12/04/15

Il negazionismo estremo di Andrea Nicolotti sulla Sacra Sindone


Dopo il famigerato “I Templari e la Sindone. Storia di un falso”, Roma, Salerno, 2011, Andrea Nicolotti (1974), l’intelligente e arguto studioso piemontese con una laurea in lettere classiche e un interesse tutto speciale per la storia del cristianesimo, licenzia una nuova monografia di taglio “storico-critico” sul tema, dal titolo: “Sindone, storia e leggende di una reliquia” (Einaudi, 2015). Sulla quarta di copertina leggiamo: “Molto spazio è dedicato a smantellare ipotesi storiografiche che non reggono alla prova della critica e allo spinoso problema dell'autenticità della reliquia”. 
Ricordiamo bene le gustose polemiche di Nicolotti con la Barbara Frale (1970) autrice del testo di segno contrario “I Templari e la sindone di Cristo” (Bologna: Il Mulino, 2009) dove il Nostro appariva più agguerrito e senza dubbio più efficace polemista della fin troppo gentile studiosa cattolica. Forse, diciamo noi, un pubblico dibattito non avrebbe nuociuto alla buona causa dell’autenticità del velo sindonico. Comunque, speriamo che qualche valente sindonologo autenticista prenda la parola per le dovute e necessarie precisazioni e puntualizzazioni di merito. Magari potrebbe essere proprio quella Emanuela Marinelli che nel 2011 scrisse un'articolata recensione al primo libro di Nicolotti e che a proposito del suo metodo osservava: “per Nicolotti se un documento è dubbio, allora è certamente falso, se un documento è autentico, allora è falso quello che c’è scritto, se è vero quello che c’è scritto, certamente non si riferisce alla Sindone che oggi è a Torino”. Ergo, l’approccio di Nicolotti al problema sindonico era ed è pseudostorico e pseudoscientifico con buona pace della sua presunta e tanto da lui medesimo sbandierata favola dell'obiettività. 
A.L.F.

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