10/04/10

Due libri antievouzionisti


Massimo Piattelli-Palmarini, Fodor Jerry A., Gli errori di Darwin, Feltrinelli 2010, euro 25.

Prima ancora della sua pubblicazione, questo libro è stato al centro di una polemica internazionale, la cui eco è arrivata fin sulle pagine dei quotidiani italiani. Jerry Fodor, filosofo del linguaggio e cognitivista, e Massimo Piattelli Palmarini, biofisico e scienziato cognitivo, sostengono che il principio darwiniano di selezione naturale e adattamento all'ambiente è inverificabile e con grande probabilità sbagliato. Lo dimostrano i dati più recenti della ricerca genetica, chimica e biomolecolare. E lo dimostra l'esame stringente della logica interna della teoria darwiniana. Sulla scia di Stephen J. GouId e di Richard Lewontin, che sono stati i primi a mettere in discussione il principio di selezione naturale, Fodor e Piattelli processano Darwin e i suoi seguaci più ortodossi. Oggi, sostengono, possiamo affermare con certezza che i viventi evolvono, quale sia però il meccanismo che innesca il cambiamento è controverso e non del tutto chiaro. Atei, materialisti, non sospetti di derive creazioniste, i due autori non credono che esista nella scienza una discussione "inopportuna". Credono, al contrario, che proprio nel nome della scienza occorra discutere con chiarezza e onestà i presupposti, i riscontri e le aporie di tutte le teorie scientifiche. Il darwinismo e Darwin sono stati e sono fondamentali per comprendere la natura del vivente, ma non sono un feticcio che non possa essere messo sotto osservazione.

L'errore di Darwin di Hans-Joachim Zillmer, Piemme, 2000.

Numerose scoperte di carattere scientifico, provenienti dai più diversi ambiti, tendono sempre più a confermare gli avvenimenti narrati dalla Bibbia. E' di pochi mesi fa la notizia della scoperta in fondo al Mar Nero di resti di un insediamento risalente a prima del Neolitico: per alcuni una prova di un catastrofico diluvio. E' sintomatico, e senza dubbio più credibile, il fatto che la maggior parte di questi ritrovamenti sono fatti da persone che non hanno un particolare feeling con la Bibbia; anzi, in alcuni casi vi è perfino una chiara opposizione ad essa.

Zillmer si colloca nella scia di quanti non partono da posizioni preconcette e dogmaticamente formate. E' un ingegnere di fama mondiale ed ha partecipato a numerose spedizioni in importanti siti archeologici e geologici, e quel che più conta è un vero esperto nella sua materia, l'ingegneria edilizia, che gli permette di avere conoscenze solide in materia di stratificazioni geologiche e formazione dei terreni.

L'autore ha effettuato la sua scoperta principale insieme agli studiosi che si sono interessati del sito di Glen Rose (Texas), ove è stato possibile rinvenire, sullo stesso strato geologico, orme pietrificate di dinosauri e di esseri umani. Sapendo che siti simili sono stati a volte squalificati come pure mistificazioni, e i reperti scoperti come dei falsi, Zillmer ha voluto portare avanti un'indagine accurata e scientificamente valida. Il sito di Glen Rose è risultato geologicamente attendibile; non solo, sono stati scoperti già da tempo, siti analoghi in diverse parti del mondo: tutto accuratamente tenuto in segreto, snobbato e dileggiato da un gran numero di cosiddetti 'studiosi ortodossi' (da intendersi studiosi credenti nelle teorie dell'evoluzione), e perciò in grande imbarazzo di fronte a scoperte che inficiano e distruggono le loro basi dottrinali. Da qui il titolo, molto esplicito, del libro di Zillmer. Alla pagina 10 egli spiega: "L'esame attento dei reperti mi induse a riflettere, poiché tutte quelle pietrificazioni erano state rinvenute negli stessi strati geologici: una circostanza che proverebbe la convivenza dei più disparati animali primitivi. E' lecito ribadire, in tal caso, che la teoria evoluzionistica di Charles Darwin, su cui si basa la nostra attuale immagine del mondo, perderebbe ogni reale fondamento. E' infatti la coesistenza stessa di dinosauri e mammiferi a escludere ogni evoluzione nella logica dell'origine delle specie".

