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Nel febbraio del 2001 un noto accademico ebreo, il rabbino David Dalin, pubblicò sul Weekly Standard un articolo destinato a fare il giro del mondo. In questo articolo (pubblicato anche in Italia dalla Rivista di studi politici internazionali), Dalin affrontava i nodi storiografici riguardati Pio XII, esaminandoli sotto una luce nuova. Senza preoccuparsi di addentrarsi su un terreno minato per le relazioni tra ebrei e cattolici, Dalin prendeva nettamente le distanze dai tanti miti che avevano distorto, nel corso degli anni, l'immagine e la memoria di Eugenio Pacelli, che i più accesi accusatori consideravano, a seconda delle sfumature culturali, silenzioso e passivo testimone della Shoah o addirittura complice del nazifascismo.
«Sono un uomo d'altri tempi, non amo il gossip». E infatti amava il buon giornalismo, la misura delle cose, la tolleranza di fronte alle opinioni altrui, anche in presenza di un contrasto aspro, virile, ma sempre pieno di rispetto. Basterebbe questo per rimpiangerlo. A soli 72 anni Gaspare Barbiellini Amidei ci lascia. Eterno numero due del Corriere della sera, poi direttore de Il Tempo di Roma, quindi di nuovo editorialista in via Solferino, e da ultimo per il Quotidiano Nazionale. E libri, tanti libri, scritti, letti, riletti, ripubblicati, da New Age, Next Age a Picasso. Guernica, fino a Quel profondo desiderio di Dio. In filigrana, senza fatica, vi si legge un perpetuo umanesimo, quello integrale di Maritain (che amava moltissimo) coniugato con le domande inesauste della vita, che gli facevano dire in tempi recenti: «La nostra vita è assillata da forze ostili: dal dominio assoluto delle leggi dell'economia e del profitto alla minaccia di un terrorismo che rischia di distruggere le fondamenta della nostra civiltà. Dopo il crollo di tutte le utopie, l'uomo ha bisogno di ritrovare un nucleo forte che aiuti a riformulare la propria esistenza. Perché siamo sempre più le cose che ci circondano, siamo gli oggetti che ci abitano e ci dimentichiamo di noi stessi».
Non solo un capolavoro dell'arte, il "Bambin Gesu' delle Mani" del Pinturicchio e' un'opera che continua a parlare, anche attraverso i secoli. Il quadro rinascimentale, infatti, ha recentemente permesso di svelare un affascinante mistero: la singolare storia di amori segreti che ha per protagonisti papa Alessandro VI Borgia e Giulia Farnese. Per conoscere questa vicenda e ammirare la tela, il "Bambin Gesu' delle Mani" del Pinturicchio si mette in mostra nella Sala Regia di Palazzo di Venezia, a Roma, dal 19 luglio al 9 settembre.