il rischio che corrono tutti quelli che ritengono innecessario il “ricollegamento a una tradizione regolare ed ortodossa”. Ed è un rischio non da poco.

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  3. Su tutti i fronti, per un bruciante bisogno di rinnovamento spirituale e culturale, era in atto, dagli anni '60 ai '70, una febbrile ricerca di nuove forme con cui esprimere la natura dell’esperienza interiore. Certo, hai ragione da vendere, caro Aldo, quando avverti i rischi di una ondata fuori dagli argini di una tradizione. Le potenze dell'anima, o i canali extrasensoriali, oppure ancora, i rubinetti mentali aperti, come li denomino io, quando sono all'opera abbisognano di un cammino di purificazione, di direzione, onde evitare infiltrazioni dal basso. Dio ci ha donato una fiamma, sta poi a noi riuscire ad irradiarla per il tempo a disposizione che abbiamo sul piano terreno.

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  4. concordo con Aldous è il solito vizio clericale di pretendere solo per se il dialogo con Dio sono ancora nella fase che io chiamo ebraica molto lontani dal tema dello spirito che soffia dove vuole e il tutto imbarazza i cattolici di fronte a tradizione serie che non corrispondono a quel paganesimo ingenuo conosciuto dai padri della chiesa, molto più avanti sono i sufi e alcuni islamici semplici per non parlare degli induisti. altro tema è il misticismo da suggestione o peggio da gruppi pseudoesoterici che corrono rischi seri.....alcuni miei post passati non sono apparsi spero prob tecnico... saluti

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  5. Caro Costa, confesso di aver censurato i suoi due ultimi post volutamente. Ma non se ne abbia a male. E' un mio diritto-dovere, in qualità di amministratore del blog, censurare quei testi che non ritengo utili alla riflessione generale, che si allontanano troppo dal tema oggetto della discussione, o che muovono da intenti inutilmente polemici. Sono le nostre tre fondamentali "regole di ingaggio" senza le quali ogni discussione rischierebbe di diventare un inutile chiacchiera in libertà senza costrutto. Ne tenga conto dunque e si regoli di conseguenza.
    un caro saluto

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  6. caro Aldous è libero di fare quello che vuole siamo sempre suoi ospiti libera anche me che pensavo che fosse sprecato lasciare senza post i suoi articoli visto che siamo 4 gatti in questo blog.

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  7. Caro Costa, non si preoccupi della "quantità" ma della qualità degli interventi. Comunque, Le posso assicurare che proprio quattro gatti non siamo. Magari sono pochi gli amici che intervengono direttamente, ma poi ci sono anche i più che si limitano a leggere. Cerchiamo nei limiti delle nostre poche e scarse capacità di offrire un buon servizio di informazione, conoscenza e discernimento a quei tanti o pochi che ci seguono. io penso sinceramente che ne valga la pena, altrimenti avrei già chiuso il blog.

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