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«Proporre una lettura delle figure – complesse, controverse e potenti – di Jünger e Spengler nella luce delle "albe e tramonti d'Europa", significa inquadrarle dentro l'aspro problema del Novecento e del destino dell'Europa nel Novecento, evidentemente non disgiungibile da quello della Germania, il paese che visse tutti i sogni e gli incubi della modernità: un problema che i protagonisti delle pagine di questo libro scrutarono lungo i tragitti solo apparentemente contrapposti del tramonto, della decadenza e dell'apocalisse da un lato, dell'alba, della palingenesi e della "renovatio" dall'altro».
Domenico Conte è professore ordinario nell'Ateneo fridericiano di Napoli, dove insegna Teoria e storia della storiografia e Storia della filosofia contemporanea. Le sue ricerche vertono sul problema della crisi nel Novecento europeo, con particolare attenzione ai mondi culturali tedesco e italiano. Ha scritto, tra l'altro, libri su Spengler, su Croce e sull'idea di storia universale nello storicismo tedesco.
Domenico Conte, Albe e tramonti d'Europa: Ernst Jünger e Oswald Spengler, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, pagg. 198, euro 27.
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