La conclusione delle indagini di Zillmer è nettamente definita: gli strati geologici su cui si trovano le orme fossilizzate si sono formati a seguito di un enorme cataclisma: "Le ossa di questi antichissimi animali si trovano, infatti, in tutto il mondo: nell'America del Nord e del Sud, in Africa, Europa, Australia, Mongolia e perfino nell'Antartide. Dappertutto i loro scheletri e le loro orme pietrificate si trovano quasi a fior di terra e negli strati superiori. A ben pensarci, questo fatto dovrebbe farci riflettere seriamente. Un animale morto nella primitiva era della terra avrebbe dovuto decomporsi. Scheletri lunghi e soprattutto alti non si mantengono tanto facilmente, fosse pure nella sabbia stessa!" (pag.45).

Altra peculiarità straordinaria è che le orme degli esseri umani ritrovate accanto a quelle dei dinosauri misurano circa 40 cm, e in alcuni casi addirittura 50 cm. Ciò ha fatto dedurre agli scopritori che non solo i dinosauri avevano misure mastodontiche, ma gli stessi esseri umani che, in proporzione, dovevano raggiungere altezze vicine ai 4 metri. D'altronde resti fossili di scheletri umani sono stati trovati in varie parti del globo, e tutti di misure straordinarie. A Gargayan, nelle Filippine, è stato scoperto uno scheletro umano alto 5,18 metri; nella Cina sud-orientale sono state scoperte ossa di esseri umani alti più di 3 metri; a Ceylon, invece, sono stati scoperti resti di esseri umani altri più di 4 metri, mentre a Tura, ai confini col Pakistan, è venuto alla luce uno scheletro umano altro 3,35 metri . Scoperte analoghe sono state fatte ad Agadir, in Marocco, in Moravia e in Siria. Leggendo attentamente il passo biblico di Genesi capitolo 6, si scoprono precise analogie con le scoperte geologiche e paleontologiche laddove è scritto: "In quel tempo (prima del diluvio, ndr) c'erano sulla terra i giganti..." (Genesi 6:4). Il resto del racconto narra gli avvenimenti del diluvio universale, catastrofe che, secondo Zillmer, è la causa prima delle fossilizzazioni così abbondantemente ritrovate negli strati della terra.

Il libro in esame riporta numerose altre scoperte a favore del racconto biblico: l'esistenza di un'atmosfera prediluviana essenzialmente diversa da quella attuale; l'azione dei raggi solari non più filtrati da uno strato di vapore acqueo soprastante la terra, che avrebbero la negativa proprietà di intaccare organi vitali preposti al mantenimento della vita, ecc. Quest'ultima scoperta ha permesso a Zillmer di capire per quale motivo la Bibbia afferma che gli antidiluviani erano più longevi degli uomini post-diluviani: proprio a causa dell'azione dei raggi negativi del sole e delle mutate condizioni climatiche. Non più errori di copisti o di redattori creduloni, ma vere e proprie affermazioni di carattere scientifico.
Chi volesse deliziarsi delle accurate spiegazioni dei fatti, proposte da Zillmer, non può perdere il prezioso documento che è il suo libro. Unica pecca, per quanto ci riguarda, l'impossibilità di condividere le sue digressioni filosofiche di stampo ufologico e new age contenute nelle ultime pagine del volume. Ma la distinzione degli ambiti è ben presente in quelle pagine , soprattutto, si comprende facilmente ciò che emerge dalle attendibili scoperte di carattere scientifico, in contrasto con le affermazioni fideistiche dell'autore. Tutto sommato un buon lavoro che va ad aggiungersi ai numerosi che in questi ultimi cinque anni hanno rivalutato, quasi sempre inconsapevolmente, il messaggio e i racconti della Sacra Scrittura.

(Fonte: http://www.creazionismo.org/articolo.asp?id=36 )

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