13/02/22

I confini ultimi del sapere: Bruno Bérard e la (ri)scoperta della metafisica

 

di Dario Noascone

Pubblicare ai nostri giorni un testo di Metafisica, materia all’apparenza inconciliabile con le visioni del mondo attualmente prevalenti è, a dir poco, un gesto audace. Accostare poi l’aggettivo “cristiana” significa, probabilmente, incappare nell’ostracismo di un universo intellettuale ormai orientato al post-tuttO.

Termine complesso, dalla sostanza inafferrabile, la Metafisica sembra ormai relegata al rango di gioco d’intelletto per pochi cultori. Qualcuno ha osservato come lo stesso concepirne l’idea sia ormai facoltà perduta di buona parte degli esseri umani. Nonostante ciò, c’è ancora chi prova a dare nuova linfa ad un sapere che, anche solo in virtù della plurisecolare tradizione vantata in ambito filosofico, merita di essere preservato e rigenerato.  Viene da Oltralpe il tentativo più recente di esporre i complessi concetti della Metafisica, e il merito è dello studioso di religioni Bruno Bérard, la cui opera ha trovato in Italia un’accoglienza altrettanto coraggiosa. A rendere disponibile il pregevole testo si sono infatti attivate forze intellettuali di prim’ordine, a partire dal promotore e curatore dell’opera, l’infaticabile Aldo La Fata, devoto e lungimirante allievo di Silvano Panunzio che già lo scorso anno dedicò al proprio Maestro un’esauriente biografia, e che ancora una volta ha scelto di affidare la  pubblicazione alla  prestigiosa casa editrice Simmetria, la quale, nella sua realtà ibrida di Fondazione, Museo e casa editrice vicina al mondo della Tradizione, ci ha da tempo abituati a pubblicazioni di indiscusso valore ed originalità.

“Introduzione a una Metafisica Cristiana” – questo il titolo – è l’opera con cui Bruno Bérard rilancia questa sempre più distante branca della filosofia, e sceglie di farlo nel migliore dei modi: facendo chiarezza. Ne è indizio l’impostazione quasi a glossario del primo capitolo, propedeutico ad un più sostanziale passo avanti nella materia: il procedere di definizioni e distinzioni tra termini fondamentali prepara ad affrontare, nelle parti successive, tutte le tematiche con cui la metafisica non solo si confronta, ma si autodefinisce. Si tratta, infatti, di materia sfuggevole persino a definizioni categoriche, le cui essenza e finalità prendono forma lentamente, pagina dopo pagina. La ricchezza e l’originalità dell’opera di Bérard sta proprio in questo definire progressivamente, argomento dopo argomento, oggetto dopo oggetto. In una parola: ordine. C’è un che di paterno nel procedere per gradi e per difficoltà da parte dell’autore, nell’accompagnarci per mano fuori dall’arido razionalismo per avvicinarci a quella “visione intellettuale”, ai confini estremi del sapere, che è via prediletta della Metafisica. In poco più di duecento pagine, Bérard affronta con mirabile  sintesi e chiarezza concetti quale simbolo – ente vivo -, ermeneutica, paradosso, distingue tra ragione e intelligenza, credere, conoscere e sapere, il tutto per poi proiettarsi nei concetti fondamentali del Cristianesimo e trovando sponda, in egual misura, sia negli autori classici, sia in una rosa di studiosi contemporanei che, come lui, sondano le profondità delle verità ultime con sensibilità contemporanea a legata a doppio filo con la Tradizione.

Non siamo certo di fronte ad un’opera per un pubblico vasto, ma nel suo approccio progressivo “Introduzione a una Metafisica Cristiana” può costituire un validissimo punto di partenza per chi intende intraprendere un viaggio nelle profondità più vertiginose della sapienza cristiana, senza il rischio di perdersi in eccessi di speculazione. Può essere soprattutto l’occasione per rendersi conto che la Metafisica “…è più una pratica che una teoria, più un’esperienza vissuta che un discorso”, per citare le parole di Aldo La Fata nella prefazione. In effetti, a ben vedere, si tratta veramente di un percorso in cui l’intelletto e l’intuito di ciascuno possono, attraverso strade differenti e individuali, condurre “al di là dell’intelligenza”, un al-di-là raggiunto il quale la stessa Metafisica – ancella e non padrona delle verità ultraterrene – si deve ritrarre.  Se poi questo cammino avviene alla luce e alla volta della Rivelazione cristiana, sarà sorprendente scoprire quanto questa sia paradigma universale, in grado di abbracciare e implementare senza sincretismi ogni forma di sapienza da Oriente a Occidente. Aspetto, questo, su cui già autori come lo stesso Silvano Panunzio e Raimon Panikkar avevano visto lontano. Lo dimostra il vertice assoluto del testo di Bérard, capitolo finale, “La Guarigione in due tempi in ogni religione”, leggendo il quale il ricercatore contemporaneo non può che provare un brivido: qui, nel simbolo senza tempo cristiano e universale della Croce, con il linguaggio nitido di un trattato scientifico e la dolcezza di una meditazione, si delineano le coordinate per un’autentica evoluzione intellettuale e spirituale dell’Uomo di buona volontà, a qualunque religione egli appartenga.     Cultura non è solamente produrre, ma anche saper accogliere sapienza: con questa coraggiosa pubblicazione, il sempre attivo curatore Aldo La Fata dimostra ancora una volta come un respiro culturale europeo nasca anche – e soprattutto – da questi piccoli, folgoranti incontri internazionali, consolidati da radici e tradizioni comuni.


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