Dopo
il famigerato “I Templari e la Sindone. Storia di un falso”,
Roma, Salerno, 2011, Andrea Nicolotti
(1974), l’intelligente e arguto studioso piemontese con una laurea in lettere
classiche e un interesse tutto speciale per la storia del cristianesimo, licenzia
una nuova monografia di taglio “storico-critico” sul tema, dal titolo: “Sindone,
storia e leggende di una reliquia” (Einaudi, 2015). Sulla quarta di copertina
leggiamo: “Molto spazio è dedicato a smantellare ipotesi
storiografiche che non reggono alla prova della critica e allo spinoso problema
dell'autenticità della reliquia”.
Ricordiamo bene le gustose polemiche di
Nicolotti con la Barbara Frale
(1970) autrice del testo di segno contrario “I Templari e la sindone di
Cristo” (Bologna: Il Mulino, 2009) dove il Nostro appariva più agguerrito e
senza dubbio più efficace polemista della fin troppo gentile studiosa cattolica.
Forse, diciamo noi, un pubblico dibattito non avrebbe nuociuto alla buona causa
dell’autenticità del velo sindonico. Comunque, speriamo che qualche valente sindonologo
autenticista prenda la parola per le dovute e necessarie precisazioni e
puntualizzazioni di merito. Magari
potrebbe essere proprio quella Emanuela
Marinelli che nel 2011 scrisse un'articolata recensione al
primo libro di Nicolotti e che a proposito del suo metodo osservava: “per
Nicolotti se un documento è dubbio, allora è certamente
falso, se un documento è autentico, allora è falso quello che c’è scritto, se è
vero quello che c’è scritto, certamente non si riferisce alla Sindone che oggi
è a Torino”. Ergo, l’approccio di Nicolotti al problema sindonico era ed è pseudostorico
e pseudoscientifico con buona pace della sua presunta e tanto da lui medesimo sbandierata
favola dell'obiettività.
A.L.F.
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